Scuola, 50 piazze contro il governo
Fantocci dei vice premier bruciati. L’M5S: “Ragazzate, ritirate la denuncia”
Ieri mattina 50 piazze italiane hanno ospitato la prima grande manifestazione studentesca contro il governo Conte. Circa 70 mila ragazzi, guidati dalle associazioni di sinistra, hanno contestato le novità che si apprestano ad arrivare nel mondo della scuola; quelle emerse dal Documento di Economia e Finanza e dalle dichiarazioni del ministro Marco Bussetti. Per i collettivi ci sono due questioni: nella manovra non sembrano prioritari gli investimenti nell'istruzione. La promessa mancata di cancellare la Buona Scuola, la riforma del governo Renzi, soprattutto perché l'alternanza scuola-lavoro resterà seppur con meno ore.
GIUDIZI molto critici e toni a tratti estremi: a Torino due studentesse hanno bruciato manichini raffiguranti Luigi Di Maio e Matteo Salvini. Una cosa “schifosa”, per il ministro dell'Interno. Le due giovani sono state denunciate per vilipendio alle istituzioni. “Un reato medievale – ha commentato Di Maio – spero che la denuncia venga ritirata”. A parte questo, niente tensioni. I cortei sono stati organizzati, separatamente, da due gruppi di associazioni: la Rete degli studenti medi con l'Unione degli universitari, da un lato, e l'Unione degli studenti e il Coordinamento Link dall'altro. In alcune piazze hanno sfilato insieme, in altre no. Al di là di questo particolare, le rivendicazioni restano le stesse. La prima riguarda l'assenza di nuovi fondi per la scuola. Anzi, nella legge di stabilità potrebbe esserci un piccolo taglio: si parla di qualche decina di milioni da spostare. Il vicepremier Di Maio ha chiarito che i risparmi derivanti dalla riduzione delle ore obbligatorie di alternanza scuola-lavoro, che in molti casi si è trasformata in manodopera gratuita per le imprese, saranno usati per i docenti. “Il problema – dice Giammarco Manfreda, coordinatore della Rete degli studenti – è che non c'è un'inversione di tendenza netta in un settore già colpito anni fa dai tagli di Mariastella Gelmini”. La sola riduzione delle ore di alternanza, poi, è vista come un intervento debole, considerando la promessa di azzerare la Buona Scuola. “Faceva comodo criticarla dall'opposizione – aggiunge Manfreda – ma ora sembra che non necessiti di stravolgimenti”.
A Roma, dopo la manifestazione, gli studenti hanno chiesto (invano) di essere ricevuti dal ministro dell'Istruzione Marco Bussetti. La Rete degli studenti medi fa notare come questo governo non abbia ancora mai convocato il forum delle associazioni studentesche. In compenso, hanno ricevuto un invito per un incontro da Di Maio.
NEL MIRINO degli studenti è anche l'impostazione repressiva di Matteo Salvini (che tra l'altro vorrebbe reintrodurre la leva obbligatoria con un fine educativo per i giovani). “Con la direttiva scuole sicure – afferma Giulia Biazzo, coordinatrice dell'Unione degli studenti – si spende per inviare agenti di polizia e installare videosorveglianza negli istituti, quando il vero investimento in sicurezza è migliorare l'edilizia scolastica”. Il prossimo appuntamento è fissato per il 16 e 17 novembre: l'autunno del mondo della scuola sarà caldo anche per il governo Conte.