L’incubo di mezzo Brasile: Bolsonaro subito vincente
Oggi primo turno L’ultra-liberista in vantaggio nei sondaggi, i suoi avversari accusano: “Una campagna di fake news sul web”
Non si vedono più gli inconfondibili sbandieratori dei partiti e l'ossessivo volantinaggio politico che avevano segnato le precedenti campagne elettorali nelle strade di Rio de Janeiro.
La campagna elettorale si è trasferita altrove, sugli smartphone dei brasiliani che si scambiano in maniera compulsiva messaggi, ponendo fine anche a lunghe amicizie, spezzate dall'ideologia politica di un Paese spaccato da una polarizzazione iniziata il giorno dopo la vittoria di Dilma Rousseff alle Presidenziali del 2014. Oggi 141.824.000 brasiliani voteranno per scegliere non solo il presidente della Repubblica, ma anche governatori, deputati e senatori. Si vota per riavere un presidente eletto democraticamente, dopo la destituzione della presidente Rousseff, avvenuta attraverso un impeachment istituzionale: per milioni di brasiliani un “golpe”.
IL CLIMA elettorale è teso, incerto e minaccioso. Jair Messias Bolsonaro – l'ex capitano che corre con il Psl per la presidenza della Repubblica – mostra una pericolosa retorica reazionaria, filo militarista, contraria a ogni diritto umano che fa rammentare gli anni della dittatura militare terminata solo 33 anni fa in Brasile. Secondo la statistica di DataPoder360 di venerdì, Bolsonaro avrebbe il 30 per cento delle preferenze dei brasiliani: al secondo posto, con il 25 per cento delle intenzioni di voto, si trova il candidato del Pt, Fernando Haddad, il paulistano di origine libanese, scelto dall'ex presidente Inacio Lula, che lo ha nominato per sostituirlo, dopo che la sua corsa è stata bloccata dal Tribunale superiore elettorale a causa della sua condanna a 12 anni. Al terzo posto si trova Ciro Gomes, il candidato del Pdt, che otterrebbe il 15 per cen- to delle preferenze. Bolsonaro cerca a tutti i costi un’immediata vittoria, poiché teme il secondo turno; tutti gli istituti di statistica sono concordi nell'affermare che l'ex militare è ancora il candidato più rigettato in assoluto dagli elettori.
La sua vittoria al primo turno, secondo gli esperti, sembrerebbe, anche se non impossibile, “molto difficile”. Gli sforzi dei suoi collaboratori al marketing politico si concentrano sul web dopo che le maniera tradizionale di fare campagna in televisione e in strada si è dimostrata superata, anche per gli altri candidati. È onlineche si è formata nei giorni scorsi Mulheres unidas contra Bolsonaro, un gruppo composto da oltre due milioni di donne; sulla rete sono state attaccate da hackers che hanno tentato di sabotare l'immensa mobilitazione popolare femminile che ha organizzato le grandi manifestazioni nazionali contro Bolsonaro avvenute il 29 settembre, sotto lo slogan “Lui no”.
LA PROPAGANDAsul web di Bolsonaro – per gli avversari con massiccio ricorso a notizie fasulle – ha scatenato la reazione di Haddad e Ciro, che si sono lamentati per lo “scorretto e volgare” comportamento del capitano. A sua discolpa, Bolsonaro ha replicato che non è responsabile di ogni contenuto pubblicato dai suoi sostenitori.
Il 62 per cento dei brasiliani, secondo l'istituto Ipsos, crede e condivide, senza controllare, le notizie che piombano nei loro cellulari. Per evitare a tutti i costi il secondo turno, Bolsonaro ha tessuto negli ultimi giorni alleanze con i principali leader della tradizionale destra brasiliana. Sono latifondisti, militari, imprenditori ultra conservatori e neo pentecostali, come Ed ir Macedo, che dirige da Miami la Chiesa Universale del regno di Dio, un impero religioso che si estende in Africa e in Europa.
Preoccupata per la giovane democrazia brasiliana, una missione d'osservatori internazionali, sotto la supervisione dell'Organizzazione degli Stati americani, vigilerà sull’andamento del voto in Brasile: sarà la prima volta.