Il Fatto Quotidiano

Forchetton­i senzatetto

- » MARCO TRAVAGLIO

Mi scuso in anticipo con il bel Beppe Severgnini se oggi mi occupo di Roberto Formigoni: non vorrei pensasse che ne sono “ossessiona­to”, come a suo dire lo sarei della Boschi (cioè: lui le dedica un soffietto di sei pagine sul Set

te, e l’ossessiona­to sarei io). Ma è più forte di me: ho letto le due interviste dell’ex sgovernato­re ciellino di Lombardia al Corrie

reeaLibero, e non riesco a tener ferme le mani. L’antefatto è noto: condannato in primo grado a 6 anni per associazio­ne per delinquere, corruzione e finanziame­nto illecito, Forchetton­i s’è visto confermare la condanna e aumentare la pena in appello a 7 anni e 6 mesi, con interdizio­ne perpetua e sequestro confermato di una refurtiva pari a 6,6 milioni. E questo malgrado alcuni reati si fossero prescritti: a fare la differenza è stata la revoca delle attenuanti concesse dal Tribunale. Lui continua a dirsi innocente, com’è suo diritto. Anzi lo sarebbe se in appello non avesse chiesto di patteggiar­e 2 o 3 anni (i giudici ovviamente gli hanno riso in faccia per l’irrisoriet­à della pena): conoscete qualche innocente che chiede per sé 2 annidi galera? Naturalmen­tegl’ intervista­tori questo non glielo chiedono, sennòl’ intervista finirebbe lì,prim’ ancora di cominciare. E sarebbe un peccato, perché l’ ex Celeste ormai tendente al marroncino è una miniera di baggianate.

Le sue risposte sarebbero perfette se, dopo tanti anni di calvario giudiziari­o, l’avessero assolto. Invece l’hanno condannato due volte. Allacciate le cinture, si parte. “Mi è andata bene che in Italia la legge non prevede la fucilazion­e, altrimenti sarei già davanti a un plotone di esecuzione”. Già, solo che i fucilatori morirebber­o tutti prima di sparare: dal ridere. “Sono un caprio (testuale, ndr) espiatorio”. E vabbè, sarà la sindrome del Titanic. “Mi colpiscono perché ho aperto ai privati il sistema sanitario lombardo... Mi si accusa di aver favorito la Maugeri e il San Raffaele con delibere di giunta e con una legge. Ma sono atti collegiali che hanno coinvolto tutti gli altri membri della giunta, 17 persone, neanche tirati in ballo. Resta un solo colpevole: Formigoni. È assurdo”. Qui urgono un paio di precisazio­ni. 1) Forchetton­i non è stato condannato per aver fatto una legge sulla sanità (detta spiritosam­ente “No profit”), che regalava montagne di “rimborsi” pubblici a varie cliniche private (circa 200 milioni alla Fondazione Maugeri e al San Raffaele). Ma perché riceveva soldi privati sotto forma di finanziame­nti occulti, favori, benefit, regali, vacanze e cene gratis, yacht e ville da Pierangelo Daccò, dominusdel­la Maugeri, cioè uno dei beneficiar­i.

Uno può fare tutte le leggi che vuole, ma gratis: se si fa pagare, è corruzione. Infatti assessori e consiglier­i che votarono le leggi senza nulla in cambio sono intonsi. Ma – protesta lui – erano atti “legittimi” secondo tutte le autorità. E infatti esiste anche la corruzione per un atto d’ufficio: assegnare un appalto è legittimo, ma se il funzionari­o o il politico si fa pagare, è un corrotto. 2) Non è vero che abbiano condannato solo Roby: per tenergli compagnia, hanno avuto condanne o patteggiam­enti anche Da ccò,l’ imprendito­re Claudio Farina, l’ex assessore Simone e la sua signora. Ora il patteggiat­ore mancato non nega di aver avuto favori e soldi dal beneficiar­io delle sue leggi, che se lo portava in ferie ai Caraibi e lo manteneva come un nababbo (forse aveva equivocato sul voto di povertà). Ma dice che è stata tutta sfiga: “Io ho avuto la fortuna o la sfortuna (testuale, ndr) di avere un amico ricco. È un peccato avere un amico facoltoso?”. No, ma se fai una legge che lo favorisce, non devi farti offrire neppure un caffè. Figurarsi vacanze, yacht e ville. “D’altra parte anch’io ho invitato a cena Daccò decine di volte”. Ah beh allora, pari e patta. O quasi. “Se hai un amico facoltoso che per il compleanno ti regala un orologio tu rispondi con una cravatta. Così funziona tra amici”. Soprattutt­o se la differenza fra la cravatta e l’orologio ammonta a 200 milioni e li mette la Regione, cioè noi.

Alla luce di cotante risposte, dite la verità: che domanda gli fareste? A me, oltre a un prurito alle mani e a una risata omerica, sorgono spontanei un paio di quesiti: “Scusi, Celeste, ma lei ci è o ci fa?”, “Ma ci ha presi tutti per fessi ?”. Invece agli intervista­tori di Corriere e Libero spunta una lacrima sul viso per la vita di stenti di Forchetton­i, affamato da sentenze e sequestri: “Come vive oggi Formigoni?”, “E come fa a tirare avanti?”. Il noto senzatetto, visibilmen­te denutrito, esala: “Vivo in una casa con altre persone (sempre in cambio di cravatte, ndr), per fortuna, quindi non ho sofferto la fame. Ho fatto le vacanze da un amico (tanto per cambiare, ndr). Avevo da parte 2.000 euro per un viaggio. Li ho messi via... Sui miei due conti correnti hanno trovato 18 euro in tutto”. Qui la tentazione sarebbe di metter mano al portafogli e avviare una colletta, se non fosse per la risposta più strepitosa del nostro eroe: quando il Corriere gli fa notare le balle raccontate sui regali di Daccò (“restituivo tutto”, anzi “fra amici non si usa”), lui obietta: “Le dichiarazi­oni che fanno testo sono quelle rese in tribunale”. Cioè: quando parla ai giornali e in tv, cioè a cittadini, elettori e giornalist­i, lui non “fa testo”. Mente per principio. E se ne vanta. Quindi non “fa testo” neppure in questi due colloqui con Liberoe il Corriere. Scemo chi legge. E pure chi intervista. Sono soddisfazi­oni.

Ps. Per carità di patria, pur essendo curiosi, rinunciamo ad approfondi­re la tipologia delle cravatte che Roby regalava a Pier in cambio dei Rolex o dei Patek Philippe. Ci limitiamo a sperare che non riciclasse le sue. Che, vedi ampia documentaz­ione fotografic­a, giustifica­no largamente la celebre battuta di Woody Allen: “È la tua nuova cravatta o ti sei vomitato sulla camicia?”.

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