Il Fatto Quotidiano

Frasi manomesse e notizie postdatate: dark room Cr7

- » LUCA PISAPIA

Chiunque è innocente, fino a prova contraria. Così dovrebbe essere anche nel caso della presunta violenza sessuale di Cristiano Ronaldo ai danni di Kathryn Mayorga. Ma la fiducia degli innocenti è l’arma più potente nelle mani dei bugiardi, sostiene Stephen King. E così, l’aspetto più vergognoso dell’intera vicenda è che un caso di (presunto) stupro sia ridotto a una questione di partigiane­ria o interesse personale. Nei bar e sui social network, ma anche tra media, politici e aziende, Ronaldo è innocente o colpevole a seconda della squadra per cui uno tifa o del proprio tornaconto economico. È grottesco anche che in Italia, dopo averci raccontato ogni giorno cosa mangiava e come dormiva il grande campione, si sia tenuta nascosta per una settimana una notizia che stava facendo il giro del mondo.

CHE LA JUVENTUS si sia limitata a valorizzar­e la “profession­alità” del suo calciatore e che un noto quotidiano sportivo abbia tradotto il comunicato in cui Nike parlava di “accuse inquietant­i” con l’esatto contrario di “accuse infamanti”. O che un giornalist­a di RaiSport su Twitter sia riuscito a dare della prostituta a Kathryn Mayorga, solo perché per mantenersi al suo lavoro di insegnate aggiungeva quello di ragazza immagine. È il peggior istinto patriarcal­e: se una donna denuncia un uomo di potere è perché cerca di approfitta­rne. Altrettant­o as- surdo è che siano emerse teorie del complotto per sostenere che un (presunto) delitto commesso nell’estate del 2009 – durante il trasferime­nto del calciatore dal Manchester United al Real Madrid – sia diventato di pubblico dominio solo nel 2018 perché è passato alla Juventus. Questa e altre violenze sono tutte da dimostrare, ma una delle migliori cose accadute dopo la nascita del movimento # MeToo è che le donne hanno finalmente il coraggio di denunciare. Non sono arrivate tutte insieme, da un anno a questa parte ne sono arrivate molte e nei prossimi anni ne arriverann­o ancora di più.

Poi andranno valutate una per una. Quelle vere e quelle false, le tragedie e le millanteri­e. Ma non c’entrano nulla il Real o la Juventus. I docu- menti raccolti dal sito Football Leaks (e di cui va verificata l’autenticit­à) furono pubblicati infatti per la prima volta nell’aprile del 2017, quando Ronaldo segnava tre gol al Bayern e andava a vincere l’ennesima Champions League e l’ennesimo Pallone d’oro con la maglia merengue. L’importante è quindi ripercorre­re le tappe della vicenda, per il resto starà alla giustizia fare il suo corso. Ai datori di lavoro di Cristiano Ronaldo decidere come comportars­i. E alla coscienza di ciascuno farsi un’idea. Questo è quello che sappiamo finora. Il 13 giugno del 2009 in una stanza del Palms Place Hotel, a Las Vegas, Cristiano Ronaldo e Kathryn Mayorga consumano un rapporto sessuale. La mattina successiva la donna si rivolge alla polizia del Nevada raccontand­o di essere stata stuprata, si sottopone in ospedale ai test del caso e si limita a indicare in un “personaggi­o pubblico” l’autore della violenza. Qualche mese dopo, il 12 gennaio 2010, Cristiano Ronaldo e Kathryn Mayorga firmano un accordo extragiudi­ziale di 11 punti nel quale il calciatore s’impegna a versare alla donna 375mila dollari in cambio del silenzio. Poi sulla vicenda cala l’oblio. Nei documenti pubblicati nel 2017, in cui la donna appare ancora sotto falso nome, si legge che nella deposizion­e davanti ai suoi avvocati il calciatore avrebbe ammesso di essere stato “brusco” e che lei avrebbe urlato a più riprese “no” e “basta”. Lui si limita a bollarle come fake news, e sembra che sul caso debba calare nuovamente il silenzio.

Qualche settimana fa, invece, la donna cambia avvocato. Spiega di aver firmato perché all’epoca aveva paura, voleva dimenticar­e tutto, e c’erano delle sproporzio­ni di forza evidenti in campo: lei si era rivolta a un avvocato esperto di violazioni del codice stradale, lui a un pool di legali famosi oltre ad avere ingaggiato investigat­ori privati che per mesi l’hanno seguita archiviand­o tutte le informazio­ni possibili.

OGGI CON IL #METOO è cambiato tutto, dice, ha trovato il coraggio. Si rivolge all’avvocato Leslie Mark Stovall, il quale deposita una denuncia per stupro alla polizia di Las Vegas nei confronti di Cristiano Ronaldo e il 18 settembre chiede a un tribunale civile del Nevada di invalidare il precedente accordo. Presentand­o una denuncia per “diffamazio­ne e violazione del cont ratto” allega un documento di 27 pagine nel quale sostiene sia stato il portoghese a infrangere l’accordo: rifiutando­si di farsi leggere dai suoi avvocati, come stabilito, una lettera in cui la donna gli spiegava cosa pensava di lui come uomo e il male che le aveva fatto.

LA VICENDA È quindi tornata di pubblico dominio. Ora altre donne vorrebbero denunciare Ronaldo. Un tabloid britannico fa addirittur­a il nome di Ruby, protagonis­ta delle cene eleganti di Berlusconi nonché nipote di Mubarak. Intanto, la polizia del Nevada ha riaperto il caso di violenza sessuale, il tribunale civile indaga sulla validità del contratto e la giustizia farà, speriamo, il suo corso, i tifosi si sono già schierati. La verità non interessa a nessuno, nemmeno in un caso di (presunto) stupro.

L’ASSURDA DIETROLOGI­A

Secondo alcuni il reato (forse) commesso nel 2009 diventa di pubblico dominio nel 2018 solo quando arriva alla Juve

CON IL #METOO DECIDE DI CONFESSARE La modella cambia avvocato e pur avendo ricevuto 375mila dollari per il silenzio fa il nome di Ronaldo

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