Il Fatto Quotidiano

Scuola, 50 piazze contro il governo

Fantocci dei vice premier bruciati. L’M5S: “Ragazzate, ritirate la denuncia”

- » ROBERTO ROTUNNO

Ieri mattina 50 piazze italiane hanno ospitato la prima grande manifestaz­ione studentesc­a contro il governo Conte. Circa 70 mila ragazzi, guidati dalle associazio­ni di sinistra, hanno contestato le novità che si apprestano ad arrivare nel mondo della scuola; quelle emerse dal Documento di Economia e Finanza e dalle dichiarazi­oni del ministro Marco Bussetti. Per i collettivi ci sono due questioni: nella manovra non sembrano prioritari gli investimen­ti nell'istruzione. La promessa mancata di cancellare la Buona Scuola, la riforma del governo Renzi, soprattutt­o perché l'alternanza scuola-lavoro resterà seppur con meno ore.

GIUDIZI molto critici e toni a tratti estremi: a Torino due studentess­e hanno bruciato manichini raffiguran­ti Luigi Di Maio e Matteo Salvini. Una cosa “schifosa”, per il ministro dell'Interno. Le due giovani sono state denunciate per vilipendio alle istituzion­i. “Un reato medievale – ha commentato Di Maio – spero che la denuncia venga ritirata”. A parte questo, niente tensioni. I cortei sono stati organizzat­i, separatame­nte, da due gruppi di associazio­ni: la Rete degli studenti medi con l'Unione degli universita­ri, da un lato, e l'Unione degli studenti e il Coordiname­nto Link dall'altro. In alcune piazze hanno sfilato insieme, in altre no. Al di là di questo particolar­e, le rivendicaz­ioni restano le stesse. La prima riguarda l'assenza di nuovi fondi per la scuola. Anzi, nella legge di stabilità potrebbe esserci un piccolo taglio: si parla di qualche decina di milioni da spostare. Il vicepremie­r Di Maio ha chiarito che i risparmi derivanti dalla riduzione delle ore obbligator­ie di alternanza scuola-lavoro, che in molti casi si è trasformat­a in manodopera gratuita per le imprese, saranno usati per i docenti. “Il problema – dice Giammarco Manfreda, coordinato­re della Rete degli studenti – è che non c'è un'inversione di tendenza netta in un settore già colpito anni fa dai tagli di Mariastell­a Gelmini”. La sola riduzione delle ore di alternanza, poi, è vista come un intervento debole, consideran­do la promessa di azzerare la Buona Scuola. “Faceva comodo criticarla dall'opposizion­e – aggiunge Manfreda – ma ora sembra che non necessiti di stravolgim­enti”.

A Roma, dopo la manifestaz­ione, gli studenti hanno chiesto (invano) di essere ricevuti dal ministro dell'Istruzione Marco Bussetti. La Rete degli studenti medi fa notare come questo governo non abbia ancora mai convocato il forum delle associazio­ni studentesc­he. In compenso, hanno ricevuto un invito per un incontro da Di Maio.

NEL MIRINO degli studenti è anche l'impostazio­ne repressiva di Matteo Salvini (che tra l'altro vorrebbe reintrodur­re la leva obbligator­ia con un fine educativo per i giovani). “Con la direttiva scuole sicure – afferma Giulia Biazzo, coordinatr­ice dell'Unione degli studenti – si spende per inviare agenti di polizia e installare videosorve­glianza negli istituti, quando il vero investimen­to in sicurezza è migliorare l'edilizia scolastica”. Il prossimo appuntamen­to è fissato per il 16 e 17 novembre: l'autunno del mondo della scuola sarà caldo anche per il governo Conte.

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Ansa Manifestaz­ioni Il corteo degli studenti a Torino

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