Funerale “Zanza” e l’ipocrisia cattolica sul sesso, nonostante papa Francesco
Ora l’accusa è quella di distribuire soldi alla gente facendo debiti. Nel contempo, c’è chi irride il governo perché darebbe solo pochi spiccioli ai 6,5 milioni di poveri. È davvero surreale che a dire queste cose siano quelli che hanno governato finora, lasciando una voragine di debiti e di ingiustizie e facendo dell’Italia uno degli Stati più indebitati tra i paesi sviluppati. È sotto gli occhi di tutti che il malgoverno dei Partiti di Destra e Sinistra al potere per decenni ha creato un deficit mostruoso, usato per finanziare i privilegi, gli sperperi, per regalare soldi alle banche o sovvenzionare Onlus e l’affare migranti, creando i problemi enormi che conosciamo. Come dei Robin Hood alla rovescia, hanno tolto agli italiani poveri per donare ai ricchi. Questo governo, per restituire un po’ di speranza e dignità alle persone alle quali erano state tolte, non aveva molte alternative. Lo ha fatto entro margini di rischio ritenuti sostenibili, già concessi in misura anche maggiore ad altri Stati. Ora vedremo quali saranno le conseguenze dei prevedibili attacchi dei ‘poteri forti’, che controllano Borse e mercati. La censura degli ultimi scherani di Mr. B. era scontata. Però, che la critica più dura venga da quella autentica gang che si è addensata attorno al Pd di Renzi, è davvero inaccettabile. Al di là di fini disquisizioni ideologiche, qualcuno diceva che la differenza tra una politica di Destra e di Sinistra è semplice: se quando servono soldi metti le mani nelle tasche dei poveri fai una politica di Destra; se le metti nelle tasche dei ricchi, fai una politica di Sinistra. Anche queste ultime reazioni rendono evidente anche a un cieco, che Pd e soci non hanno più nulla di Sinistra.
Una proposta per chi ha la laurea triennale
A 56 anni a novembre, con un appello per la triennale di Scienze Politiche, sono contento che si parli della possibilità che basti la laurea La famiglia di Maurizio “Zanza” Zanfanti, il celebre playboy romagnolo, ha fatto sapere che il parroco don Raffaele Masi si è rifiutato di celebrare le esequie, che si terranno comunque con rito cattolico. Il diniego del parroco non è in controtendenza rispetto alle ultime aperture della Chiesa in tema di sessualità? Qualche giorno fa, Papa Francesco ai giovani della diocesi di Grenoble-Vienne ha detto che il sesso è un dono di Dio e non bisogna avere tabù. GENTILE PIACENTINI, quelli di Zanza – morto “nell’adempimento del dovere” come scritto da Antonio Padellaro – sono funerali cattolici negati a metà. Il parroco da lei citato non voleva “clamore mediatico” e alla fine la diocesi di Rimini ha precisato di assicurare “preghiere al defunto” e ha ribadito che il rito religioso si svolgerà oggi pomeriggio nella chiesa del cimitero riminese. Fin qui la cronaca. Poi ci sono le sue domande intorno all’interpretazione di quel “clamore mediatico” addotto per chiudere le porte della parrocchia di Zanza. C’entrano il sesso e la sessuofobia millenaria della Chiesa? Certo che sì. Forse le parole che lei ricorda di Bergoglio non sono proprio adattabili al modello di vita incarnato dal famoso playboy romagnolo, ovviamente dal punto di vista cristiano – e in ogni caso questo non giustificherebbe il rifiuto del parroco – ma la sostanza è chiara. Per un semplice motivo: mai come oggi le lacerazioni della Chiesa rivoluzionaria di papa Francesco si giocano soprattutto sul sesso. Da un lato ci sono i numerosi scandali di pedofilia nel clero, cui s’aggiunge l’eterna questione dell’omosessualità “nascosta” di centinaia di sacerdoti. Dall’altro c’è invece l’opposizione a Bergoglio della destra farisea e tradizionalista che impugna la bandiera della sessuofobia, innome per insegnare. Ovvio, le materie inerenti al tuo corso di studi, di cui hai superato gli appelli. Posso avanzare una proposta?
