“I milioni ci sono, ma non si riesce a spenderli”
Il sindaco Pasqui spiega perché il Comune non è in grado di fare le gare
Quando venimmo qui, due anni fa, a pochi giorni dal terremoto, l’immagine che ci restò impressa fu quella degli studenti dell’Università, lo sguardo perso nelle macerie, chiusi nei loro cappotti che se ne andavano via trascinando i trolley. Oggi a Camerino le lezioni sono riprese, gli iscritti sono aumentati, seppure gli studenti vivano non più nelle case del centro storico, ancora “zona rossa”, 248 mila metri quadrati dove su 900 abitazioni solo 38 sono agibili, ma nei container e assistano alle lezioni in strutture prefabbricate. Camerino, con i suoi 7 mila abitanti, prima del sisma, è il centro storico piu grande del cratere e con la sua storia, per dimensioni, è uno dei più importanti al mondo. Se Camerino non torna alla vita, muore tutta la comunità montana: l'ospedale, l'Università, che soprattutto per le sue facoltà scientifiche è frequentata da ragazzi di ogni parte del mondo.
“SIAMO in rianimazione”, ci dice il sindaco Gianluca Pasqui, “o si passa al reparto per tornare a casa o alla camera mortuaria”. Sembra incredibile ma soldi per la ricostruzione sono arrivati. “Abbiamo ricevuto 9 milioni di euro per il Palazzo Comunale e il Teatro Marchetti, un milione e 800 mila per le opere cimiteriali, 257 mila per la biblioteca, oltre un milione per il Tempio dell'Annunziata, altri per le case popolari, per le scuole delle frazioni, per una strada di collegamento con l'ospedale”, spiega il sindaco. Ma il Comune, divenuto stazione unica appaltante, deve provvedere a fare i bandi, ed è impossibile senza una struttura idonea e risorse umane. “Bisogna snellire urgentemente le normative, ridurre la burocrazia”.
La speranza ora è riposta nel neocommissario straordinario, Piero Farabollini, 58 anni di Treia (Macerata), geologo, docente all'Università di Camerino che ha collaborato attivamente alla ricostruzione del post terremoto del ’97 e che martedì prossimo con il mini- stro Luigi Di Maio, sarà ad Accumoli, il paese in provincia di Rieti raso al suolo. “È persona competente che conosce bene il territorio, spero che il governo gli metterà a disposizione le risorse necessarie”, è l'opinione del sindaco. “Ho scritto ai parlamentari del M5S del territorio, al ministro dell'Istruzione per chiedere di essere ricevuto per impedire che venisse soppressa una classe: nessuna risposta. Le scuole sono una priorità per far tornare le famiglie, circa un migliaio le persone ancora sulla costa e 91 quelle che hanno trovato una sistemazione nelle frazioni” Finora le problematiche dei 138 Comuni del cratere sono state accorpate mentre ognuna è diversa dall'altra”.
IN ATTESA che all'architetto Mario Cucinella venga commissionato l'ampliamento del progetto per disegnare la Camerino del futuro, la città soffre e teme che a fine anno venga abolito il Cas (contributo autonoma sistemazione) che permette a molte famiglie, in attesa che le loro case vengano ristrutturate, di pagare l'affitto di altre abitazioni. “Sarebbe una tragedia per tanta povera gente”, conclude il sindaco.