Il Fatto Quotidiano

“Sarò pure carogna ma il Biscione mi fa schifo, punto”

Il direttore di “Libero” a ruota libera su politicame­nte corretto, soldi, vizi privati e la polemica con la tv di Berlusconi

- » ANTONELLO CAPORALE

Mediaset fa schifo, punto. O fa schifo perché non accoglie Vittorio Feltri nel programma di Chiambrett­i?

“Mediaset fa schifo. Punto”.

Col passare degli anni intingi la penna nella vanga, come dicesti di un collega. Mi auguro che anche tu possa invecchiar­e. La senilità toglie i freni inibitori. Dunque te ne infischi degli altri, anzi te ne fotti beatamente e i lettori apprezzano. Diciamoci la verità: i lettori preferisco­no il turpiloqui­o alla ipocrisia.

Negri.

Mi accusano di non chiamarli neri. Ma sono negri, si chiamano così e io non ho voglia di lottare con il vocabolari­o.

Froci, ricchioni.

Anche qui non c’è alito di scherno, ma fedeltà alla radice lessicale, adesione al linguaggio della verità. Perché gli debbo storpiare il nome in gay io non capisco.

Ti piace fare la carogna. Aspetta fammi finire e poi rispondo anche su questo. Vuoi finire la riflession­e sul mondo gay.

Il mio amico Paolo Isotta, grande e illuminato collega, alla domanda ‘lei è gay’, rispose: ‘Sono ricchione’. Isotta è napoletano, è un terrone, vero?

Ma non ho nulla contro i terroni. Tu pure sei terrone. Se siete terroni che ci posso fare?. Non è un’ingiuria. Se ti senti in credito dammi del polentone e siamo pari e patta.

Torna il colera a Napoli, è l’ultimo supertitol­o di Libero, il tuo giornale.

I miei più cari amici sono napoletani. Premesso ciò, aggiungo: due tizi, immigrati, sono stati ricoverati per colera. La notizia ci sta tutta.

Razzismo alla radice qua- drata. A Brescia due morti per legionella e duecento tra ammalati e ricoverati, e tu dormivi.

Ma scherzi? Abbiamo dato e ridato la notizia, eccome.

Eccome.

Però ci sta che Napoli faccia più clamore di Brescia. È la regola del giornalism­o, non invento niente.

A Feltri piace tantissimo fare la carogna.

Mi si appiccica questa etichetta ma non so bene la ragione. Forse perché il mio linguaggio si è fatto più libertino o forse perché esiste il tempo del sentimento e quello del risentimen­to. C’è sentimento nel tuo ultimo libro, Il Borghese. La scrittura si è come ricomposta, ha indossato la cravatta e quegli abiti da lord inglese che piacciono tanto a te.

Lì racconto, ricordo. Quando scavi nella memoria hai bisogno di segnare il passo in modo diverso. È tutta un’al-

tra roba dalla cronaca, dai fatti che accadono, contro i quali inciampi ogni santo giorno che devi fare il giornale. Vuoi bene al gatto, Ciccio Grigiotto, poi ai cavalli.

Anche ai cani.

Ai soldi.

I soldi servono perché tolgono tante rotture di coglioni. Per esempio?

Ti ammali? Vai dal medico che preferisci, scegli la stan- za d’ospedale, ti fai curare come dici tu da chi vuoi tu quando vuoi tu. Per dire. Chissà quanti soldi hai in banca e non riesci a spendere perché te ne manca il tempo. La cosa scocciante per me è avere l’obbligo di lasciarli ai miei figli. Mi rompe un po’ i coglioni questa idea. Aznavour diceva: non voglio essere il più ricco del cimitero. Tu sì? Ma nemmeno mi frega nulla dei soldi, ma figurarsi! Solo che mia madre in dote mi ha lasciato la gotta e nient’altro. Vorrei che fosse così per tutti. Adesso ti lagni che non vai in tv, che Mediaset ti boicotta. No, mi offende: mi danno dell’ubriacone. Dove mi hanno visto ubriaco? Quando è successo? Bevo un wisketto a sera, a casa. Come tanti. Forse le tue parole libertine autorizzan­o coloro ai

quali stai antipatico di immaginare la deriva. Ho spiegato a sufficienz­a. Lunedì sarò a Striscia la no

tizia e dirò la mia. Ti piace così tanto la tv?

Mi rompe i coglioni. Però voglio convincerm­i che con la mia presenza do una mano al mio giornale. E così vado. Sei diventato un ultrà di Matteo Salvini.

Sono salviniano da sempre. Scrissi, e ho avuto ragione, che l’unico in grado di risollevar­e il baraccone leghista sarebbe stato lui. Ecco i fatti. Belpietro con la sua Verità sta dandoti filo da torcere. Difende a tutto tondo il governo gialloverd­e e pare anche più galvanizza­to di te. Ma lui raccoglie tutta qu el l’area ipercattol­ica, e comunque non ho invidie di sorta. E poi, sai che ti dico?

Sai che ti dico: me ne fotto.

MEMORIE BORGHESI E ATTUALITÀ POLITICA ”Racconti, ricordi sono faccenda diversa dalla cronaca. Matteo era l’unico a poter risollevar­e la Lega” MADRI, FIGLI ED EREDITÀ

Ma nemmeno mi frega nulla dei soldi, ma figurarsi! Solo che mia madre in dote mi ha lasciato la gotta e nient’altro. Vorrei che fosse così per tutti

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Ansa/LaPresse Ospite non gradito Matteo Salvini negli studi Mediaset e Vittorio Feltri, 75 anni
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