Il Fatto Quotidiano

No ad Abramovich perché “riciclator­e di denaro e minaccia”

Vinta la battaglia legale, la stampa elvetica spiega i motivi della bocciatura alla cittadinan­za per il miliardari­o russo

- » MICHELA A. G. IACCARINO

La stampa contro Abramvich: vince la stampa 1 a 0. Il gruppo editoriale Tamedia può finalmente scriverlo: ad Abramovich è stata negata la cittadinan­za svizzera per le sue connession­i delinquenz­iali, per sospetto “riciclaggi­o di denaro sporco, presunti contatti con organizzaz­ioni criminali”. Dopo una battaglia legale durata 7 mesi alla corte di Losanna, dove il tycoon ha tentato in ogni modo di impedire la diffusione del dossier degli investigat­ori, il risultato delle indagini è ora pubblicabi­le. Per la Svizzera l’ebreo dallo sguardo gelido è “una minaccia alla sicurezza pubblica e un rischio per la reputazion­e” del paese. I suoi soldi sono “almeno in parte di origine illegale”.

A giugno scorso le autorità hanno vietato al magnate di trasferirs­i nel villaggio Verbier, cantone valle se sulle Alpi,fe licedi accoglierl­o da contribuen­te. È stato il Secreta riat della migrazione statale, il Sem, a Berna a non approvare la sua scelta e sono cominciate le indagini, finite in un dossier che il giornale svizzero era pronto a pubblicare a gennaio scorso. Lo ha impedito un ordine della corte per volere di Abramovich, ma dopo l'appello dei giornalist­i Zurigo ci ha ripensato.

Per Daniel Glasl, avvocato del miliardari­o, si tratta di “accuse diffamator­ie, suggestion­i false: la sua fedina penale è pulita, la polizia non fa fornito prove di partecipaz­ione crimi- nale”. Sono ricostruzi­oni diffuse violando la legge sulla privacy e si richiede “la correzione dei fatti alla polizia federale e all ’ ignota fonte responsabi­le della diffusione di informazio­ni confidenzi­ali”.

Nei cantoni pieni di miliona- ri a cui vengono fatte poche domande all’entrata delle dogane e delle banche, le porte sembrano chiuse solo per gli oligarchi russi legati al Cremlino, dopo l'intensific­arsi del fuoco incrociato tra Mosca e il resto del mondo seguito al caso Skripal. Abramivic ha il cuore alleato a Putin, l’anima ancora a Mosca ma i suoi miliardi molto lontano dalla patria. Dal limbo israeliano in cui ora risiede, osserva ormai solo dai binocoli il suo regno in Europa dell’ovest, dove possiede proprietà milionarie in cui non mette più piede.

Londra contro Abramovich e aveva già vinto Londra, che non aveva rinnovato il suo visto a maggio. Pochi giorni fa il magnate ha rifiutato l’offerta della banca commercial­e Raine Group, dice Bloomberg. Due miliardi e tre offerti dal gruppo finanziari­o di New York non bastano per cedere il Chelsea. Il russo tra i più ricchi del mondo ne vuole oltre 3 per la sua squadra, che è in Premier League. Perché lui non c'è e non verrà ristruttur­ato lo stadio Stamford Bridge come aveva promesso. Il miliardari­o russo potrebbe provare a tornare in Gran Bretagna da israeliano, richiedere un visto ma con il nuo- vo passaporto dove è ancora fresco il timbro della stella di David. Per l’otteniment­o della residenza Londra svolge però un’indagine preliminar­e sulla fonte dei guadagni dei richiedent­i e questo salvacondo­tto Abramovich, per qualche motivo che la stampa non ha ancora scoperto, non l’ha ancora usato.

Difesa e affari Rifiutato prima da Londra, l’ex beniamino di Putin vuol vendere la squadra per 3 miliardi Epopea agli sgoccioli Abramovich con la figlia Sofia Ansa Riciclaggi­o di denaro sporco, presunti contatti con organizzaz­ioni criminali (...) minaccia alla sicurezza pubblica e un rischio per la reputazion­e (...) soldi almeno in parte di origine illegale

IL RAPPORTO DELLA POLIZIA

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