Il Fatto Quotidiano

Finisce in fumo la fabbrica dei troll di Putin

Coincidenz­e Molotov contro la sede della propaganda on line. Rivelata l’identità del secondo agente che avrebbe avvelenato l’ex spia Skripal

- IACCARINO

Una molotov contro la macchina della propaganda: a fuoco la “fabbrica dei t ro ll ” a Pietroburg­o. Due notti fa intorno alle 3 qualcuno ha tentato di bruciare quella che gli altri giornali russi chiamano “l’arma più vittoriosa dell’arsenale della guerra d’informazio­ne”, la cucina della propaganda russa, che si dice sia finanziata dallo “chef di Putin”, Evgeny Prigozhin, milionario colpito dalle sanzioni americane per l’ingerenza di Mosca durante le elezioni statuniten­si del 2016.

MOLOTOV E FIAMME, come l’indirizzo della fabbrica, non sono più un segreto: tutto è ufficiale e registrato, come ha svelato un’indagine dell’Rbc (Ros-business-konsulting, uno dei maggiori conglomera­ti mediatici di Mosca, ndr).

Gli uffici che si sono riempiti di fiamme e fumo nero adesso appartengo­no a un gigante mediatico che gestisce 16 siti, ha 30 milioni di accessi al mese, paga 200 giornalist­i a tempo pieno. Una macchina da 20 milioni di rubli l’anno, che non ha fonte ufficiale d’entrata, se non uno “sponsor sconosciut­o”, scrive Rbc. Oggi quei ragazzi non sono più troll, ma reporter della Fan, Agenzia federale notizie, sul cui sito la notizia di apertura è il nocnoj pod- zor, l’incendio notturno.

Nel video tra scrivanie, sedie e monitor spenti, si vedono prima vetri rotti e poi fiamme, si sente la voce della redattrice notturna che cer- ca aiuto. “Di solito ci attaccano online, ora anche offline, è già successo alle elezioni a marzo”, dice il direttore Evgeny Zybarev. Gli articoli della Fan sono divisi in 5 sessioni: Siria, Ucraina, Novorossia (le repubblich­e separatist­e filo-russe in Ucraina,

ndr), Russia e poi l’ultima: “Tutto il mondo”.

Dai loro ip però gestirebbe­ro ancora i vecchi gruppi Facebook e Twitter con centinaia di follower oltreocean­o.

Da Pietroburg­o a Londra, da troll a giornalist­i: quelli del sito investigat­ivo

Bellingcat in conferenza ieri al Parlamento britannico, hanno svelato l’identità del secondo russo identifica­to come agente Gru, servizi segreti militari di Mosca, coinvolto nell’avv ele na men to della spia doppiogioc­hista Skripal a Salisbury. Si chiama Aleksandr Myskin, è un medico nato nel 1979 nella regione di Archangels­k, latitudine permafrost, nel villaggio di Loyga, casa per appena 700 abitanti. Sia la Bbcche il giornale russo I ns i de r ( che si scambia informazio­ni con Bellingcat, n dr ) ne hanno contattati decine, che hanno confermato che Myskin è l’uomo il cui volto è su tutti i giornali del mondo.

È cresciuto con sua nonna, dottoressa anche lei, 90 anni. L’anziana amava mostrare a tutti la foto di suo nipote che stringe la mano del presidente Putin quando gli appunta la medaglia da agente eroe. Una foto che ora cercano tutti i quotidiani russi e britannici, ma che è scomparsa dal villaggio, insieme alla vecchia dottoressa, 3 giorni fa.

Dove è nonna? La 90 enne scomparsa da 3 giorni con la foto del nipote 007 premiato dal presidente

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ALEKSANDR MYSKIN Medico, membro del Gru premiato da Putin
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ANATOLIY CHEPIGA Ufficiale del Gru, medaglia di Eroe russo

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