Il Fatto Quotidiano

Errori fatali in amore “Ho sbagliato a lasciare mia moglie per l’amante”

- M. LINDA » SELVAGGIA LUCARELLI

CARA SELVAGGIA, ho lasciato la mia ex moglie un anno fa dopo un matrimonio di 13 anni e due figli piccoli e bellissimi che continuo a vedere regolarmen­te. Nessuna tragedia, anche se l’ho lasciata per quella che era la mia amante da due anni. Una donna più giovane, conosciuta al circolo sportivo dietro casa. La mia ex moglie scoprì che la tradivo per il solito, banale messaggino sul telefono arrivato mentre ero in doccia. Ma la mia ex moglie non è mai stata una donna comune, quindi non fece scenate, anzi. Disse che l’avevo ingannata, l’avevo delusa, ma capiva che dopo tanti anni ci si può innamorare di qualcun altro. Insieme, senza urla, abbiamo deciso di separarsi. A dire il vero l’ha voluto più lei perché comunque, mi disse, “possiamo ricucire ma i fili si vedranno sempre”. Io ho iniziato una convivenza con la quella che era la mia amante e oggi è la mia compagna. La mia ex moglie, con mio stupore, dopo due mesi ha iniziato una relazione col suo capo in azienda. Veniamo al dunque: io mi sono pentito quasi subito. Mi manca mia moglie. La donna con cui vivo era un risveglio erotico, più che l’amore della vita e come tutte le passioni erotiche dopo un po’ mi ha stancato anche perché è caduta la molla sensuale della clandestin­ità. Rivorrei mia moglie e i nostri rituali di vita, lei che cucina e l’odore di fritto che sale fino allo studio, i bambini da portare in campagna, le sue 200 creme antirughe sul ripiano del bagno, le sue corse mattutine. Ho provato a parlarle ma lei dice che non si torna indietro, che ora sta bene come sta, che la mia compagna mi ama e sono fortunato. Io non mi sento fortunato. Mi sento un coglione che ha sbagliato tutto e si chiede perché una moglie che fino a un anno fa mi amava, non ha voglia di concedermi una seconda possibilit­à. COSÌ, a fiuto, mi sa che ai tempi avresti fatto bene a guardare il suo telefono mentre lei faceva la doccia. Ho la sensazione che facesse gli straordina­ri col suo capo da un po’, e che la tua relazione clandestin­a le abbia concesso la fortunata opportunit­à di uscire come quella saggia, comprensiv­a, e matura dal vostro matrimonio. Sveglia! Il dramma di un genitore: la figlia è troppo superficia­le A proposito di Miss Italia. Mia figlia ha partecipat­o alle selezioni ed è uscita alle ultime (quelle locali però ormai illusa di arrivare in finale e di diventare la più bella del paese. Ci aveva creduto tantissimo e ci crede da sempre, ha aspettato di compiere 18 anni perché le avevo chiesto solo questa condizione qui, di aspettare almeno di essere maggiorenn­e. Per la delusione ha lasciato il fidanzato, ha iniziato l’ultimo anno di liceo con due giorni di ritardo perché si sentiva avvilita, ha aumentato le sedute in palestra perché ritiene di essere stata scartata visto che quella selezionat­a al posto suo era più tonica, più sportiva. Io e il padre stiamo cercando di farle capire che i concorsi di bellezza sono un gioco, siamo due avvocati, l’abbiamo tirata su in un ambiente sano, le abbiamo fatto imparare due lingue, l’abbiamo fatta viaggiare, ma nostra figlia pensa solo alle opportunit­à di vita che le arriverann­o in virtù del suo metro e settantaci­nque e degli occhi verdi. Le abbiamo detto che la manderemo all’università a Edimburgo, dove studia il fratello, ma lei pretende Londra, perché a Londra ci sono agenzie di moda e casting. Nel frattempo ha mandato tutte le sue foto alle agenzie di moda milanesi, ma nessuna risposta. Solo una convocazio­ne per un colloquio finita con un “mi spiace, non ha le caratteris­tiche che cerchiamo”. Non voglio neanche dirti la gestione del suo Instagram che il padre le ha fatto chiudere due volte con minacce varie, visto che lì era in costume pure a dicembre. E non ti dico i risultati mediocri a scuola. Che dobbiamo fare Selvaggia? Ma proprio una figlia così superfi- ciale ci doveva toccare? Cosa farà nella vita? Sono molto preoccupat­a anche perché, detta tra noi, è una ragazza carina, ma temo che esteticame­nte parlando, si sopravvalu­ti. E che nella convinzion­e di essere Naomi Campbell, non studi, non combini nulla e si ritrovi un domani con un pugno di mosche in mano. Sono davvero in pena. Figurati io che con le mie tasse dovrò pagarle il reddito di cittadinan­za.

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