“Viktoria era presentatrice, non reporter Non è stata assassinata per il suo lavoro”
La tv della giornalista uccisa e i motivi dell’omicidio
“Dolore,
tristezza e rabbia”. Sono le prime tre parole che pronuncia a telefono Ivan Stefanov, collega della giornalista Viktoria Marinova, “brutalmente stuprata e poi uccisa”. Lavorava con lei ogni giorno, da tre anni. Stefanov è rimasto attaccato al telefono della redazione, che da sabato scorso non smette di squillare. “Sono esausto. Scusami, sai con quanti giornalisti in tutto il mondo ho parlato in questi giorni?”. Sono solo in 20 a lavorare negli studi della Tvn, nella quinta città più grande della Bulgaria, Ruse.
“La polizia bulgara sta lavorando su evidenze e fatti. Mi voglio fidare, ma l’indagine è appena iniziata”. Delle versioni che circolano nelle ultime ore la più veritiera per Stefanov, produttore ed editor di Viktoria, è l’ultima. L’o- micida della giornalista è stato arrestato a Stade, Amburgo ovest, Germania. Il dna del bulgaro Severin Krasimirov, 21 anni, accusato dello stupro e assassinio della giovane, è stato trovato sul corpo della vittima, abbandonato sulla riva del Danubio, dove la 30enne andava a fare jogging. Lo ha dichiarato il ministro dell’Interno Mladen Marinov. Il procuratore generale, Sotir Tsatsarov, ha detto che Krasimirov era già ricercato per gli stessi crimini: omicidio e stupro.
Chi era Viktoria? A tutti i suoi colleghi viene in mente sempre la stessa frase: “s or rideva sempre”. Viktoria era “positiva, allegra” e “non era una giornalista investigativa, è un errore di tutti i mass media, ma è sbagliato. Lei era quella che dava voce ai reporter investigativi nel nostro programma, Detektor. Se fosse ancora viva, credo le sarebbe piaciuto essere identificata correttamente. Era una presentatrice”. Stefanov esclude che la sua morte sia legata al lavoro. “Perché l’ha uccisa? Non sono nella mente del killer, credo sia una vittima accidentale. In questo momento preferisco credere a questo, ma non siamo a conoscenza di tutti i dettagli dell'indagine”.
Statistiche sulla libertà di stampa bulgara e ipotesi di omicidio legato al lavoro centrerebbero poco con gli ultimi respiri della ragazza. “Quello del giornalista investigativo è un mestiere pericoloso, non solo in Bulgaria, ma in tutto il mondo. Ma qui nessun tipo di minaccia era pervenuto prima d’ora”, dice Ivan. L’ultima apparizione di Viktoria è stata quella nel primo e ultimo episodio del nuovo format che avevano appena lanciato, De t e k t o r , che in qualche modo, in futuro, “continuerà: la missione continua, lavoriamo duramente. Questa tv è nata per dare voce alla gente comune”.