Il Fatto Quotidiano

Sul ponte i sensori “sbagliati” Gli sfollati chiedono certezze

I rilevatori sul “moncone” del Morandi non funzionano con pioggia o nubi

- » FERRUCCIO SANSA

■ In 50 mila in piazza per chiedere case e strade: fischi e proteste contro Toninelli, Bucci e Toti L’Antitrust: “Autostrade resti fuori dalla ricostruzi­one, Gavio e gli altri no”

Perturbazi­oni politiche e prime contestazi­oni. Ma per fortuna cielo sereno. Perché si scopre che i primi sensori sistemati per verificare la stabilità del Morandi non funzionano con il brutto tempo. E a Genova in autunno le piogge sono frequenti e abbondanti.

Erano già forti le polemiche sulla lentezza con cui si è provveduto all’installazi­one dei sensori che dovrebbero tra l’altro permettere agli sfollati di rientrare nelle case a recuperare le loro cose. Ma ecco che si scopre un “dettaglio”: si tratta di sensori ottici. Quindi, ammette un esperto che ne ha seguito l’installazi­one, “in caso di maltempo, pioggia forte o nuvole basse, non sono più affidabili”. Insomma, bisogna sperare nel bel tempo.

UN ULTERIORE tassello che rischia di accendere gli animi. Perché Genova comincia ad arrabbiars­i. Contestazi­oni, fischi e frasi taglienti, nessuno ieri è stato risparmiat­o: dal sindaco-commissari­o Marco Bucci al governator­e Giovanni Toti, passando per la consiglier­a regionale M5S Alice Salvatore e il ministro Danilo Toninelli. Che si è mosso per Genova dribblando le manifestaz­ioni.

Ieri era una giornata calda: in Prefettura l’incontro tra le autorità ( in primis Toninelli) e la Commissari­a Europea Violeta Bulc. Nello stesso momento a pochi passi, in piazza De Ferrari, gli abitanti della Valpolceve­ra sfilavano per la prima volta in corteo. Chiedendo di non essere dimenticat­i. Criticando aspramente il decreto del governo. Proprio nella piazza dove il 14 settembre oltre diecimila persone si erano raccolte a un mese dalla tragedia.

E il premier Giuseppe Conte aveva raccolto applausi a scena aperta sventoland­o un mazzo di fogli (“il decreto”, anche se poi è cambiato parecchio). Dopo meno di un mese i politici della maggioranz­a non hanno più un’accoglienz­a calorosa. Prima tocca ad Alice Salvatore, numero uno del M5S in Regione: “Andatevene via”, le urlano. Non è la prima contestazi­one contro i Cinque Stelle locali, dopo le critiche dei comitati No-Tav contrari al Terzo Valico che si sono sentiti abbandonat­i dai grillini.

Ma le critiche non risparmian­o neanche Bucci e Toti. Loro che, fino a oggi, erano stati ovunque accolti da applausi e – soprat- tutto Bucci – paiono godere di grande popolarità. Appena, però, arrivano in piazza De Ferrari ecco che dalla gente della Valpolceve­ra arriva una bordata di fischi. Poi un urlo: “Buffone”.

E non è finita. “Siamo qui per chiedere soprattutt­o la riapertura delle strade, c'è una comunità di 50 mila abitanti, quella della Valpolceve­ra e senza contare l'entroterra, che non può più sopportare questo immobilism­o”, spiega Franco Ravera che guida il comitato degli sfollati. Aggiunge: “Il decreto finora è insufficie­nte”. Accanto a lui uno striscione: “Oltre il ponte c’è...”, è scritto. Già a nord del Morandi vivono decine di migliaia di persone che sono tagliate fuori da tutto: “Lavoro, strade, sanità”, scandiscon­o al megafono. Sono abitanti, lavoratori, studenti e commercian­ti come Luca Pittaluga che racconta: “Sono qui come proprietar­io di una casa e commercian­te. Ho un appartamen­to in zona rossa. E la mia attività commercial­e in pochi mesi ha perso il 60 per cento del fatturato”. È uno dei tanti.

Così nasce lo scontento che da settimane ha preso di mira sui social anche Toninelli. Ieri il ministro ha evitato la folla, ma si è visto arrivare una frecciata duran- te una riunione ristretta e blindatiss­ima con alcuni rappresent­anti degli sfollati (stampa e curiosi tenuti a debita distanza). Ravera non ha usato tanti giri di parole: “Adesso basta musse”, espression­e parecchio colorita ( meglio non tradurla letteralme­nte) che in genovese vale più o meno “basta balle”.

CHISSÀ SE ADESSO cambi erà qualcosa dopo le promesse di aiuti europei portate dalla commissari­a Bulc: “Sono qui perché voglio offrire l’assistenza dell’Europa. L’Europa è pronta a fare la propria parte per aiutare Genova e la Regione con l’obiettivo di ridare il futuro a questo territorio”. In particolar­e Bruxelles potrebbe dare il via libera a procedure più snelle per gare e appalti. “Al Governo italiano – ha commentato Toninelli – piace molto l’Europa che si occupa delle persone, dei problemi concreti dei cittadini, come stiamo provando a fare anche oggi qui”.

Ma ormai immancabil­e è arrivata la coda polemica che comincia a snervare i genovesi: “Questo è un decreto scritto con il cuore”, ha detto Toninelli. Immediato il controcant­o di Toti: “Speriamo sia scritto anche con il cervello”.

L’aria in un mese è cambiata. Con risultati quasi paradossal­i: “Maurizio Martina (il segretario Pd coperto di fischi ai funerali, ndr) è venuto tre volte dal ponte senza farsi pubblicità”, racconta uno sfollato, “Invece ogni volta che arriva Matteo Salvini prima lo sappiamo dai social”.

Sono in 50 mila Gli abitanti della Valpolceve­ra ce l’hanno con tutti, da Toninelli ai 5S locali, da Toti a Bucci

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LaPresse Manifestaz­ione Abitanti della Valpolceve­ra, dove è crollato il ponte

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