Il condono si allarga ancora “La soglia a 500 mila euro”
La Lega alza l’asticella per lo stralcio di cartelle e liti della pace fiscale. Silenzio dai 5Stelle
Qual è la soglia oltre la quale una “pace fiscale” diventa indiscutibilmente un condono generalizzato pro evasori? Per i Cinquestelle la foglia di fico si tiene con le cartelle fino a 100 mila euro, per la Lega si può arrivare anche a un milione.
LA VERSIONE della soglia dei 100 mila euro oltre la quale il condono non scatta, caldeggiata dai Cinquestelle e che sembrava essere passata indenne attraverso i documenti in preparazione, è stata successivamente contestata dalla Lega. Il tetto “sarà 500 mila euro” ha annunciato ieri il viceministro dell’Economia, Massimo Garavaglia. “Personalmente - ha rincarato l’esponente leghista - un milione ci sta tutto, perché un’aziendina ci mette un attimo a cumulare un milione di arretrati, però anche 500 mila ci può stare”. “Ho sempre detto ai Cinquestelle che il tetto del milione è trattabile, come abbiamo detto che evasione ed elusione vanno trattati in maniera diversa”, spiega al Fatto il sottosegretario all’Economia della Lega Massimo Bitonci. “L’intervento è molto più complesso per derubricarlo al tetto sulle cartelle – minimizza - non è un tombale e vedrete che ci sarà anche una norma a regime con la possibilità di accedere a un concordato con adesione che in altri paesi è sempre aperto, fare dichiarazioni aggiuntive per far emergere imponibili e misure che riguarderanno anche le multe stradali e le liti fiscali”. Il diverso impatto dei due “tetti” sulla connotazione del governo rispetto alla dilagante evasione fiscale e sui conti della manovra non è da poco. Ogni anno l’Agenzia delle Entrate emette in media 3 milioni di nuove cartelle esattoriali. Il 75% sono di importi fino a 5 mila euro, quelle tra i 20 mila e i 100 mila pesano per il 3,5%. Gli iscritti “a ruolo” per cifre fino al milione di euro sono 7-8mila, ma da soli assorbono il 20% del carico degli importi da corrispondere sul totale.
NELLA BOZZAdel Programma nazionale di riforma circolata nei giorni scorsi che il governo dovrà presentare insieme alla Nota di aggiornamento al Def, si ribadisce l’intenzione di varare un provvedimento di “pace fiscale” in forma di un condono di vasta portata: dovrebbe coinvolgere non solo i contribuenti che sono statti raggiunti da una cartella esattoriale, ma anche le liti fiscali pendenti compreso il secondo grado di giudizio e fino a 100 mila euro. Solo per quanto riguarda le liti pendenti il 68%, in termini assoluti, è sotto i 20 mila euro, ma quelle sopra i 100 mila valgono oltre la metà dell’ammontare. Con un’aliquota media del 15% per stralciare il debito, in linea con quella proposta dalla Lega, si incasserebbero 3,5-4 miliardi.
Secondo i dati del Tesoro, a fine giugno 2018 le liti pendenti da- vanti alla giustizia tributaria erano 406.946, del valore di circa 50 miliardi. I ricorsi si sono ridotti del 7,54% rispetto all’anno scorso confermando un trend che è in discesa dal 2012. Nel secondo trimestre del 2018 sono state definite 65.835 controversie, con una riduzione delle decisioni del 6,50%. La quota di giudizi favorevole all’ente impositore si è attestata al 46%, mentre per i giudizi intermedi è stata di circa il 12%. Il valore dei crediti affidati alla riscossione è quantificato in 800 miliardi, di cui solo 50 sarebbero, secondo il governo, recuperabili. Tuttavia le diverse “rottamazioni” delle cartelle, l’ultima rata deve essere ancora pagata, dovrebbero rendere al massimo intorno ai 4 miliardi ed erano rivolte ai 20 milioni di contribuenti che non hanno pagato i loro debiti maturati tra il 2000 al 2016, per un totale di 51 miliardi di euro.
Ieri i 5Stelle non hanno smentito le indiscrezioni.
Misura continua Bitonci (Lega): “Ci sarà anche un concordato in adesione per chiudere i debiti col fisco” Pure il tetto a 1 milione ci sta: un’azienda ci mette un attimo per raggiungerlo
MASSIMO GARAVAGLIA