Uscita dall’Ue senza accordo May gioca a fare la dura
“Abbiamo trattato l’Ue con nient’altro che rispetto e mi aspetto lo stesso da loro”. È una Theresa May livida di rabbia, dura nei toni e nelle parole quella che ieri pomeriggio, in una dichiarazione televisiva a sorpresa, ha replicato all’Unione europea il giorno dopo l’umiliazione subita al vertice di Salisburgo, dove il suo piano per Brexit è stato quasi interamente rigettato. Un’umiliazione che la fa arrivare indebolita al congresso dei Tories, a fine mese. Ma che sembra aver ricompattato i britannici nella loro ostilità verso Bruxelles.
“Come ho detto ai leader europei, nessuna delle parti dovrebbe fare al l’altra richieste inaccettabili”. La premier respinge quindi, almeno pubblicamente, la richiesta del presidente della Commissione Ue, Donald Tusk di presentare un nuovo piano entro 28 giorni e rilancia chiedendo controproposte sui due nodi fondamentali: il confine nord-irlandese e gli accordi commerciali. Ma sottolinea: “Qualsiasi soluzione che non rispetti il referendum o divida il paese significherebbe un cattivo accordo, e ho sempre detto che nessun accordo è meglio di un cattivo accordo”.
Un inasprimento che avvicina la prospettiva tanto temuta di un no deal. Su questo May ha rassicurato i cittadini europei già residenti nel Regno Unito, dicendo che in ogni caso i loro diritti saranno protetti, e quelli nord-irlandesi, assicurando che farà di tutto per evitare un confine con l’Eire. Immediata la reazione dei mercati, con la sterlina in picchiata su euro e dollaro.