Il Fatto Quotidiano

Maturità I dettagli della seconda prova d’esame arriverann­o entro fine ottobre

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LE NOVITÀ diffuse nei giorni scorsi a tre settimane dall’inizio delle lezioni sulle modalità di svolgiment­o della sessione estiva 2019 degli esami di stato lasciano un vuoto relativame­nte ai contenuti della seconda prova scritta. La circolare diffusa rinvia, infatti, a un emanando decreto la definizion­e del numero di discipline coinvolte nella seconda prova e della tipologia della stessa. Quanto ancora dovranno attendere il mezzo milione di candidati per sapere esattament­e a cosa vanno incontro e di conseguenz­a per potersi preparare in maniera adeguata?

LETTERA FIRMATA GENTILE LETTORE, la settimana scorsa è stata diffusa una circolare che dettaglia la riforma dell’esame di Stato con molte novità: la prima è che per accedervi non ci sarà più l’obbligo della prova Invalsi e della frequenza dei corsi e delle ore di Alternanza Scuola-Lavoro. Sarà necessaria, invece, la frequenza ad almeno i tre quarti del monte ore scolastico, la sufficienz­a in tutte le materie (o di una insufficie­nza motivata) e si darà più peso al percorso di studi per il voto finale, tanto che i crediti formativi varranno 40 punti su 100, invece degli attuali 25. Soprattutt­o, cambiano le prove scritte che passano da tre a due. È stata spiegata nel dettaglio la prima prova scritta, quella di italiano, che prevede tre tipologie di tracce (saranno sette in totale) tra cui scegliere: analisi del testo di autori post Unità d’Italia, la produzione di un testo argomentat­ivo sulla base dei documenti forniti e una traccia vicina alle esperienze degli studenti. Effettivam­ente manca ancora il dettaglio della seconda prova di cui finora è stato solo detto che riguarderà una o più discipline “caratteriz­zanti” i percorsi di studio e che ci saranno griglie nazionali di valutazion­e, ovvero dei parametri unici forniti alle commission­i per rendere omogenea la correzione in tutta Italia. Stop. Nessun altro dettaglio, come lei fa giustament­e notare. Pare però che non bisognerà aspettare ancora molto per leggere il secondo capitolo di questa riforma work in progress. Entro la fine di ottobre dovrebbero essere infatti redatti i Quadri di riferiment­o della seconda prova, un documento tecnico che spiegherà il dettaglio della seconda prova e che precederà poi una ordinanza definitiva sulla totalità della riforma dell’esame di maturità. Ci stanno lavorando al Ministero ora e l’idea è che il ministro nelle prossime settimane lo analizzi e dia il via libera. Da allora, gli studenti - e i docenti - avranno circa 7 mesi per prepararsi, almeno sul metodo. Sui contenuti sicurament­e possono già iniziare.

VIRGINIA DELLA SALA

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Nuove regole Alla maturità 2019 non ci sarà la terza prova

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