La lezione di Kavanaugh: chi non capisce ha già perso
Corte Suprema La battaglia vinta da Trump sul giudice è anche conseguenza del fallimento/tradimento di Obama
Difficile percepire da lontano il clima drammatico che ha accompagnato il processo di conferma al Senato di Brett Kavanaugh, il prescelto da Trump per lo scranno della Corte Suprema lasciato libero dalla decisione del giudice Kennedy di andare in pensione. Venerdì pomeriggio ho assistito a un incontro in un campus giuridico della University of California in cui diverse studentesse hanno preso la parola in lacrime di fronte a professori tanto imbarazzati da non riuscire a mantenere la discussione sui rilevanti temi giuridico- c ostituzionali coinvolti. Qualche giorno prima ero stato raggiunto da una circolare dell’ am min ist raz ione universitaria che invitava i professori a leggere alcuni saggi su come insegnare temi delicati e sessualmente espliciti quali la conferma di Kavanaugh, come se si trattasse di un problema di pruriginosità sessuale. In effetti, n e l l ’ A m e r i c a del #MeToo, la decisione del Senato di non tener conto delle accuse di tre donne che sostengono di essere state aggredite sessualmente dal giudice
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federale ultraconservatore di Washington promosso a vita da Trump alla più alta carica giudiziaria, ha polarizzato il dibattito.
PRIMA DI ALZARE le spalle e vedere questa come la solita manifestazione estrema di un’America ancora fondamentalmente sessuofoba, vale la pena di riflettere sulla portata storica della vittoria muscolare di Donald Trump, il quale (con consensi in crescita fra i maschi nelle intenzioni di voto per le elezioni di Midterm del 6 novembre) sta davvero interpretando una trasformazione costituzionale pro-