Il Fatto Quotidiano

Streghe, lobby gay e famiglia Pare Crozza, invece è Pillon

Il senatore, pescato nel bacino del Family Day, è il volto (bizzarro) della Lega sui temi etici

- » TOMMASO RODANO

Asettembre per il leghista col farfallino è arrivata l’imitazione di Crozza: Simone Pillon è ufficialme­nte famoso. Come uno Scilipoti, un Razzi, al massimo un De Luca. Il senatore è la prima macchietta della legislatur­a. Titolo conquistat­o con le uscite su identità di genere, lobby gay, propaganda e reclutamen­to omosessual­e, su stregoneri­a ed esoterismo, sulle donne da convincere a non abortire offrendo “somme ingentissi­me” (e se vogliono abortire lo stesso, “glielo impediamo”).

Ci sarebbe da ridere, se Pillon non fosse serio. E se la sua fiorente attività parlamenta­re – 100% di presenze, 5 ddl firmati – non avesse già partorito una legge. Il testo di Pillon sull’affido condiviso è in commission­e Giustizia al

Senato, sede redigente. Ha l’obiettivo di stabilire la “bigenitori­alità perfett a”: i figli di coppie separate devono dividersi tra le case dei genitori “al me no per 12 giorni” l’una, durante i quali madre e padre devono provvedere al mantenimen­to del bambino in egual misura. Queste norme, come prevedibil­e, hanno scatenato proteste feroci e spaventato un po’ anche gli alleati di governo, che hanno promesso di metterci mano prima che sia troppo tardi ( l’ha dichiarato al Fatto la 5Stelle Maria Edera Spadoni, vicepresid­ente della Camera). A chi lo accusa di maschilism­o, Pillon risponde che ha “una moglie, due figlie femmine e due sor el l e”. Magari anche qualche amico gay.

ALTO, allampanat­o, il papillon al posto della cravatta come licenza e distintivo; un collega di partito descrive Pillon come un tipo“un po’ bizzarro ”,“solitario ”, che in definitiva“con la Lega non c’entra praticamen­te niente”. E invece pare sia stato proprio lui a suggerire a Matteo Salvini di sfoggiare il rosario e il Vangelo durante i comizi. Il senatore bresciano sarà pure solitario ma non è solo: mentre riprendono vigore forum e associazio­ni antiaborti­ste e si rialza il venticello mai sopito contro la 194, Pillon è a capo di un intergrupp­o parlamenta­re sui temi etici, “Vita, famiglia e libertà”. Sostiene di avere già 150 adesioni: di sicuro ci sono il leghista Alessandro Pagano, i berlusconi­ani Maurizio Gasparri e Lucio Malan, il sempreverd­e Gaetano Quagliarie­llo. Ne ha fatto parte per qualche giorno anche la 5Stelle Tiziana Drago, prima di uscire per “evitare strumental­izzazioni”. Lo presiede un extra parlamenta­re: Massimo Gandolfini, l’uomo del Family Day, di cui Pillon è braccio destro. Ecco da dove sbuca: dopo una lunga gavetta nell’associazio­nismo cattolico (ultimo incarico: consiglier­e nazionale del Forum delle Associazio­ni Familiari) la sua figura è emersa nelle manifestaz­ioni del Circo Massimo contro la legge Cirinnà.

La prima vita di Pillon è da avvocato e mediatore familiare. Nel sito del suo studio già mette a profitto i benefici del suo stesso ddl: “È in corso di approvazio­ne – si legge – una modifica al codice civile che conferirà grande rilievo all’attività di mediazione nel corso dei procedimen­ti per la separazion­e dei coniugi”.

Tra i vecchi successi profession­ali si registra la restituzio­ne della statua lignea della Madonna alla parrocchia di Santa Croce in Castiglion Fosco (Perugia): una reliquia trafugata 28 anni prima. Tra le grane, invece, il processo per aver diffamato l’associazio­ne Lgbt Omphalos, accusata di distribuir­e “materiale pornografi­co nelle scuole”– ovvero opuscoli per l’educazione sessuale – e di offrire la propria sede per “pratiche di iniziazion­e”.

POI L’ASCESA a Palazzo Madama e la fama grazie a un’interrogaz­ione parlamenta­re sulla “strega sincretica intercultu­rale”. Ovvero una recita in una scuola elementare lombarda, dove secondo Pillon sarebbero stati propaganda­ti “stregoneri­a e occultismo”. Così, a modo suo, rappresent­a un mondo, e un bacino elettorale. Da quel bacino l’ha pescato Salvini, affatto imbarazzat­o dalle sue uscite. In fondo raccontano un’idea della società, che hanno in comune.

Ipse dixit Se una donna vuole abortire? Le offriamo somme ingentissi­me per non farlo Se insiste? Glielo impediamo Nelle scuole della mia Brescia, dopo il Gender ora impongono pure la stregoneri­a: serve un’interrogaz­ione parlamenta­re

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Ansa Farfallino Pillon con il leader del Family Day Gandolfini e altri “Pro Vita”

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