Invalidità e malattia: premiati dall’Inps i medici che tagliano
La legge di Boeri Un bonus annuale ai camici bianchi che riducono le prestazioni. Il sindacato: “Incompatibile con la deontologia”
Il debito pubblico è la bestia nera in agguato che imperversa in questi giorni sui mercati cercando di impedire ogni mossa anche al governo gialloverde. Ma nessuno, per ora, ha ancora pensato di incentivare con un premio di produzione al rovescio i pubblici dipendenti: i pompieri a spegnere meno incendi per risparmiare su gli schiumogeni o gli autisti delle ambulanze a fare meno corse per non consumare la benzina. Eppure qualcuno ha già escogitato, e a quanto pare applicato, un meccanismo molto simile all’Inps.
CON LA DETERMINAZIONE presidenziale numero 24 del 13 marzo scorso il presidente Tito Boeri ha approvato il Piano performance dell’istituto 2018-2020, in cui si individuano gli obiettivi produttivi che i dipendenti devono raggiungere per accedere ad alcune forme aggiuntive di salario, tra i quali gli incentivi. Se si scorrono le tabelle allegate si scopre che per i medici legali che compongono le commissioni nazionali, regionali e provinciali è previsto che gli “indicatori di performance” sono le visite mediche di controllo che portano all’annullamento delle prestazioni dirette malattia e le revoche delle prestazioni di invalidità civile, oltre ad “azioni surrogatorie” non meglio precisate. Pare di capire che a più gente annulli o revochi malattia e invalidità e più guadagni.
Nella struttura degli obiettivi indicati (e quindi dei corrispondenti premi di “p ro d uz i on e”) l’annullamento delle prestazioni dirette e le revoche delle invalidità civili pesano per ben il 40% ciascuno. Ma l’Inps vuole risultati concreti e quantificabili. Alcune tabelle stabiliscono come ri- partire il target nazionale, espresso in euro, tra gli uffici regionali e di tre grandi città (Milano, Roma e Napoli) presentandolo come “contributo alla riduzione del debito pubblico”. Tra le “Componenti negativi della gestione” (minori uscite), che fanno da contraltare alle componenti positive – da realizzare con maggiori entrate contributive – troviamo le voci che riguardano l’attività di competenza dei propri sanitari.
In totale l’Inps pensa di risparmiare quest’anno sulle prestazioni dirette per malattia 23 milioni 720 mila euro e sulle revoche di prestazioni di invalidità civile certificate dai medici delle commissioni 57 milioni 693 mila euro. L’obiettivo è ambizioso, ma anche il premio promesso è assai incentivante. L’Inps nel 2016 ha distribuito come bonus ai medici strutturati 20.139.098,74 euro pari a un importo medio pagato al singolo medico di 38.879,40 euro.
Nelle stessecommissioni d’invalidità siedono “i medici di categoria” che dovrebbero rappresentare gli interessi dei cittadini: sono partite Iva pagate 50 euro lordi per ogni riunione di commissione che in genere dura 4-5 ore. Fanno circa 10 euro lordi all’ora, che al netto della ritenuta d’acconto e il versamento per la cassa Enpam diventano circa 7 euro.
LE POSSIBILI ricadute sulla deontologia professionale e le conseguenze sui cittadini in malattia e invalidi, che a questo punto non sanno più di chi fidarsi, sono venute alla luce dopo mesi di silen- zio il 18 settembre scorso, quando un comunicato dell’Anmi-Femepa, l’associazione nazionale dei medici dell’Inps, è finito nelle mani di Vittorio Agnoletto, un medico noto per le sue battaglie per i diritti civili e blogger de ilfattoqutodiano.it. Nel comunicato numero 12 si fa il resoconto di un incontro avvenuto con la dirigenza Inps proprio sui criteri per valutare la performance dei dipendenti e si contestano questi obiettivi “in quanto si ritiene che alcuni siano incompatibili con le norme deontologiche (revoca di prestazioni di invalidità civile)”.
AGNOLETTO DEDICAalla vicenda due puntate della trasmissione che conduce su Radio Popolare e invita i vertici dell’Inps a partecipare, ma ottiene solo risposte evasive. “Sono indignato come cittadino, come medico esterno che lavora all’Inps, come ‘terzo genitore’ di un ragazzo disabile – scrive Agnoletto sul suo blog –. non credo di essere l’unico ad avere questa reazione leggendo quelle righe. Il pensare che qualcuno possa solo ritenere di essere ricompensato da una struttura dello Stato se cancella dei diritti è indecente e inaccettabile: questa determina deve essere immediatamente ritirata sia nel caso stia già funzionando, sia nel caso sia ancora inattesa di diventare operativa ”. In una nota inviata a il fatto quotidiano. itl’ Inps sostiene che “Non c’è‘un privato interesse economico che si scontra con il dovere professionale di agire secondo scienza e coscienza’. C’è invece un incentivo collettivo a essere più efficienti e scrupolosi nei giudizi medici”.
Ogni anno si evadono 11 miliardi di contributi Inps nel settore pubblico, il doppio se si considera anche quello privato.
La protesta La novità rivelata da Agnoletto. L’Istituto replica: “Chiediamo solo di essere scrupolosi”