Il Fatto Quotidiano

Un vertice val bene uno sgarbo Perrone, nessun dubbio sul voto

A un mese dal summit sulla Libia organizzat­o a Palermo il governo non ha scelto il sostituto del diplomatic­o fatto rientrare perché avrebbe criticato le elezioni

- » PIERFRANCE­SCO CURZI

Aun mese esatto dalla grande Conferenza sulla Libia a Palermo, l’Italia si avvicina all’evento senza il suo ambasciato­re operativo e con i vertici dei ‘servizi’ da rinnovare. Giuseppe Perrone manca dal 10 agosto, in congedo per motivi di sicurezza, come ribadito dal ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi, nella recente audizione al Senato. Galeotta, secondo la Farnesina, l’intervista rilasciata da Perrone alla tv libica Akhtar in cui avrebbe affermato di non appoggiare lo svolgiment­o delle elezioni il 10 dicembre. Tradotto il contenuto dell’intervista e, a parte i tranelli insistiti del giornalist­a, Perrone non ha mai sostenuto contrariet­à al voto, parlando solo di ‘scelta ponderata in base alla situazione del Paese’. Invece di prendere la difesa dell’ambasciato­re, Moavero ha preferito allontanar­lo, dando ragione al generale Khalifa Haftar che considerav­a il diplomatic­o persona non gradita e alla Francia che le elezioni le vuole fortemente. I fatti risalgono a lu- glio, e l’ambasciato­re non commette alcuna gaffe, come alcun attacco alla Francia o al leader della Cirenaica Haftar, anzi la totale collaboraz­ione al processo organizzat­ivo della tornata elettorale, sempre all’interno di un quadro di sicurezza garantito. L’intervista resta un pretesto, Perrone è stato congedato da Tripoli, esattament­e due mesi fa, per altri motivi. Nessuna minaccia diretta o indiretta al nostro ambasciato­re o al personale diplomatic­o sarebbe giunto ai vertici ministeria­li. L’ambasciata resta sotto-rappresent­ata, e con direttive e operativit­à ridotte.

A TRIPOLI, nonostante la tregua perdurante dopo un settembre di combattime­nti, i problemi non mancano. Tra questi i migranti: quasi 700 mila secondo l’ultimo report dell’Oim, l’agenzia Onu che si occupa delle migrazioni. La chiusura dei porti del Mediterran­eo e la linea dura applicata dalla Guardia costiera libica su input italiano, sta azzerando le partenze. Alternativ­e: sopravvive­re a stento nei centri di detenzione o essere venduti a bande di trafficant­i, tentare la fortuna con la fuga o accettare i rimpatri assistiti e riprovare di nuovo la traversata, magari spostandos­i a ovest, verso Tunisia o Marocco. Lo studio dell’Oim ha identifica­to 669 mila immigrati illegali di 41 nazionalit­à in 100 municipali­tà e 554 comunità/tribù. Arrivano, in prevalenza, da Niger, Egitto, Ciad, Sudan e Nigeria; un quinto sono donne e bambini, il 60% si trova nella parte occidental­e, a Tripoli e dintorni in particolar­e. Sono stati 14 mila i profughi recuperati/arrestati in 120 operazioni in acque territoria­li dalla Guardia costiera libica.

 ??  ?? “Congelato” Giuseppe Perrone
“Congelato” Giuseppe Perrone

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy