Il Fatto Quotidiano

“Viktoria era presentatr­ice, non reporter Non è stata assassinat­a per il suo lavoro”

La tv della giornalist­a uccisa e i motivi dell’omicidio

- » MICHELA A. G. IACCARINO

“Dolore,

tristezza e rabbia”. Sono le prime tre parole che pronuncia a telefono Ivan Stefanov, collega della giornalist­a Viktoria Marinova, “brutalment­e stuprata e poi uccisa”. Lavorava con lei ogni giorno, da tre anni. Stefanov è rimasto attaccato al telefono della redazione, che da sabato scorso non smette di squillare. “Sono esausto. Scusami, sai con quanti giornalist­i in tutto il mondo ho parlato in questi giorni?”. Sono solo in 20 a lavorare negli studi della Tvn, nella quinta città più grande della Bulgaria, Ruse.

“La polizia bulgara sta lavorando su evidenze e fatti. Mi voglio fidare, ma l’indagine è appena iniziata”. Delle versioni che circolano nelle ultime ore la più veritiera per Stefanov, produttore ed editor di Viktoria, è l’ultima. L’o- micida della giornalist­a è stato arrestato a Stade, Amburgo ovest, Germania. Il dna del bulgaro Severin Krasimirov, 21 anni, accusato dello stupro e assassinio della giovane, è stato trovato sul corpo della vittima, abbandonat­o sulla riva del Danubio, dove la 30enne andava a fare jogging. Lo ha dichiarato il ministro dell’Interno Mladen Marinov. Il procurator­e generale, Sotir Tsatsarov, ha detto che Krasimirov era già ricercato per gli stessi crimini: omicidio e stupro.

Chi era Viktoria? A tutti i suoi colleghi viene in mente sempre la stessa frase: “s or rideva sempre”. Viktoria era “positiva, allegra” e “non era una giornalist­a investigat­iva, è un errore di tutti i mass media, ma è sbagliato. Lei era quella che dava voce ai reporter investigat­ivi nel nostro programma, Detektor. Se fosse ancora viva, credo le sarebbe piaciuto essere identifica­ta correttame­nte. Era una presentatr­ice”. Stefanov esclude che la sua morte sia legata al lavoro. “Perché l’ha uccisa? Non sono nella mente del killer, credo sia una vittima accidental­e. In questo momento preferisco credere a questo, ma non siamo a conoscenza di tutti i dettagli dell'indagine”.

Statistich­e sulla libertà di stampa bulgara e ipotesi di omicidio legato al lavoro centrerebb­ero poco con gli ultimi respiri della ragazza. “Quello del giornalist­a investigat­ivo è un mestiere pericoloso, non solo in Bulgaria, ma in tutto il mondo. Ma qui nessun tipo di minaccia era pervenuto prima d’ora”, dice Ivan. L’ultima apparizion­e di Viktoria è stata quella nel primo e ultimo episodio del nuovo format che avevano appena lanciato, De t e k t o r , che in qualche modo, in futuro, “continuerà: la missione continua, lavoriamo duramente. Questa tv è nata per dare voce alla gente comune”.

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Ansa Immagine positiva Viktoria Marinova

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