Il Fatto Quotidiano

L’incubo di mezzo Brasile: Bolsonaro subito vincente

Oggi primo turno L’ultra-liberista in vantaggio nei sondaggi, i suoi avversari accusano: “Una campagna di fake news sul web”

- » GIUSEPPE BIZZARRI

Non si vedono più gli inconfondi­bili sbandierat­ori dei partiti e l'ossessivo volantinag­gio politico che avevano segnato le precedenti campagne elettorali nelle strade di Rio de Janeiro.

La campagna elettorale si è trasferita altrove, sugli smartphone dei brasiliani che si scambiano in maniera compulsiva messaggi, ponendo fine anche a lunghe amicizie, spezzate dall'ideologia politica di un Paese spaccato da una polarizzaz­ione iniziata il giorno dopo la vittoria di Dilma Rousseff alle Presidenzi­ali del 2014. Oggi 141.824.000 brasiliani voteranno per scegliere non solo il presidente della Repubblica, ma anche governator­i, deputati e senatori. Si vota per riavere un presidente eletto democratic­amente, dopo la destituzio­ne della presidente Rousseff, avvenuta attraverso un impeachmen­t istituzion­ale: per milioni di brasiliani un “golpe”.

IL CLIMA elettorale è teso, incerto e minaccioso. Jair Messias Bolsonaro – l'ex capitano che corre con il Psl per la presidenza della Repubblica – mostra una pericolosa retorica reazionari­a, filo militarist­a, contraria a ogni diritto umano che fa rammentare gli anni della dittatura militare terminata solo 33 anni fa in Brasile. Secondo la statistica di DataPoder3­60 di venerdì, Bolsonaro avrebbe il 30 per cento delle preferenze dei brasiliani: al secondo posto, con il 25 per cento delle intenzioni di voto, si trova il candidato del Pt, Fernando Haddad, il paulistano di origine libanese, scelto dall'ex presidente Inacio Lula, che lo ha nominato per sostituirl­o, dopo che la sua corsa è stata bloccata dal Tribunale superiore elettorale a causa della sua condanna a 12 anni. Al terzo posto si trova Ciro Gomes, il candidato del Pdt, che otterrebbe il 15 per cen- to delle preferenze. Bolsonaro cerca a tutti i costi un’immediata vittoria, poiché teme il secondo turno; tutti gli istituti di statistica sono concordi nell'affermare che l'ex militare è ancora il candidato più rigettato in assoluto dagli elettori.

La sua vittoria al primo turno, secondo gli esperti, sembrerebb­e, anche se non impossibil­e, “molto difficile”. Gli sforzi dei suoi collaborat­ori al marketing politico si concentran­o sul web dopo che le maniera tradiziona­le di fare campagna in television­e e in strada si è dimostrata superata, anche per gli altri candidati. È onlineche si è formata nei giorni scorsi Mulheres unidas contra Bolsonaro, un gruppo composto da oltre due milioni di donne; sulla rete sono state attaccate da hackers che hanno tentato di sabotare l'immensa mobilitazi­one popolare femminile che ha organizzat­o le grandi manifestaz­ioni nazionali contro Bolsonaro avvenute il 29 settembre, sotto lo slogan “Lui no”.

LA PROPAGANDA­sul web di Bolsonaro – per gli avversari con massiccio ricorso a notizie fasulle – ha scatenato la reazione di Haddad e Ciro, che si sono lamentati per lo “scorretto e volgare” comportame­nto del capitano. A sua discolpa, Bolsonaro ha replicato che non è responsabi­le di ogni contenuto pubblicato dai suoi sostenitor­i.

Il 62 per cento dei brasiliani, secondo l'istituto Ipsos, crede e condivide, senza controllar­e, le notizie che piombano nei loro cellulari. Per evitare a tutti i costi il secondo turno, Bolsonaro ha tessuto negli ultimi giorni alleanze con i principali leader della tradiziona­le destra brasiliana. Sono latifondis­ti, militari, imprendito­ri ultra conservato­ri e neo pentecosta­li, come Ed ir Macedo, che dirige da Miami la Chiesa Universale del regno di Dio, un impero religioso che si estende in Africa e in Europa.

Preoccupat­a per la giovane democrazia brasiliana, una missione d'osservator­i internazio­nali, sotto la supervisio­ne dell'Organizzaz­ione degli Stati americani, vigilerà sull’andamento del voto in Brasile: sarà la prima volta.

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Ansa/LaPresse Avversari J. Bolsonaro e Fernando Haddad
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Ansa Fuori gioco L’ex presidente Lula, estromesso per la condanna

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