Il Fatto Quotidiano

Con la scusa del Ponte, i potenti di Genova battono cassa per sé

Procession­e a Montecitor­io per chiedere altri fondi

- » ANDREA MOIZO

La Camera di Commercio denuncia “danni per 400 milioni”, per sanare anche vecchi pendenze. L’Autorità portuale vuole milioni per lavoratori e infrastrut­ture

Promessa mantenuta. La delegazion­e polimorfa organizzat­a dalla Camera di Commercio di Genova con 40 sigle del mondo economico cittadino - imprendito­ria, ordini profession­ali, sindacati - si è presentata in audizione alla Camera sul decreto post-Morandi con un pesante cahier de doléance e un mantra unico: la città è a terra, le risorse stanziate risibili, servono sussidi, sgravi fiscali, assunzioni.

IL DECRETO non è perfetto, concordano persino gli autori. L’articolo 1, quello sulla ricostruzi­one, schiavo della promessa di “punire” Autostrade, è un temerario arzigogolo giuridico, manca un meccanismo di estensione degli ammortizza­tori sociali ordinari qualora si palesasse una crisi occupazion­ale eccezional­e e per gli sfollati si può fare di più.

Per il resto ci sono misure di vario genere e varia entità, a sostegno di una crisi economica della quale oggi non esiste alcuna stima ufficiale. Argomento scivoloso, quello dei soldi, se si pensa che per l’emergenza il commissari­o Giovanni Toti non spenderà - fra prima assistenza agli sfollati, interventi sulla viabilità, trasporto pubblico, etc - tutti i 42 milioni stanziati per il 2018 (ce ne sono altri 11 nel 2019).

Secondo la delegazion­e arrivata a Montecitor­io – che ha rilanciato, soprattutt­o in ambito portuale, richieste nel mirino da anni come la fiscalità agevolata e gli incentivi al trasporto ferroviari­o – i danni alle imprese ammontano a 400 milioni di euro: si tratta, però, di danni presunti, non quantifica­ti da fonte istituzion­ale. Arduo quindi stabilire se le misure presenti nel decreto siano tanto o poco.

L’unico numero ufficiale è il -20% di tasse portuali raccolte fra 15 agosto e 30 settembre dall’Autorità Portuale: due settimane fa la stima era -35%. I dati sui volumi di agosto sono invece stati pubblicati, in sordina, pochi giorni fa: il -15% generale può impression­are, ma per gli effetti di medio periodo occorrono approfondi­menti.

I passeggeri innanzitut­to sono aumentati. Quanto alle merci, l’aumento di traffico nei rotabili (i semirimorc­hi dei tir), le singole dinamiche dei terminal container (complessiv­amente già in calo a luglio) e l’inversione negativa nei petrolchim­ici (fino a luglio sugli scudi) sembrano indicare che i guai maggiori siano da imputarsi all’interruzio­ne della linea ferroviari­a, mentre la viabilità stradale parrebbe aver tenuto sulle direttrici nord- sud, patendo solo nel collegamen­to interno fra i due bacini portuali che avveniva via ponte Morandi.

Problemi entrambi già risolti: il secondo da un paio di settimane con una nuova strada interna al porto riservata al traffico pesante; il primo col ripristino delle 2 principali linee ferroviari­e da parte di RFI, pochi giorni fa. Se insomma la situazione è lungi dalla normalità, lo è assai più per la viabilità (e vivibilità) cittadina che non per la sua economia portuale. Prima di trarre conclusion­i e batter cassa, occorrereb­be dunque attendere nuovi dati di traffico. E invece si grida allo scandalo per i 20 milioni stanziati per gli autotraspo­rtatori. “Ce ne vorrebbero 60 l’anno nel 2019 e fino alla disponibil­ità del nuovo ponte” secondo Paolo Signorini presidente dell’Autorità Portuale, da mesi alle prese con una categoria infuriata per (vecchi) problemi di congestion­amento dei gate portuali e che a luglio, per questa ragione, aveva bloccato lo scalo per tre giorni.

Così come ser vireb be, dice, l’a u t orizzazion­e “a indennizza­re con 2 milioni a carico del nostro bilancio la Culmv (i camalli, ndr) per il lavoro perso”. Un escamotage che - per Signorini, già pezzo grosso alle Infrastrut­ture con Ercole Incalza, portato in Liguria da Toti - tamponereb­be la crisi (preesisten­te) di un’altra categoria dalla protesta facile. Tanto più che i revisori dei conti hanno bloccato il finanziame­nto a fondo perduto da oltre 10 milioni di euro che l’ente aveva deliberato per i camalli a luglio e frutto di un ar- dito emendament­o alla scorsa finanziari­a regionale fatto inserire da Forza Italia per puntellare il consenso nell’unica regione del Nord governata.

L’abbuffata

Camera di Commercio: “Danni per 400 milioni” Nel conto, però, mette anche vecchi problemi

SIGNORINI, POI, vuole 50 milioni invece dei 30 previsti per ristorare le spese in conto capitale dell’ente, e per tre anni, malgrado le tasse portuali raccolte in tutto il 2017 ammontasse­ro a 55 milioni. Senza dimenticar­e la deroga al Codice degli Appalti: indispensa­bile per un ente che l’anno scorso non è riuscito a impegnare oltre 40 dei 78 milioni di euro a disposizio­ne per le infrastrut­ture.

Solo un articolo non ha sollevato rilievi, il 6, quello che dà al porto 30 milioni di euro da gestire con Uirnet, chiacchier­ata emanazione ministeria­le per l’informatiz­zazione della logistica, per realizzare il varco portuale alla succitata strada: una cifra di certo in grado di consolare chiunque dovesse essere espropriat­o, come prevede il decreto, dei software utili alla gestione delle garitte.

 ?? Ansa ?? Risarcimen­ti Il troncone del ponte Morandi
Ansa Risarcimen­ti Il troncone del ponte Morandi
 ?? Ansa ?? L’uomo di TotiIl presidente dell'Autorità Portuale del Mar Ligure occidental­e Paolo Emilio Signorini
Ansa L’uomo di TotiIl presidente dell'Autorità Portuale del Mar Ligure occidental­e Paolo Emilio Signorini
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy