Caso chiuso: Carlotto resta al suo posto
Condurrà un programma malgrado la condanna scontata per omicidio
La Rai prova a chiudere il caso di Massimo Carlotto: potrà continuare a condurre senza problemi il programma Real Criminal Minds, un ciclo di puntate ispirate ai più spietati killer della storia, nonostante le polemiche. Approdate in Parlamento con un’interrogazione di Fratelli d’Italia contro lo scrittore noir che è stato condannato a 18 anni di carcere per – si legge nel testo de ll ’ interrogazione – “av er massacrato a coltellate nel ‘76 una ragazza padovana, Margherita Magello”, ma fuggito in Messico prima della condanna definitiva.
ESTRADATO poi in Italia “ha scontato solo sei anni di pena” prima di essere graziato per motivi di salute nel 1993 d a ll ’ allora presidente della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro”. Fabio Rampelli e Gior- gia Meloni chiedono di sostituire Carlotto (“all’epoca dei fatti appartenente alla formazione parlamentare di Lotta Continua”) dalla conduzione del programma come segno di rispetto per la memoria della vittima. Sollecitazione respinta dall’azienda. Che nella risposta pervenuta alla Commissione di Vigilanza ha fatto sapere che la scelta di affidargli il programma “è stata fatta tenendo conto del suo skill professionale”: i suoi libri sono tradotti in molte lingue, ha vinto numerosi premi sia in Italia che all’estero. E ancora: è anche autore teatrale, sceneggiatore e collabora con diversi quotidiani e riviste. “In tale quadro, pertanto, pur nella consapevolezza delle potenziali criticità collegate alla sua vicenda processuale, si è ritenuto che Carlotto potesse fornire un contributo editoriale in grado di apportare un valore aggiunto al programma per come strutturato”. Che si occupa di fatti di sangue internazionali, con una introduzione breve, in tutto 2-3 minuti. Il caso è chiuso, le polemiche meno.
COME QUELLE che riguardano la giornalista del Tg1, Claudia Mazzola che avrebbe voluto entrare nel cda Rai. Dopo aver sottoposto il suo curriculum alla consultazione della piattaforma Rousseau dei 5 Stelle, come ha sottolineato Michele Anzaldi del Pd. Che ha chiesto all’azienda per quale motivo non sia stata nel frattempo spostata “ad altra redazione, diversa da quella politic a” in cui ha continuato a seguire “proprio il Movimento per le principali edizioni del T g1 ”. Nella risposta l’azienda ha ricordato che la giornalista ha presentato la propria candidatura attraverso la procedura disposta dal Senato e dalla Camera. E che “evidentemente proposta secondo norme di legge non può costituire discrimine rispetto all’esercizio della professione di giornalista”.
E i giornalisti del concorsone Rai del 2014? L’assunzione dei primi 100 classificati si è conclusa nel 2017, mentre “nelle prossime settimane per esigenze di copertura del turn over” si arriverà fino al numero di 196 (201 per effetto degli ex aequo). Insomma alla scadenza della graduatoria il prossimo 15 ottobre sarà stata assorbita circa la metà dei candidati esaminati. Per gli altri 200 non sembra esserci speranza, almeno a interpretare la risposta all’interrogazione presentata di Mirella Liuzzi del Movimento 5 Stelle: il concorsone infatti non ha implicato un giudizio di idoneità, presupposto indispensabile per le assunzioni del nuovo contratto di servizio 2018-2020.
L’altra polemica Non sarà spostata dalla redazione politica del Tg1 Mazzola, che provò a entrare in Cda in quota M5S