Il caso Bolsonaro o del Sudamerica come mondo all’incontrario
Il personaggio di uno dei romanzi di Umberto Eco raccontava che il risucchio del lavandino in Sudamerica va al rovescio rispetto al nostro e così pure il “risucchio ideologico”. Sarà per questa inversione che certi che qui in Italia vogliono abbassare l’età pensionabile, alzare la spesa pubblica e avere la garanzia della Bce sul debito si eccitano per la probabile elezione di Jair Bolsonaro in Brasile? Twitta Salvini che “il vento sta cambiando ovunque”. Sarà, ma ’sto vento ci pare di averlo già sentito soffiare. Bolsonaro è il classico fascioliberista sudamericano - un po’ zingaro, un po’ peones , un po’ Chicago boy - solo più maleducato della media. È tanto vero che, quando non vuole convertire i gay a mazzate o non si mostra comprensivo coi torturatori d’antan - chiama quelli del Pt di Lula “populisti”: ma pensa te... E il programma? Meraviglia: meno Stato, pareggio di bilancio, privatizzazioni e free tradea tutta randa e, dulcis in fundo, Banca centrale indipendente... come la Bce. Più le mazzate: se vi ricorda il Cile di Pinochet, c’è un motivo. “Aria nuova!”, twitta invece Salvini. Ora o qualcuno gli spiega che quello ha il programma di Monti o, se lo sa, c’è qualcosa che scopriremo presto. A meno che non sia la maleducazione la base politica comune: estremo, ma può funzionare... P.S. Notevole, va detto, pure il fatto che R e p ub b l ic a e altri definiscano Bolsonaro “sovranista”: va bene che è una parola che non si sa cosa significhi, ma rispetto a cosa? Vuole forse uscire dall’Unione Sudamericana che gli ha garantito 70 anni di pace?