Il Fatto Quotidiano

“Finalmente nessuno può accusarmi di aver detto il falso”

Anna Carino L’ex moglie di Raffaele D’Alessandro fu intercetta­ta mentre parlava con il coniuge del pestaggio: “Mi sono tolta un peso”

- » ANTONELLA MASCALI

Dicembre 2015, la Squadra mobile di Roma intercetta una lite al telefono tra Raffaele D’Alessandro, uno dei carabinier­i accusati di aver ucciso di botte Stefano Cucchi e l’ex moglie Anna Carino. Quell’intercetta­zione, a 6 anni dalla morte del giovane geometra, fu importante per arrivare al processo, che si sta celebrando a Roma, ai carabinier­i imputati a vario titolo di omicidio preterinte­nzionale e di aver protetto i responsabi­li. Anna Carino fino a tre anni fa era rimasta in silenzio, ma chiamata dal pm Giovanni Musarò si decide a raccontare quello che l’ex marito, padre dei suoi due figli, le aveva confidato pochi mesi dopo la morte di Cucchi: aveva partecipat­o al pestaggio mortale dopo l’arresto per droga. “Di fronte ai miei rimproveri, mi rispose: ‘Quello era un drogato di merda’”, ha confermato ai giudici il 12 giugno scorso.

La svolta di mercoledì, con la confession­e di uno dei carabinier­i coinvolti, Francesco Tedesco, rivelata dal pm Musarò in aula, l’ha sorpresa: “Mai l’avrei potuta immaginare. Finalmente nessuno può più dire che non ho detto la verità”, sospira al telefono. “È stato difficilis­simo parlare e ancora adesso non è facile. Mio figlio di 10 anni non sa niente, ma il più grande, di 12, ha capito. Sa, perché ha visto il telegiorna­le. Ora è sofferente, non vorrebbe credere che suo padre ha fatto realmente una cosa del genere. Non so nem-

Sporadico. Lui vive in provincia di Caserta, li vede un weekend ogni due mesi circa con i suoi genitori. Non è che sia un

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Sulla mia pelle Alessandro Borghi nei panni di Stefano Cucchi nel film Netflix

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