PORTATE UNA TISANA AL PROF. CASSESE
IL PROFESSOR CASSESE è disperato, e noi preoccupati per lui. Ci siamo ormai affezionati alle stralunate teorie con cui vorrebbe trattenere a sé il potere di nomina che il governo Conte si ostina a esercitare. Dal giorno dell’insediamento del primo governo nella storia repubblicana che non prende ordini da Cassese, l’insigne ex presidente della Corte costituzionale ha scritto una trentina di articoli (uno ogni tre giorni circa) su qualsiasi testata raggiungibile ( Corriere della Sera, Sole 24 Ore, Il Foglio), tutti uguali: se il governo Conte fa le nomine che la legge gli dice di fare e che tutti i governi prima di lui hanno fatto, la democrazia è in pericolo. Tutti i vizi della partitocrazia, nepotismi, favoritismi, lottizzazioni, fino a ieri non c’erano perché c’era Cassese a suggerire i nomi giusti. Adesso è un casino, e lui non se ne dà pace. Ieri è arrivato a scrivere che queste nomine fatte un po’ alla cazzo, cioè senza chiedere a lui, “producono sconcerto e frustrazione nei più giovani, che vedono arrivare sulla loro testa, nei posti ai quali aspirano, persone nominate per meriti politici”. Un fenomeno sconosciuto in Italia, cose mai accadute nei decenni in cui comandava lui. Portategli una tisana, così si calma e magari si rende conto che quei giovani di cui straparla hanno già 55 anni ed è tutta la vita che vengono scavalcati dagli allievi di Cassese.