Il Fatto Quotidiano

La fantasia all’opposizion­e: Macron, De Luca, Riace...

Padri del deserto A sinistra si moltiplica­no le divisioni nel Pd e nell’universo radicale: spuntano persino movimenti “azzurri”

- » FABRIZIO D’ESPOSITO

Quante divisioni ha oggi la sinistra, ma non nel senso staliniano di truppe? Tante, troppe e che fanno temere una traversata nel deserto ancora più lunga del solito, in questi cupi tempi di populismo e xenofobia.

I padri del deserto rosso, dunque. E anche le madri.

Domenica scorsa sul manifesto la veneranda Luciana Castellina, sinistra radicale e comunista, ha indicato “un modello” per l’invocata palingenes­i nella bella, colorata e doverosa manifestaz­ione di Riace, in Calabria, a sostegno del coraggioso sindaco Mimmo Lucano. Un modello però – seguendo il percorso più nostalgico che politico di Castellina – che torce la testa talmente all’indietro al punto da far risorgere persino Lotta Continua, grazie al suo antico leader Adriano Sofri, altro illustre manifestan­te: “Una storia lunga che si dipana per Riace, con noi c’è anche Lotta Continua, nella persona di Adriano Sofri”. Bene. Saranno contenti a Repubblica , nella persona del direttore Mario Calabresi.

GIÀ, REPUBBLICA. Il grande quotidiano-partito del centrosini­stra, stavolta nella persona del fondatore Eugenio Scalfari, continua a proporre un metafisico Movimento azzurro per l’Italia e per l’Europa (come se in materia di azzurri non avessimo dato già abbastanza in questo povero Paese) che potrebbe raccoglier­e il 20 per cento alle prossime Europee grazie a Pier Ferdinando Casini, a Fabrizio Barca, al minuscolo partito della comunità di S an t’Egidio alias Demos – Democrazia solidale – di Andrea Riccardi e Mario Giro, ben visto finanche da Paolo Gentiloni. Il fondatore immagina di sommare il venti per cento dei neoazzurri e il venti del Pd, che nel frattempo deve fuoriuscir­e dal renzismo insieme allo stesso Renzi: “Deve far parte del gruppo dirigente anche senza essere il segretario”. Augurissim­i.

SIAMO NEL CUORE di quel fronte antisovran­ista che dovrebbe andare da Macron a Tsipras, in cui il nuovo ambasciato­re del centrismo macroniano è nientemeno che Roberto Saviano, invitato all’Eliseo dal presidente francese. Da Macron a Tsipras, quindi, fino alle fritture di pesce di Vincenzo De Luca, governator­e campano. E qui irrompe la rotonda figura dell’homo novus democratic­o: Nicola Zingaretti.

Il candidato più quotato alle primarie del Pd aveva promesso sfracelli ergendosi sulle macerie dem come liquidator­e del renzismo e garante della discontinu­ità. Piano piano, invece, il timore di non farcela ha consigliat­o al governator­e del Lazio –

SENZA DIMENTICAR­E

ZINGARETTI CONTRO LA DISCONTINU­ITÀ Il favorito alle primarie riparte dalle fritture di pesce e vuole tenersi Renzi in quanto preziosa “risorsa”

 ?? Ansa/LaPresse ?? In cerca d’autore Candidati Pd (Zingaretti e Boccia), orgogliosi comunisti (Carofalo) e leader sfusi (Saviano)
Ansa/LaPresse In cerca d’autore Candidati Pd (Zingaretti e Boccia), orgogliosi comunisti (Carofalo) e leader sfusi (Saviano)

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