Il Fatto Quotidiano

Trump e il nemico di turno: “La Cina non vuole che vinca”

Accusa contro Pechino di interferen­za nel voto durante un riunione dell’Onu Arrestata anche una presunta spia

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LaCina sta interferen­do nelle elezioni Usa di midterm del 6 novembre 2018. Donald Trump, intervenen­do a una riunione del Consiglio di sicurezza dell’Onu per la prima volta da lui presieduta, ha sfoderato questa pesante accusa contro Pechino: “Non vogliono che io vinca o che noi (repubblica­ni ndr) vinciamo perché sono il primo presidente ad aver mai sfidato la Cina sul commercio”, ha aggiunto. Accusa smentita da Pechino tramite il ministro degli Esteri presente alla stessa riunione, Wang Yi: “La Cina ha sempre rispettato il principio di non ingerenza negli affari interni di un Paese”; “respingiam­o le accuse pronunciat­e contro la Cina e chiediamo agli altri Paesi di rispettare la Carta delle Nazioni unite e di non interferir­e nei nostri affari interni”.

Dazi, sanzioni, accuse di interferen­ze elettorali e spie. Da tempo soffia un vento di guerra fredda tra Washington e Pechino. L’ultimo capitolo è l’arresto di un giovane cinese a Chicago, accusato di aver agito come “agente illegale” sotto la direzione di un “alto dirigente dell’ intelligen­ce” cinese, come ha spiegato il dipartimen­to di Giustizia americano. Rischia sino a 10 anni.

Si tratta di Ji Chaoqun, 27 anni, sospettato di individuar­e persone da arruolare come possibili spie cinesi, in particolar­e ingegneri e scienziati, alcuni operanti come contractor della difesa Usa. Finora complessiv­amente sarebbero otto le persone contattate. Chaoqun era arrivato da Pechino nell’agosto 2013 con un visto da studente e si era iscritto all’Illinois Institute of Technology di Chicago, ottenendo un master nel 2015.

L’anno successivo era entrato nella riserva d e ll ’esercito Usa grazie a un programma (Mavni, ora bloccato) che consente di reclutare stranieri se le loro abilità sono considerat­e “vitali per l’interesse nazionale”. Chaoqun è stato smascherat­o anche grazie all’intelligen­ce dell’esercito. Geng Shuang, portavoce del ministro degli Esteri, si è detto all’oscuro della situazione.

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LaPresse Trump

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