Il Fatto Quotidiano

Le 12 promesse non mantenute

Legge Fondazioni, Antimafia, accise, pensioni d’oro, articolo 18, Fornero...

- » TOMMASO RODANO

■L’elenco delle inadempien­ze della maggioranz­a che trova un accordo sulla manovra: reddito di cittadinan­za con 10 miliardi. Pensioni: quota 100 a 62 anni

Èancora presto per un giudizio compiuto sul governo Conte – moltissimo dipenderà dalla manovra – ma dopo 110 giorni si può almeno registrare il primo scarto: tra i provvedime­nti annunciati e quelli portati a casa. Cinque Stelle e Lega hanno promesso moltissimo. Prima del 4 marzo (quando nessuno sapeva quale fisionomia avrebbe assunto l’esecutivo) e dopo il primo giugno (quando il governo ha giurato al Quirinale). “Lo faremo entro l’estate” è stata una delle formule preferite da Luigi Di Maio e Matteo Salvini. Ora che la stagione è finita, gli si può chiedere conto delle promesse non mantenute.

ACCISE. “L’anno scorso le accise sulla benzina hanno fruttato 27 miliardi e altri 12 l’Iva sulle accise, che sono la tassa sulla tassa. Bisogna eliminare le accise più antiche: è il primo impegno che manterrò. Lo farò durante il primo Consiglio dei ministri” (Matteo Salvini, 1 marzo). Non solo le accise non sono state ancora toccate, ma dal primo gennaio 2019 rischia di scattare l’aumento già programmat­o: la benzina può tornare verso i 2 euro al litro.

SPRECHI. “Questo è il primo decreto legge del primo Cdm, se domenica ci darete la maggioranz­a. Un decreto in tre punti: al primo c’è il dimezzamen­to dello stipendio dei parlamenta­ri, al secondo l’abolizione dei vitalizi e al terzo il taglio di 30 miliardi di sprechi. Bastano 20 minuti di Cdm per approvarlo”. (Luigi Di Maio, 2 marzo).

I 5Stelle come noto non hanno avuto la maggioranz­a, ma il dimezzamen­to degli stipendi degli onorevoli è scomparso dai radar. E per tagliare 30 miliardi di sprechi, ammesso ve ne siano, sarebbero serviti più di 20 minuti. Quello sui vitalizi è un successo di Di Maio e Fico alla Camera, mentre il Senato è in ritardo.

PENSIONI. “Il primo punto del nostro programma è la pensione di cittadinan­za per integrare le ‘minime’fino a 780 euro e fino a 1.170 per le coppie”( Di Maio, 2 febbraio).“Il taglio delle pensioni d’oro lo vogliamo portare a casa per primo, lavoreremo perché sia approvato prima della pausa estiva” ( Di Maio, 8 luglio); “La legge sulle pensioni d’oro entro l’estate spero di portarla a casa” ( Di Maio, 13 luglio).

Il traguardo estivo fissato dal leader dei Cinque Stelle era ottimistic­o. Il testo sulle pensioni d’oro è stato al centro di un confronto tra M5S e Lega. Ritoccata la soglia verso l’alto (da 4mila a 4.500 euro netti) inizierà il percorso alla Camera la prossima settimana. Per quanto riguarda la pensione di cittadinan­za, invece, se ne parlerà durante la manovra.

FORNERO. “L’abolizione della legge Fornero è il primo punto del programma” (Salvini, 14 febbraio); “La legge Fornero è da cancellare subito. Va cambiata in cinque mesi, altro che 5 anni” (Salvini, 11 marzo).

Il governo lavora sulla “quota 100” (62 anni di età e 38 di contributi per andare in pensione). L’in tervento sarà ben più complesso di come lo annunciava il leader della Lega.

ANTIMAFIA. “La mafia è una merda, un cancro che si è allargato in tutta Italia” (Salvini, 10 luglio).

La commission­e antimafia ancora non parte: non sono stati nominati il presidente e buona parte dei componenti.

TRASPARENZ­A. “Chi finanzia un partito, se lo vuole fare, lo deve fare pubblicame­nte e non si può più nascondere nell’anonimato” (Di Maio, 6 settembre).

I dissidi tra M5S e Lega sulle norme per rendere trasparent­i i finanziame­nti a partiti e fondazioni sono il motivo per cui l’intero ddl Anticorruz­ione è bloc- cato a Palazzo Chigi da due settimane.

ARTICOLO 18 “Vogliamo abolire il Jobs Act. E sopra i 15 dipendenti vogliamo ripristina­re l’articolo 18”( Di Maio, 2 dicembre 2017)

Il decreto Dignità di Di Maio va nella direzione opposta rispetto al Jobs Act renziano ma sostenere che “abolisca” la riforma di Poletti è un atto di generoso ottimismo. La maggioranz­a ha invece votato contro la reintroduz­ione dell’Art. 18.

MUSEI GRATIS. “La bellezza in Italia si visita gratis. Sarebbe bello se si potesse lanciare la campagna: ‘ La bellezza in Italia si visita gratis’” (Salvini, 28 febbraio).

Il nuovo ministro dei Beni culturali Alberto Bonisoli ha annunciato l’abolizione le domeniche gratis nei musei.

LEGITTIMA DIFESA. “È la prima legge da approvare in Parlamento; a casa nostra la difesa è sempre e comunque legittima” (Salvini, 28 aprile).

La legittima difesa non è ancora legge. I 5Stelle non sono così d’accordo.

SCUOLA. “Noi la buona scuola la vogliamo abolire”( Di Maio, 1 marzo)

Per il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti “la Buona scuola va rivista, ma non con uno strappo secco”(il governo ha tolto la norma sulla chiamata diretta).

AUTONOMIA. “Conto che entro l’estate il Consiglio dei ministri possa approvare quello che Veneto, Lombardia ed Emilia-Romagna porteranno come richieste” (Salvini, 13 luglio).

L’estate è finita e l’autonomia è ancora tutta da definire, anche perché Lega e Cinque Stelle hanno idee diverse sulle concession­i.

Pensioni

Per il Carroccio riformare le pensioni era “il primo punto del programma”

LUIGI DI MAIO

Dimezzare gli stipendi dei parlamenta­ri, tagliare i vitalizi e 30 miliardi di sprechi: bastano solo 20 minuti 2 MARZO

ILVA. “Ci impegniamo a concretizz­are i criteri di salvaguard­ia ambientale (...) attraverso un programma di riconversi­one economica basato sulla progressiv­a chiusura delle fonti inquinanti, per le quali è necessario provvedere alla bonifica” (contratto di governo Lega-M5S).

Di Maio ha ereditato dal governo precedente la gara vinta da ArcelorMit­tal, ha strappato un accordo che migliora gli impegni sull’ambiente, i numeri delle riassunzio­ni e soddisfa i sindacati. Ma l’Ilva non chiude e non sarà riconverti­ta alle rinnovabil­i come volevano i 5 Stelle e Beppe Grillo.

MATTEO SALVINI

Bisogna eliminare le accise più antiche sulla benzina: alcune sono anacronist­iche Lo farò durante il primo Cdm 1 MARZO L’acciaieria

A Taranto nessuna chiusura e nessuna riconversi­one, come volevano i grillini

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