Il cognato di Renzi salvato da Unicef e Pd
LEGGE AD PERSONAM E niente denuncia per l’ammanco
■ L’agenzia dell’Onu mette le mani avanti: “Al momento non risulta ci siano stati furti. Quando arriverà la rogatoria internazionale vedremo se ci sono elementi tali da far cambiare la nostra posizione”
Unicef New York ha deciso di non querelare i fratelli Conticini, indagati dalla Procura di Firenze con l’accusa di aver utilizzato a fini personali parte dei fondi versati alla loro Play Therapy Africa da associazioni umanitarie. Gli inquirenti ritengono che di 10 milioni ricevuti ben 6,6 siano stati trasferiti su loro conti personali. Di questi 3,8 erano arrivati da Unicef.
Ieri, il presidente in Italia, Paolo Rozera, ha comunicato e spiegato la decisione raggiunta: “Nelle ultime settimane abbiamo accertato che i contratti in essere tra noi e la Play Therapy erano stati rispettati e al momento possiamo dire che non un euro è stato oggetto di furto”. Ma ha anche aggiunto che a distanza di ormai quasi due mesi, Unicef non ha ricevuto la rogatoria inviata il 3 agosto scorso dai magistrati fiorentini. “Fino a ieri ancora nulla”. Quindi, se quando arriverà “scopriremo che la comunicazione contiene elementi circostanziati a noi sfuggiti, rivaluteremo la nostra decisione che però al momento è chiara: nessuna querela”.
DECISIONE che rischia di minare l'inchiesta condotta dai pm della Procura di Firenze, Giuseppina Mione e Luca Turco. Questo perché la riforma dell'ex ministro della Giustizia, Andrea Orlando, ha escluso dalla procedibilità d'ufficio alcuni reati fiscali, perseguibili solo su denuncia presentata dalla presunta parte lesa. In questo caso, quindi, Unicef. Il decreto approvato dal governo Gentiloni ormai in uscita da Palazzo Chigi, è apparso in Gazzetta ufficiale il 24 aprile 2018 ed è stato ribattezzato “lex ad cognatum” perché tra i tre fratelli Conticini coinvolti nel fascicolo c'è anche Andrea, marito di Matilde Renzi, sorella dell'ex premier e segretario del Pd, Matteo Renzi.
Andrea, Alessandro e Luca Conticini sono tutti indagati dal 2016 per riciclaggio, mentre ad Alessandro e Luca è contestata anche l'appropriazione indebita aggravata. Ad agosto scorso i magistrati hanno concluso la fase investigativa del fascicolo e trasmesso la richiesta di rogatoria alle possibili parti lese: Unicef New York, Fondazione Pulitzer, Action Usa in particolare.
L’iter è oggettivamente complesso: la Procura ha inviato il 3 agosto il documento al ministero degli Esteri che a sua volta lo deve trasmettere all’ufficio legale delle Nazioni Unite e da qui poi alla sede centrale dell’Unicef di New York dove però “non è mai arrivato”, dice Rozera. “Noi abbiamo sin da subito, cioè dal 2016, collaborato con i magistrati ma a quanto ci risulta non sono stati acquisiti neppure i contratti che fino al 2013 legavano noi a Play Therapy”.
Unicef, infatti, nel 2013 ha interrotto i rapporti con la società dei Conticini, spiega Rozera, “perché lo standard dei servizi offerti non rispondeva più alla qualità richiesta e fino a quel momento osservata”.
Senza querela viene quindi meno la procedibilità d’ufficio per il reato di appropriazione indebita. Anche la fondazione Pulitzer ha annunciato alcune settimane fa di non avere alcuna intenzione di sporgere denuncia nei confronti dei Conticini.
I magistrati fiorentini, a quanto si apprende, attendono l’esito della rogatoria, seppure non si sappia bene dove sia oggi la richiesta tra ministero degli Esteri o alle Nazioni Unite.
Le indagini delineano un quadro ben preciso. Secondo l'accusa i fratelli Conticini avrebbero dirottato 6,6 milioni di circa 10 complessivi ricevuti per aiutare i bambini in Africa, su conti correnti personali usandoli per investimenti immobiliari all'estero e altre operazioni finanziarie. Un milione 965 mila euro sarebbero finiti su un conto in Portogallo. Qui nel gennaio 2017, secondo quanto rivelato dal quotidiano La Verità ad ago- sto, è stata creata la società immobiliare Cosmikocean Ltd di cui gestore è stato Alessandro Conticini. Ora il testimone è passato ad Alessandro Radici, dirigente della Safilo a Lisbona.
ANDREA, inoltre, avrebbe prelevato soldi dai conti destinandoli a tre società strettamente legate all’universo renziano: alla Eventi6 dei suoceri ( 133.900 euro), la Quality Press Italia (129.900 euro) e la Dot Media (4 mila euro), che organizzava la Leopolda del fu rottamatore. Tra questi il trasferimento più velenoso è quello diretto alla Eventi6 di cui Matteo Renzi è stato dirigente in aspettativa fino al 2014. La società è stata fondata dal padre Tiziano Renzi e ha come socie la mamma, Laura Bovoli, ed entrambe le sorelle, Matilde e Benedetta. All’azienda di famiglia nel 2011 arrivano 133 mila euro. I genitori dell’ex premier sono ora già a processo a Firenze per fatture false che coinvolgono la stessa società, Eventi6. La prima udienza è fissata per il 4 marzo, un anno esatto dalla sconfitta elettorale del fu rottamatore.
La riforma Orlando Senza un istanza di parte, i pm non possono procedere Si attende la rogatoria