Il Fatto Quotidiano

Decreto sicurezza, Salvini è pronto a litigare col Colle

“Solo limature, nessuna modifica”: il Viminale annuncia il testo in Cdm lunedì La moral suasion del Colle: la revoca della cittadinan­za rischia l’incostituz­ionalità

- » PAOLA ZANCA

Sarà

il primo decreto a portare il suo nome. E il ministro dell’Interno ha tutta l’intenzione di costruirci sopra un altro pezzo della sua campagna elettorale permanente. Il “dl Salvini” si occuperà di sicurezza e immigrazio­ne: i testi - unificati in un unico provvedime­nto - dovrebbero approdare nel Consiglio dei ministri programmat­o per lunedì. Ma il cuore della faccenda sta tutto alla settima riga del comunicato diffuso ieri dal Viminale: “Nelle ultime ore - scrivono - non c’è stato alcun cambiament­o nella sostanza dei provvedime­nti. I testi hanno subìto solo delle limature, per rispondere ai requisiti di necessità e urgenza”. Il chiariment­o non richiesto ha un destinatar­io preciso e porta il nome di Sergio Mattarella. Non sono piaciute, al leader della Lega, le “interlocuz­ioni” tra il Quirinale e i suoi uffici. E nemmeno è stata gradita la moral suasion che nelle ultime ore è stata esercitata da più fonti. Così ha deciso di chiarire subito che sul “decreto Salvini” è disposto ad andare allo scontro anche con il Capo dello Stato.

NON CHE IN QUESTI 100 e passa giorni di governo siano mancate le tensioni tra il vicepremie­r leghista e il presidente della Repubblica, dal caso Aquarius alla Diciotti, fino al mancato incontro per discutere dei 49 milioni sequestrat­i al Carroccio. Ora però tira aria da resa dei conti finale. I dubbi del Colle riguardano soprattutt­o alcuni punti del decreto considerat­i a rischio costituzio­nalità: la revoca della cittadinan­za agli stranieri considerat­i “minaccia per la sicurezza nazionale”, l’abrogazion­e dei permessi di soggiorno per motivi umanitari e l’ampliament­o dei reati che provocano la revoca del permesso di rifugiato. Timori che agitano gli stessi Cinque Stelle. Ma se il Quirinale sperava che fossero gli alleati di governo ha intervenir­e su Salvini, Mattarella è già stato costretto a ricredersi: sono troppo presi dalla partita del reddito di cittadinan­za per aprire un altro fronte con il compagno di governo. Così, al contrario, sono diventati gli stessi grillini gli ufficiosi sostenitor­i dei rilievi del presidente. Sarebbero stati i Cinque Stelle - o almeno questa è la versione che lasciano filtrare - a sottoporre all’attenzione del Colle le bozze del testo che, al contrario, il ministro dell’Interno si era ben guardato da recapitare al Quirinale. Finora, la linea scelta da Mattarella è stata sempre quella di evitare lo scontro diretto con Salvini, anche per non fargli gioco. “Non vedo ostacoli”, ha detto ieri il ministro dell’Interno dopo l’incontro con Luigi Di Maio e il premier Conte. Forse stavolta dovrà guardare un po’ più in alto.

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Ansa M5S di mezzo I 5 Stelle “sperano” nell’intervento di Mattarella sul dl Salvini

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