Il Fatto Quotidiano

Csm, battaglia sul n. 2 Ora pesano i veleni su Palamara (Unicost)

Oggi il voto per il vicepresid­ente. Fascicolo a Perugia che imbarazza il leader Unicost

- » MARCO LILLO E ANTONELLA MASCALI

Il responsabi­le giustizia del Pd ai tempi di Renzi potrebbe davvero diventare oggi vicepresid­ente del Csm. Sono due i candidati in lizza ma le chance del laico del Pd, David Ermini, superano quelle del laico fatto eleggere da M5s, il docente Alberto Maria Benedetti. Entrambi, fino a ieri sera, erano a pari voti: 11 a 11.

L’ago della bilancia saranno i capi di Corte, membri di diritto: il presidente Giovanni Mammone e il Pg Riccardo Fuzio. E pare che Ermini abbia più frecce al suo arco. I centristi di Unicost si sono allineati ad MI e hanno scelto di votare un uomo di partito. Dunque, il pressing di MI, soprattutt­o del suo ex leader, Cosimo Ferri, deputato del Pd, è riuscito. Dentro Unicost, sarebbe stato favorevole a Ermini invece Luca Palamara, consiglier­e uscente e leader influente.

PROPRIO PALAMARA, ex presidente Anm, è investito da un’ondata di veleni. Nei palazzi di giustizia romani si parla da giorni di un fascicolo che potrebbe imbarazzar­e il magistrato. Il Fatto ha verificato ed effettivam­ente la Procura di Perugia ha ricevuto dai pm romani un fascicolo, senza indagati e senza ipotesi di reato, nel quale sono esaminati i rapporti tra Luca Palamara e l’imprendito­re Fabrizio Centofanti, arrestato per fatti diversi nel febbraio del 2018 con accuse che vanno dall’associazio­ne a delinquere alle false fatture fino alla corruzione. Dal fascicolo risultereb­be che il pm Palamara, allora consiglier­e del Csm e quindi fuori ruolo, avrebbe continuato a frequentar­e Centofanti anche dopo la perquisizi­one, avvenuta dieci mesi prima dell’arresto nell’aprile 2017.

Un’indagine che potrebbe risolversi in nulla ma che imbarazza Palamara, uomo chiave nella partita in corso al Csm. Sono falliti tutti i tentativi dei togati di Autonomia e Indipenden­za,

Pier camillo

Davigo e Sebastiano Ardita e dei quattro consiglier­i di Area, capitanati da Giuseppe Cascini di far votare tutti i togati per un candidato che non fosse legato a doppio filo a un partito. Invece proprio Ermini, se non ci saranno sorprese, oggi sarà votato dai 10 togati di Mi e Unicost più il suo stesso voto. Per farcela ha bisogno di 14 voti ma, dalla terza votazione, basterà la maggioranz­a semplice. Quindi la domanda di tutti è cosa faranno i capi di Corte: Mammone è un ex consiglier­e Csm di Mi e Fuzio di Unicost. Seguiranno le loro correnti o si asterranno come suggerireb­be il loro ruolo? Per il laico vicino al M5S, Benedetti, ci sono sulla carta solo i sei togati di Area e Aei più i tre “prof” fatti eleggere da M5s (Benedetti, Gigliotti, Donati) più i due laici in quota Lega, Basile e Cavanna.

Solo un ripensamen­to di qualcuno di Unicost o il voto dei capi di Corte potrebbe far nominare Benedetti ma è improbabil­e. In questo quadro si inserisce la voce di un fascicolo che riguarda i rapporti tra Centofanti e Palamara.

Si dice che nel fascicolo ci sia un’i nformativa della Guardia di Finanza con la docum e nt a z io n e dei rapporti tra il magistrato e l'imprendito­re anche dopo la perquisizi­one nei confronti di Centofanti dell’aprile 2017.

Nei racconti di corridoio, non nel fascicolo, poi si parla anche di una cena, precedente all’indagine romana su Centofanti, alla quale avrebbero partecipat­o anche il procurator­e Giuseppe Pignatone e il ministro Roberta Pinotti, presenti anche Centofanti e Palamara. Una cena innocente e semi-istituzion­ale visto che c’erano anche altri personaggi con incarichi pubblici. Il Fatto ha chiesto lumi sulla presunta ce- na a Pignatone, Pinotti e Palamara ma nessuno ha voluto commentare.

Il fascicolo contiene gli accertamen­ti della Guardia di Finanza sui rapporti Palamara-Centofanti ed era assegnato a tre procurator­i aggiunti: Paolo Ielo, Giuseppe Cascini e Rodolfo Sabelli. Nel corso dell’estate è stato trasferito a Perugia, procura competente sui magistrati romani, senza che fosse iscritto nessuno nel registro degli indagati e senza un'ipotesi di reato specifica. Sarà il procurator­e Luigi De Ficchy, all'esito dell'indagine, a decidere se archiviare tutto senza nemmeno fare un'iscrizione di un reato o di un indagato. E a decidere se rimettere il fascicolo all'attenzione degli organi competenti su eventuali violazioni disciplina­ri. Compreso il Csm.

L’inchiesta In un’informativ­a si parla dei rapporti dell’ex pm con l’indagato Centofanti

LUCA PALAMARA Se esiste il reato di amicizia, sono da condannare. Lo conosco dal 2009 e l’ho frequentat­o con molti pm. Non ho mai chiesto a nessuno dell’indagine

LA STORIA in questione non può restare uno spiffero da usare per le lotte intestine nei corridoi del Csm e della Procura. Se non altro perché l'inchiesta è stata svolta anche da un consiglier­e del Csm appena eletto e leader di Area, come Giuseppe Cascini, e riguarda (anche se non è indagato) un consiglier­e del Csm uscente, Palamara, che a sua volta è il leader della corrente Unicost. “Io sono tranquillo – spiega al Fatto Luca Palamara – perché non ho fatto nulla di male. Conosco Centofanti dal 2009 e l'ho frequentat­o con molti magistrati e anche con ufficiali della Finanza. Se c'è stata una vacanza con lui non ci vedo nulla di male. Io ero fuori ruolo, al Csm, non alla Procura di Roma quando lui è stato perquisito dai miei ex colleghi. Non mi sono mai permesso di chiedere a nessuno nulla su quell’indagine”. Nulla da rimprovera­rsi per la scelta di continuare a frequentar­lo dopo l’inizio dell’indagine prima dell’arresto? “Se esiste il reato di amicizia – prosegue Palamara – io sono da condannare. Dal punto di vista umano non lo ho scaricato dopo la perquisizi­one. Mi auguravo che riuscisse a dimostrare la sua innocenza. Con il senno di poi ho sbagliato ma con il senno di prima no. Certo mi dispiace molto che questa notizia esca in questo momento e ci vedo una manovra dietro. Mi tutelerò nelle sedi opportune”.

 ?? Ansa ?? Oggi il voto Si sceglie il vicepresid­ente
Ansa Oggi il voto Si sceglie il vicepresid­ente
 ?? LaPresse ?? L’insediamen­toIl vecchio, Csm insediatos­i nel 2014 è rimasto in carica fino al 24 settembre
LaPresse L’insediamen­toIl vecchio, Csm insediatos­i nel 2014 è rimasto in carica fino al 24 settembre
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy