L’alleanza di Macron come il Titanic: tutti cercano il salvagente
Ministri in fuga L’ultimo ad annunciare le dimissioni (per il 2019) è Collomb, fedelissimo della prima ora e numero 2 del governo
Nella destra conservatrice francese c’è chi paragona la fuga dei ministri dal governo di Emmanuel Macronalla fuga dal Titanic. Dopo le dimissioni del popolare ministro dell’Ecologia, Nicolas Hulot, e quelle della ministra dello Sport, La ur a Flessel, molla Macron anche Gérard Collomb. È ora il numero 2 del governo, uno dei macronisti della prima ora, a sferrare l’ultimo brutto colpo al presidente. Il ministro dell’Interno era uno dei suoi fedelissimi.
Uno dei primi socialisti a consegnare il tesserino del Ps per appoggiare il giovane ex ministro dell’Economia di Hollande nella sua conquista dell’Eliseo, aiutandolo nella creazione del movimento En Marche! e mettendogli a disposizione la sua esperienza e la sua rete di conoscenze durante la campagna.
TRA I DUE si era instaurato un rapporto padre-figlio, basato sul parlar franco: “Credo di essere il solo a dire al presidente quando sono in disaccordo con lui e a difendere il mio punto di vista, senza che la cosa lo urti”, aveva detto Collomb. Invece in un’intervista a L’Expressil ministro ha annunciato che lascerà l’esecutivo per candidarsi alle elezioni municipali a Lione, città di cui è già stato sindaco per 16 anni. Se dovesse essere eletto nel 2020, inizierà, a 73 anni, il suo quarto mandato, a dispetto della regola contro il cumulo dei mandati nel tempo, con un massimo di tre tollerati, che Macron vorrebbe iscrivere nella Costituzione. Al presidente impone i tempi delle dimissioni, che rimetterà do- po le elezioni europee del maggio 2019. Per fare il suo annuncio Collomb ha scelto un momento delicato per Macron, con gli strascichi negativi del Benallagate, la popolarità in forte calo, l’addio al governo di Hulot, la situazione economica che non è buona come previsto. E con nuove riforme impopolari da por-