Il Fatto Quotidiano

La pace fiscale diventa un super-condono

La bozza stima 11 miliardi di incassi dalla rottamazio­ne delle cartelle

- » LUCIANO CERASA

Il governo si prepara a varare due maxi-condoni da 11,5 miliardi in linea con i predecesso­ri e senza fare troppi sforzi di fantasia. Si pensa infatti di riaprire i termini della vecchia rottamazio­ne delle cartelle, con la differenza che questa volta si potrà rateizzare per 5 anni. Nella trattativa sui contenuti del collegato fiscale alla manovra di Bilancio si era rimasti la settimana scorsa allo scontro insanabile tra la Lega, che puntava a un condono generalizz­ato sull’intero importo delle cartelle esattorial­i messe in riscossion­e dal 2000 al 2018 fino a un milione di euro (il 99% delle ingiunzion­i di pagamento) e i 5Stelle, che avevano tracciato la loro linea Maginot a 100 mila euro (il 75%). Oggi esce una bozza molto avanzata anche se incompleta del decreto (fonti M5S affermano che non è stata vidimata dal governo) che aggira l’ostacolo riportando l’orologio della manovra gialloverd­e indietro alle due sanatorie dei precedenti governi, varandone una terza.

LA ROTTAMAZIO­NE Ter delle cartelle consentirà il pagamento dei debiti fiscali pendenti dal gennaio 2000, abbonando sanzioni e more e dilazionan­do i versamenti fino al 2024. L’incasso stimato dal Mef è di 11 miliardi, ma a questa cifra bisognerà però sottrarre dal bilancio finale le somme che i contribuen­ti avrebbero versato comunque per le vie ordinarie in assenza di condoni che pesano – stima la relazione tecnica – per 7 miliardi e 277 milioni. Potrà usufruire della nuova operazione anche chi ha aderito alla precedente rottamazio­ne, ma sarà necessario che abbia pagato la rata di novembre: il resto dell’importo dovuto sarà ricalcolat­o dal fisco che emetterà i bollettini di pagamento. Potranno usufruire del condono anche i contribuen­ti colpiti dai sismi dell’Italia centrale degli anni 2016-17. Il contribuen­te dovrà comunicare di voler aderire alla rottamazio­ne entro il 30 aprile e il primo versamento è previsto per il 31 luglio 2019. A chi paga a rate verranno addebitati interessi dello 0,3% annuo. L’operazione vale anche per le multe stradali.

La voglia leghista di far pace a tutti i costi con gli evasori – nonostante, per la verità, non sia mai scoppiata nessuna guerra – condonando loro anche le imposte dovute, è stata convogliat­a sulle liti tributarie. Lauti sconti sono stati previsti per chi decide di rinunciare ai ricorsi pendenti (406.946 al 30 giugno scorso) contro l’Agenzia delle Entrate in ogni grado e giudizio.

Nella bozza del collegato alla manovra si prevede che per i ruoli notificati fino al 30 settembre 2019 si possa pagare un importo pari al valore della controvers­ia o, se l’Agenzia delle Entrate ha perso in primo o in secondo grado, una somma pari alla metà o a un terzo della conte- stazione. Per “fare pace” sarà necessario aver litigato, fare domanda entro il 16 maggio e pagare cinque rate trimestral­i tra il 2019 e il 2020. Il grado di adesione che il ministero dell’Economia si attende dalla sanatoria in caso di liti non deve essere molto elevato, visto il gettito previsto. Nella relazione tecnica che accompagna il documento si stima che i pagamenti avverranno in maniera prevalente sfruttando il numero massimo delle rate a disposizio­ne. “Conseguent­emente – si legge – si può stimare che nel 2019 saranno effettuati versamenti in misura pari a 300 milioni di euro; la restante parte del gettito previsto, pari a 200 milioni, si può ritenere che sarà versata nel 2020”.

Nel pacchetto fiscale che il governo sta predispone­ndo spunta anche uno stop all’aumento delle accise della benzina che era previsto a partire dal gennaio 2019 da un decreto approvato nel giugno di due anni fa.

ADDIO ANCHEai vecchi scontrini di carta che comprovano l'acquisto a fini fiscali. Alla e-fattura, che andrà in vigore da gennaio, si affiancher­à l’invio elettronic­o degli scontrini direttamen­te dal registrato­re di cassa del negozio. L'introduzio­ne sarà graduale: riguarderà dal prossimo luglio i contribuen­ti con un volume d’affari superiore ai 400 mila euro l'anno e poi, dall’inizio del 2020, gli altri esercenti più piccoli. La novità sarà accompagna­ta dall’arrivo della "lotteria degli scontrini" ideata dal precedente ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan come misura anti-evasione e che funziona come una lotteria nazionale, con tanto di premi ai fortunati acquirenti estratti.

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Ansa L’uomo dei contiIl ministro dell’Economia, Giovanni Tria

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