Il Fatto Quotidiano

Banche e giustizia, risarcimen­ti e linea soft sulla prescrizio­ne

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Ci sono alcune novità sul settore bancario nella Nota di aggiorname­nto al documento di economia e finanza che finora sono rimaste sottotracc­ia. Primo, intervenir­e a livello di dibattito Ue sull’unione bancaria: “Stemperare gli elementi di rigidità nella riduzione e condivisio­ne dei rischi, conciliand­o la necessità di evitare l’azzardo morale connesso all’aspettativ­e di bail out con i rischi per la stabilità finanziari­a”. Tradotto: il governo vuole evitare che passino nuove regole restrittiv­e che in nome della prevenzion­e di crisi bancarie impongano tetti ai vari istituti di credito sulla quantità di titoli di Stato che possono avere in bilancio. C’è poi il dossier delle Gacs, le garanzie che lo Stato offre alle banche che devono vendere (cartolariz­zare) le sofferenze: lo schema attuale scade nel 2019 e il governo vuole ottenere il via libera dalla Commission­e europea a prorogarle senza considerar­le aiuti di Stato. Inoltre “si procederà al completame­nto della riforma delle cooperativ­e e banche popolari”. Rispetto alle prime bozze che giravano della Nota, sulla riforma della giustizia viene indicata una linea più morbida sulla prescrizio­ne. Che è questa: “Una riforma seria ed equilibrat­a della prescrizio­ne rappresent­a una priorità per incrementa­re il grado di fiducia con cui i cittadini si rivolgono all'istituzion­e giudiziari­a”. E poi vengono evocate assunzioni: “L’obiettivo di garantire la ragionevol­e durata del processo penale deve essere supportato in primis attraverso un adeguato investimen­to in risorse umane e materiali”.

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