Disobbedienza civile, perché gli obiettori possono farla?
Mimmo Lucano, sindaco di Riace, si trova a convivere durante il suo mandato con leggi “fasciste” dettate dalle emergenze elettorali, scritte da ministri dell’Interno dichiaratamente o subdolamente “fascisti”. Ritiene le leggi sbagliate, agisce in modo da aggirarle, consente a degli immigrati di restare “irregolarmente” sul territorio italiano. Scoperto, viene incriminato e arrestato (seppur ai domiciliari) sospeso dalla carica e rinviato a giudizio.
Questa si chiama correttamente disobbedienza civile o obiezione di coscienza alla legge.
Il medico cattolico sceglie deliberatamente di fare il medico chirurgo, il ginecologo o l’anestesista nonostante sappia già che una legge dello Stato, la 194 del ‘78, è in contrasto con i suoi dogmi religiosi. Una volta assunto si dichiara “obiettore di coscienza” e si rifiuta di eseguire operazioni che possano causare la morte dei feti anche quando questo mette a rischio la vita della donna. Grazie alle lobby della sanità fa anche carriera all’interno della struttura scaricando ai colleghi (ovviamente sempre più rari perché “’cca nisciuno è fesso”) il lavoro che lui si rifiuta di svolgere. Questo si chiama correttamente boicottaggio di una legge dello Stato. L’obiezione di coscienza, o disobbedienza civile, può essere tale solo quando sconti di persona il peso delle tue azioni e non quando le fai scontare agli altri. È chiara la differenza?