“SULLA MAFIA ABBIAMO SOLO INIZIATO: PROSEGUIAMO”
Caro direttore,
Ti scrivo dopo aver letto l’intervista al magistrato Catello Maresca, il quale sostiene sul
Fatto Quotidiano di ieri che nel m i o D ecreto “sul ve rsan te della lotta alla mafia manca tutto”. Non è così, anche se lo stesso dottor Maresca riconosce una verità, ovvero che lo strumento del Decreto “non aiuta” perché – com’è noto – deve contenere misure di necessità e urgenza. Ergo, non può essere un testo “completo”.
Mi preme, però, rassicurare i Tuoi lettori e non solo. Nel Decreto sulla Sicurezza ci sono dei passi in avanti. Per esempio è prevista – ed è la prima volta – l’assun zione straordinaria di personale di ruolo per l’Agenzia dei Beni confiscati (70 ragazzi e ragazze in più, con stanziamento ad hoc già previsto). E poi abbiamo inserito l’inasprimento delle pene per i subappalti illeciti. E ancora, ci sono nuove norme per intervenire sui Comuni in odore di mafia. Infine, abbiamo ampliato la platea dei soggetti che potrebbero acquistare i beni confiscati ai boss ( c’è un sistema di controllo per evitare finiscano di nuovo in mani sbagliate).
Aggiungo che nel Decreto interveniamo anche contro le occupazioni abusive, che spesso sono un business della grande criminalità, introducendo lo strumento delle intercettazioni telefoniche.
Sono convinto, caro Direttore, che si possa fare sempre di più e sempre meglio. Ma è ingiusto sostenere che il mio Decreto abbia ignorato la lotta alla mafia. Tutt’altro.
Un contributo significativo potrà poi essere offerto dal Parlamento in sede di conversione del Decreto: le misure dovranno essere arricchite e rafforzate. Confermo, infine, che presto sarò a Napoli ( come sono già stato a San Luca, a Bari e non solo): non voglio lasciare da soli gli amministratori e i cittadini per bene.
Grazie per l’ospitalità