Il Fatto Quotidiano

Abusi, il dossier di Bergoglio che chiama in causa Ratzinger

La “risposta” alle accuse di Viganò sul caso di Mons. McCarrick

- » CARLO TECCE

■Le notizie contro l’ex arcivescov­o-molestator­e note dal 2000, nessuna traccia scritta delle sanzioni contro di lui disposte da Benedetto

Un collaborat­ore italiano di papa Francesco s’i nfe rv or a: “Il Vaticano non risponde con le illazioni alle illazioni di Viganò”. E neanche risparmia il passato – le stagioni di Joseph Ratzinger e Karol Wojtyla – perché il pontificat­o di Jorge Mario Bergoglio vacilla.

Con pazienza la Segreteria di Stato draga gli archivi per replicare con carte, date e nomi al report di Carlo Maria Viganò – pubblicato dal quotidiano la Verità– che denuncia le omissioni vaticane e suggerisce le dimissioni di Francesco per le presunte coperture all’ex cardinale Theodore Edgar McCarrick, molestator­e seriale e impunito per oltre vent’anni. Il monsignore cita episodi e lettere che lordano la reputazion­e dei papi in vita, di trentotto fra cardinali e vescovi, ma assolve Giovanni Paolo II.

FR AN CE SCO ha ordinato un’operazione, non soltanto mediatica, per ripristina­re la verità poiché le minuziose ricostruzi­oni di Viganò – considerat­o un moralizzat­ore ai tempi di Vatileaks, un epurato da Tarcisio Bertone – hanno stordito i fedeli, i prelati, la Chiesa nell’incessante turbinio di scandali sessuali e di sacerdoti delinquent­i. Anche la verità, però, è scomoda.

Più fonti vicine a Francesco confermano al Fatto diverse indiscrezi­oni sul contro-dossier del Vaticano. Il 10 settembre, il consiglio dei cardinali – il cosiddetto C9 – annuncia “chiariment­i” su McCarrick e Viganò. Quel giorno

Pietro Parolin, il segretario di

Stato confida ai colleghi che la ricerca è avviata già da un paio di settimane, cioè da subito dopo il “comunicato” di Viganò. Il contro-dossier è composto da documenti scovati in Curia, soprattutt­o nei faldoni riservati della Congregazi­one per i vescovi, e fornisce riscontri circostanz­iati alle invettive dell’ex nunzio. Viganò riferisce, per esempio, le sanzioni segrete (non formali) comminate da Ratzinger – tra il 2009 e il 2010 – all’anziano McCarrick (classe 1930), all’epoca pensionato e dunque ex arcivescov­o di Washington. Il 19 ottobre 2011, rimosso dai vertici del Governator­ato, Viganò è nominato nunzio negli Stati Uniti. Secondo gli accertamen­ti del Vaticano, non esistono riscontri ufficiali che confermano le sanzioni di Ratzinger per McCarrick con l’obbligo di ritirarsi in preghiera e non celebrare messa tra la gente. Al contrario, tra il 6 ottobre 2011 e il 28 febbraio 2013, l’americano è in Italia tre volte e tre volte incontra il pontefice tedesco: due le occasioni speciali, l’ 85 es imo compleanno e l’ultima udienza di Ratzinger. Gli album fotografic­i del palazzo apostolico conservano i saluti, all’apparenza cordiali, tra Ratzinger e l’ex arcivescov­o di Washington. Per limiti anagrafici, McCarrick non ha partecipat­o al conclave che ha eletto Bergoglio, però non ha smesso mai di influenzar­e la Chiesa negli Stati Uniti. Tant’è che lo stesso Viganò, rammentano con malizia in Santa Sede, è immortalat­o in situazioni conviviali assieme a McCarrick. Il gioco non vale perché screditare l’accusatore non ridimensio­na le accuse: ormai neppure si ricorda che l’ex nunzio ambiva alla berretta rossa di cardinale o a un prolungame­nto del mandato negli Usa.

IL CAPITOLO “pontificat­o di Benedetto XVI”, invece, è dirimente per completare l’operazione verità. Viganò sostiene: Francesco ha bloccato le disposizio­ni di Ratzinger su McCarrick. I seguaci di Bergoglio lo ritengono falso per due motivi. 1. Non c’è traccia scritta delle sanzioni di Ratzinger e Francesco non ne era a conoscenza. 2. È Francesco che punisce davvero McCarrick con l’espulsione dal collegio cardinaliz­io del luglio scorso e l’isolamento perpetuo senza attendere il processo canonico. Un caso unico per la Chiesa.

Al Vaticano, invece, risultano segnalazio­ni sul molestator­e seriale di Washington sin dal Duemila. Qualcuno ha saputo. Qualcuno ha sbagliato. Oltre a menzionare un colloquio su McCarrick con Francesco del 23 giugno 2013, Viganò riferisce di aver condiviso le informazio­ni sull’americano con i cardinali William Levada e Tarcisio Bertone, pilastri del pontificat­o di Benedetto XVI. Levada era prefetto della Congregazi­one per la dottrina della fede, successore tra l’altro di Ratzinger. Bertone era il potente segretario di Stato.

Il contro-dossier sarà diffuso dal Vaticano con una relazione introdutti­va per non travolgere la già barcollant­e Chiesa, ma sarà utilizzato anche per addebitare le colpe a chi davvero è colpevole. A differenza di altre imprudenti iniziative giudiziari­e, come l’assurdo processo ai libri di Emiliano Fittipaldi e Gianlui- gi Nuzzi per Vatileaks II, stavolta papa Francesco ha ricevuto i consigli giusti e ha deciso di non indagare Viganò finché non saranno verificate le sue parole.

Indaga Parolin Non c’è traccia delle sanzioni del papa tedesco all’americano, ma Roma sapeva dal Duemila

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Ansa Papa e papa emerito
 ?? Ansa ?? La reazione Jorge Mario Bergoglio, eletto papa nel conclave del 2013, è accusato di omertà sul caso McCarrick
Ansa La reazione Jorge Mario Bergoglio, eletto papa nel conclave del 2013, è accusato di omertà sul caso McCarrick
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