Chi ha la triennale può, facendo domanda nelle scuole superiori e medie, svolgere attività di insegnamento in caso di sostituzione per malattia. Potrà presentare la domanda in un massimo di 6 scuole, ovunque si trovino. Unico possibile limite, la sua possibilità di raggiungerle. della Dottrina e non della misericordia. È accaduto sulle aperture a separati e divorziati nell’Amoris Laetitia oppure quando è esploso il caso dei Cavalieri di Malta, con l’estromissione di un nobile tedesco (poi riabilitato da Bergoglio) accusato di aver distribuito preservativi nei Paesi martoriati dall’Aids. Come vede le resistenze al riformismo di questo pontefice sono notevoli. Sono ancora in tanti nella Chiesa a temere il sesso più di ogni altra cosa, più della povertà o della corruzione. Quest’anno cadono pure i 50 anni della Humanae Vitae di Paolo VI sul matrimonio. All’epoca ci fu un cardinale che disse che il sì alla pillola avrebbe aperto la strada alle “intemperanze della libidine”. Capito? Mentre i dioscuri Salvini e Di Maio vincono la battaglia con il ministro Tria, fissando il tetto del rapporto deficit-Pil al 2,4% anziché all’1,6%, su cui insistevano, invece, lo stesso ministro e l’Ue, il governo Lega-5S riceve una sonora sberla dalla elezione del renziano Ermini alla vicepresidenza del Csm. La cosa è grave perché – come dice Di Maio – è evidente che “il sistema”, e cioè l’establishment, non intende arre- trare nella lotta soprattutto contro i 5S, e l’avere messo il renziano Ermini come vicepresidente la dice lunga sulla prossima politica del CSM nella gestione amministrativa e giudiziaria della magistratura. Mi chiedo come mai l’attento difensore degli equilibri fra i poteri della Repubblica, e cioè il presidente Mattarella, non sia intervenuto ostacolando l’elezione di Ermini (per nulla indipendente), come ha fatto per es. quando ha impedito che Savona diventasse ministro DIRITTO DI REPLICA
In riferimento alla rubrica “Lo dico al Fatto” del 27 settembre, dal titolo “Scuola. Altro che troppe docenti donne, si cerchi la vera ragione dei maschi somari”, gli autori dell’articolo citato, Peter Birch e David Crosier, ci tengono a precisare che l’interpretazione data alle loro parole dal Sig. Angelo Fratini, e in seguito dalla giornalista Daniela Ranieri, è totalmente errata e non basata sull'articolo originale. Il titolo e i ragionamenti sviluppati propongono infatti una tesi fuorviante rispetto a quella avanzata nel pezzo Eurydice . Quanto pubblicato sul sito di Eurydice non afferma in alcun modo che ci siano “troppe insegnanti donne” e che ciò sia la causa di una peggiore performance maschile tra i banchi di scuola, bensì sottolinea che la letteratura scientifica a disposizione dimostra l’assenza di una correlazione tra sesso degli insegnanti e risultati scolastici (ragionamento di cui si è appropriata la giornalista rispondendo al lettore). L’articolo originale contesta quindi la visione, espressa in alcuni studi, secondo la quale mancherebbero agli studenti i ruoli maschili. Cito testualmente ( traduzione in italiano): “L’impatto sul rendimento degli studenti è tuttavia discutibile, e vi è una considerevole evidenza empirica che le interazioni di genere non sembrano essere correlate alle prestazioni degli studenti. E quando richiesto, gli studenti sembrano essere più interessati alle competenze, agli atteggiamenti e alle prestazioni degli insegnanti piuttosto che al loro genere)”. Inoltre, preme evidenziare che il pezzo originale non è uno “studio europeo”, ma un articolo che raccoglie e commenta vari studi svolti sulla questione.