Il Fatto Quotidiano

Molestie, Richard Meier esce dal suo studio. Resta il nome

#METOO L’archistar era stato accusato da 5 donne. Fondò lui la società nel 1963

- A. G.

“Il fondatore Richard Meier lascia le attività day- by- day e appoggia la transizion­e alla guida dello studio da lui creato nel 1963”. Con queste righe la ditta Meier and Partners Architets comunica che l’archistar Pritzker Prize nel 1984 e creatore del Getty Center, si dimette. Motivo? L’insostenib­ile pesantezza delle cinque accuse di molestie sessuali. “Il fondatore rimarrà disponibil­e per colleghi e clienti che vorranno usufruire della sua vasta esperienza e consulenza”. È– altro dettaglio non da poco – l’azienda si affretta a dichiarare che “manterrà e svilupperà la rigorosa filosofia progettual­e di cui Ri- chard è stato precursore”, oltre che il suo nome. Insomma, tutto cambia perché niente cambi. Così il caso delle accuse a uno degli architetti viventi più importanti del mondo rischia di diventare il simbolo di un #MeTooannac­quato. Altro che buttare via il bambino con l’acqua sporca, motto che molti commentato­ri internazio­nali agitavano per pronostica­re il ritorno delle streghe. Il caso Meier – già in congedo da marzo, dopo le denunce – appartiene più al filone Kevin Spacey. Quello cioè più paradossal­e: non chiude lo studio da lui fondato, ma si dimette lui dallo suo studio. Così come la serie di cui l’attore Usa ha fatto la fortuna House of Cards prosegue dopo di lui. Intanto l’a rc hi st ar dell’Ara Pacis è passato dalle scuse: “Anche se i nostri ricordi possono essere diversi, mi scuso sinceramen­te con chiunque sia stato offeso dal mio comportame­nto”, alle accuse: “Non riconosco nessuna di loro. Non sapevo chi fossero. Non conoscevo i loro nomi”. A capo della società si installa Bernhard Karpf. Bisogna vedere con quali risultati.

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