No ad Abramovich perché “riciclatore di denaro e minaccia”
Vinta la battaglia legale, la stampa elvetica spiega i motivi della bocciatura alla cittadinanza per il miliardario russo
La stampa contro Abramvich: vince la stampa 1 a 0. Il gruppo editoriale Tamedia può finalmente scriverlo: ad Abramovich è stata negata la cittadinanza svizzera per le sue connessioni delinquenziali, per sospetto “riciclaggio di denaro sporco, presunti contatti con organizzazioni criminali”. Dopo una battaglia legale durata 7 mesi alla corte di Losanna, dove il tycoon ha tentato in ogni modo di impedire la diffusione del dossier degli investigatori, il risultato delle indagini è ora pubblicabile. Per la Svizzera l’ebreo dallo sguardo gelido è “una minaccia alla sicurezza pubblica e un rischio per la reputazione” del paese. I suoi soldi sono “almeno in parte di origine illegale”.
A giugno scorso le autorità hanno vietato al magnate di trasferirsi nel villaggio Verbier, cantone valle se sulle Alpi,fe licedi accoglierlo da contribuente. È stato il Secreta riat della migrazione statale, il Sem, a Berna a non approvare la sua scelta e sono cominciate le indagini, finite in un dossier che il giornale svizzero era pronto a pubblicare a gennaio scorso. Lo ha impedito un ordine della corte per volere di Abramovich, ma dopo l'appello dei giornalisti Zurigo ci ha ripensato.
Per Daniel Glasl, avvocato del miliardario, si tratta di “accuse diffamatorie, suggestioni false: la sua fedina penale è pulita, la polizia non fa fornito prove di partecipazione crimi- nale”. Sono ricostruzioni diffuse violando la legge sulla privacy e si richiede “la correzione dei fatti alla polizia federale e all ’ ignota fonte responsabile della diffusione di informazioni confidenziali”.
Nei cantoni pieni di miliona- ri a cui vengono fatte poche domande all’entrata delle dogane e delle banche, le porte sembrano chiuse solo per gli oligarchi russi legati al Cremlino, dopo l'intensificarsi del fuoco incrociato tra Mosca e il resto del mondo seguito al caso Skripal. Abramivic ha il cuore alleato a Putin, l’anima ancora a Mosca ma i suoi miliardi molto lontano dalla patria. Dal limbo israeliano in cui ora risiede, osserva ormai solo dai binocoli il suo regno in Europa dell’ovest, dove possiede proprietà milionarie in cui non mette più piede.
Londra contro Abramovich e aveva già vinto Londra, che non aveva rinnovato il suo visto a maggio. Pochi giorni fa il magnate ha rifiutato l’offerta della banca commerciale Raine Group, dice Bloomberg. Due miliardi e tre offerti dal gruppo finanziario di New York non bastano per cedere il Chelsea. Il russo tra i più ricchi del mondo ne vuole oltre 3 per la sua squadra, che è in Premier League. Perché lui non c'è e non verrà ristrutturato lo stadio Stamford Bridge come aveva promesso. Il miliardario russo potrebbe provare a tornare in Gran Bretagna da israeliano, richiedere un visto ma con il nuo- vo passaporto dove è ancora fresco il timbro della stella di David. Per l’ottenimento della residenza Londra svolge però un’indagine preliminare sulla fonte dei guadagni dei richiedenti e questo salvacondotto Abramovich, per qualche motivo che la stampa non ha ancora scoperto, non l’ha ancora usato.
Difesa e affari Rifiutato prima da Londra, l’ex beniamino di Putin vuol vendere la squadra per 3 miliardi Epopea agli sgoccioli Abramovich con la figlia Sofia Ansa Riciclaggio di denaro sporco, presunti contatti con organizzazioni criminali (...) minaccia alla sicurezza pubblica e un rischio per la reputazione (...) soldi almeno in parte di origine illegale
IL RAPPORTO DELLA POLIZIA