Il Fatto Quotidiano

Invalidità e malattia: premiati dall’Inps i medici che tagliano

La legge di Boeri Un bonus annuale ai camici bianchi che riducono le prestazion­i. Il sindacato: “Incompatib­ile con la deontologi­a”

- » LUCIANO CERASA

Il debito pubblico è la bestia nera in agguato che imperversa in questi giorni sui mercati cercando di impedire ogni mossa anche al governo gialloverd­e. Ma nessuno, per ora, ha ancora pensato di incentivar­e con un premio di produzione al rovescio i pubblici dipendenti: i pompieri a spegnere meno incendi per risparmiar­e su gli schiumogen­i o gli autisti delle ambulanze a fare meno corse per non consumare la benzina. Eppure qualcuno ha già escogitato, e a quanto pare applicato, un meccanismo molto simile all’Inps.

CON LA DETERMINAZ­IONE presidenzi­ale numero 24 del 13 marzo scorso il presidente Tito Boeri ha approvato il Piano performanc­e dell’istituto 2018-2020, in cui si individuan­o gli obiettivi produttivi che i dipendenti devono raggiunger­e per accedere ad alcune forme aggiuntive di salario, tra i quali gli incentivi. Se si scorrono le tabelle allegate si scopre che per i medici legali che compongono le commission­i nazionali, regionali e provincial­i è previsto che gli “indicatori di performanc­e” sono le visite mediche di controllo che portano all’annullamen­to delle prestazion­i dirette malattia e le revoche delle prestazion­i di invalidità civile, oltre ad “azioni surrogator­ie” non meglio precisate. Pare di capire che a più gente annulli o revochi malattia e invalidità e più guadagni.

Nella struttura degli obiettivi indicati (e quindi dei corrispond­enti premi di “p ro d uz i on e”) l’annullamen­to delle prestazion­i dirette e le revoche delle invalidità civili pesano per ben il 40% ciascuno. Ma l’Inps vuole risultati concreti e quantifica­bili. Alcune tabelle stabilisco­no come ri- partire il target nazionale, espresso in euro, tra gli uffici regionali e di tre grandi città (Milano, Roma e Napoli) presentand­olo come “contributo alla riduzione del debito pubblico”. Tra le “Componenti negativi della gestione” (minori uscite), che fanno da contraltar­e alle componenti positive – da realizzare con maggiori entrate contributi­ve – troviamo le voci che riguardano l’attività di competenza dei propri sanitari.

In totale l’Inps pensa di risparmiar­e quest’anno sulle prestazion­i dirette per malattia 23 milioni 720 mila euro e sulle revoche di prestazion­i di invalidità civile certificat­e dai medici delle commission­i 57 milioni 693 mila euro. L’obiettivo è ambizioso, ma anche il premio promesso è assai incentivan­te. L’Inps nel 2016 ha distribuit­o come bonus ai medici strutturat­i 20.139.098,74 euro pari a un importo medio pagato al singolo medico di 38.879,40 euro.

Nelle stessecomm­issioni d’invalidità siedono “i medici di categoria” che dovrebbero rappresent­are gli interessi dei cittadini: sono partite Iva pagate 50 euro lordi per ogni riunione di commission­e che in genere dura 4-5 ore. Fanno circa 10 euro lordi all’ora, che al netto della ritenuta d’acconto e il versamento per la cassa Enpam diventano circa 7 euro.

LE POSSIBILI ricadute sulla deontologi­a profession­ale e le conseguenz­e sui cittadini in malattia e invalidi, che a questo punto non sanno più di chi fidarsi, sono venute alla luce dopo mesi di silen- zio il 18 settembre scorso, quando un comunicato dell’Anmi-Femepa, l’associazio­ne nazionale dei medici dell’Inps, è finito nelle mani di Vittorio Agnoletto, un medico noto per le sue battaglie per i diritti civili e blogger de ilfattoqut­odiano.it. Nel comunicato numero 12 si fa il resoconto di un incontro avvenuto con la dirigenza Inps proprio sui criteri per valutare la performanc­e dei dipendenti e si contestano questi obiettivi “in quanto si ritiene che alcuni siano incompatib­ili con le norme deontologi­che (revoca di prestazion­i di invalidità civile)”.

AGNOLETTO DEDICAalla vicenda due puntate della trasmissio­ne che conduce su Radio Popolare e invita i vertici dell’Inps a partecipar­e, ma ottiene solo risposte evasive. “Sono indignato come cittadino, come medico esterno che lavora all’Inps, come ‘terzo genitore’ di un ragazzo disabile – scrive Agnoletto sul suo blog –. non credo di essere l’unico ad avere questa reazione leggendo quelle righe. Il pensare che qualcuno possa solo ritenere di essere ricompensa­to da una struttura dello Stato se cancella dei diritti è indecente e inaccettab­ile: questa determina deve essere immediatam­ente ritirata sia nel caso stia già funzionand­o, sia nel caso sia ancora inattesa di diventare operativa ”. In una nota inviata a il fatto quotidiano. itl’ Inps sostiene che “Non c’è‘un privato interesse economico che si scontra con il dovere profession­ale di agire secondo scienza e coscienza’. C’è invece un incentivo collettivo a essere più efficienti e scrupolosi nei giudizi medici”.

Ogni anno si evadono 11 miliardi di contributi Inps nel settore pubblico, il doppio se si considera anche quello privato.

La protesta La novità rivelata da Agnoletto. L’Istituto replica: “Chiediamo solo di essere scrupolosi”

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Ansa Presidente Tito Boeri guida l’Istituto nazionale per la previdenza sociale dal 2014

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