Il Fatto Quotidiano

Mercati spiazzati, crolla la Borsa e sale lo spread

La reazione Precipitan­o le banche che hanno investito in titoli di Stato Incertezze sulle prospettiv­e di crescita e sull’andamento del debito

- » STEFANO FELTRI

“Quando i mercati potranno conoscere nei dettagli la nostra manovra lo spr ead sarà coerente con i fondamenta­li della nostra economia”, assicura il premier Giuseppe Conte. Ma i mercati, sulla base delle informazio­ni di cui dispongono sul deficit al 2,4 per cento del Pil per i prossimi tre anni, reagiscono in modo netto: fuga dall’Italia. Lo spread, cioè la differenza di rendimento tra i titoli italiani e tedeschi, sale da 236 punti a 281 poi scende a fine giornata a 267, il tasso di interesse sul debito a 10 anni arriva al 3,13 per cento. Uno spread più alto dovuto alle attese di un aumento dell’indebitame­nto ha come effetto di ridurre il valore dei titoli in pancia alle banche italiane (il mercato paga tassi più elevati di quelli sui titoli in portafogli­o). E infatti in Borsa si registra un tracollo dei titoli bancari: Bpm -9,4 per cento, Intesa Sanpaolo -8,43, Bper -8,34, Unicredit -6,7. Nessun altro listino europeo perde così. Il problema è l’Italia.

ALCUNI INVESTITOR­I, come Amundi o Natixis, nei loro report da giorni scrivevano che i tassi di mercato già incorporav­ano un deficit sopra il 2 per cento, anche perché non c’erano le condizioni politiche per tenerlo più basso. Nessuno aveva previsto però l’asprezza del confronto tra il ministro del Tesoro Giovanni Tria, completame­nte sconfitto, e i due partiti di maggioranz­a Lega e M5S.

I problemi che spaventano i mercati sono quindi due: le prospettiv­e future e la composizio­ne della manovra. In assenza di tutte le informazio­ni su come quel 2,4 per cento di deficit condiziona il resto dei saldi di bilancio, in particolar­e il debito, gli investitor­i si preparano al peggio. Con il ministro Tria ormai non più credibile come argine alle richieste di Luigi Di Maio e Matteo Salvini. “Si sono disegnati un bersaglio sulla fronte”, è il commento di un analista. I mercati, dice un report dell’Osservator­io sui conti pubblici di Carlo Cottarelli, potrebbero ora “ritenere che l’aggiustame­nto del bilancio non avverrà né ora né in futuro, il che potrebbe mettere in dubbio la sostenibil­ità del nostro debito pubblico”.

“Quello che emerge finora dalla discussion­e in Italia non sembra in linea col Patto di Stabilità”, dice il vicepresid­ente della Commission­e europea, Valdis Dombrovski­s. E a novembre Bruxelles quasi certamente boccerà lo schema della legge di Bilancio perché non mantiene l’impegno a ridurre il debito. Ma le conseguenz­e, che dopo un lungo iter possono arrivare alla procedura d’infrazione, alla multa dello 0,2 per cento del Pil e al blocco di parte dei fondi europei, non sono il problema immediato. Il 26 ottobre l’agenzia Standard & Poor’s si pronuncerà sul rating dell’Italia, e negli stessi giorni anche Moody’s. Un declassame­nto, a questo punto, pare quasi certo.

NON SOLTANTO per lo sforamento del deficit. Secondo Prometeia, una società di ricerche, “portare il disavanzo al 2,4 per i prossimi tre anni rischia di avere un effetto nullo sulla dinamica della crescita”. Perché il maggiore impatto espansivo di misure come reddito di cittadinan­za e pensioni anticipate “potrebbe essere compensato da maggior incertezza e spreadpiù elevati, in un contesto in cui il rapporto tra debito e Pil non diminuisce”.

In molti, sui mercati ma anche al Tesoro, pensano che quello che si è visto ieri sui mercati sia solo l’inizio e che la situazione potrebbe peggiorare quando ci saranno più dettagli.

 ?? LaPresse ?? Molto perplessi Gli investitor­i hanno reagito male alla manovra
LaPresse Molto perplessi Gli investitor­i hanno reagito male alla manovra

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy