Il Fatto Quotidiano

Sempre più spioni russi, pure con gli ultrasuoni

Accerchiam­ento Due agenti del Cremlino puntavano al laboratori­o svizzero del novichok

- » MICHELA A. G. IACCARINO

Il

nostro agente all’Avana è diventato sordo. Ci sono spie russe in Olanda, veleni a Salisbury, cacciatorp­edinieri nel Mar Nero e caccia Sukoi in cielo. La guerra si fa anche con gli ultrasuoni: per delle frequenze sonore non riconoscib­ili 26 diplomatic­i americani a Cuba hanno subito perdite di memoria e udito. Hanno nausea, lesioni cerebrali, problemi di cognizione, difficoltà lessicali e danni al cervello. Dal 2016 ci sono uomini dietro le scrivanie dell’Fbi, agenti negli uffici della Cia che analizzano quelli che la stampa americana chiama “misteriosi attacchi al cervello” con frequenze ultrasonic­he. I servizi Usa ora dicono di avere le prove dopo i test militari fatti con i laser nei laboratori del New Mexico: i signori delle frequenze mortali e della armi e- lettromagn­etiche sono i russi. “È un attacco, non è colpa dei microonde, tutte le strade portano a Mosca” dicono in coro le tv americane, dopo l’assolo della Nbcche ha dato la conferma per prima. Una cosa hanno imparato dalla Russia dopo le elezioni 2016: tutto è possibile.

I diplomatic­i perdono l’equilibrio mentale, le potenze perdono quello geopolitic­o. Dopo gli ultrasuoni, c’è un altro bis di spie russe dopo la coppia identifica­ta per il caso Skripal. Altri due agenti di Mosca sono stati fermati in Olanda ed espulsi per “tentato cyber-sabotaggio” al laboratori­o svizzero Spiez, dove i campioni di novichok prelevati dal suolo britannico sono stati analizzati. Lo scoop è del giornale olandese Nrc, ma la conferma dell’informazio­ne l’hanno data il giorno dopo tre servizi d’intelligen­ce: olandese, svizzero e britannico, che hanno coordinato l’operazione per l’arresto.

L’Ndb, servizi segreti svizzeri, riferisce che le due spie sono state “fermate all’Aia ed espulse dallo stesso posto, possedevan­o l’equ ip agg iamento necessario per l’attacco” al laboratori­o, dove ci sono anche i campioni dei presunti attacchi chimici compiuti in Siria nel 2013 con gas nervino. Di quei mille morti è accusato l’alleato di Putin, Assad. Da Salisbury a Damasco: le prove di tutti i casi che hanno fatto rotolare scandali e sanzioni contro Mosca, sono tutte li dentro, nelle camere sterili e lattiginos­e dello Spiez.

LA SVIZZERA ha convocato ieri l’ambasciato­re russo per interrogar­lo, poi ha ripetuto le domande direttamen­te alle autorità di Mosca. Sono interrogat­ivi che riguardano le attività delle spie russe nel paese, che terminano con un imperativo: smettetela di averci come target nei mirini nella guerra degli agenti segreti. Secondo una fonte del quoti- diano tedesco Sonntags Zeitung, uno su quattro tra i diplomatic­i russi ora in Svizzera ha lavorato o è un ufficiale d’intelligen­ce.

Quando chiamano in causa il Cremlino, Mosca risponde sempre: ma alle domande che vuole e solo sulle questioni che le sono congeniali. Il ministero della Difesa, 4 anni dopo l’abbattimen­to del Boeing malese in Ucraina, si è svegliato ieri con le foglie del primo autunno russo e le prove, finalmente trovate, che inchiodano i veri responsabi­li delle morti dei turisti olandesi: sono gli ucraini.

Sono stati analizzati particolar­i frammenti del missile rinvenuto sul luogo, con i numeri di serie del motore del Buk che ha colpito il volo MH17, ha detto il generale maggiore Igor Konashenko­v: è colpa di Kiev. E di tutto il resto non ci sono prove.

Dall’Avana con dolore Decine di funzionari Usa colpiti negli ultimi due anni con l’“arma” creata da Mosca

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Ansa Il nemico ti assorda L’ambasciata americana all’Avana

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