La Rinascente morente di Paolo Sorrentino
“Le atmosfere funeree rispecchiano Roma in declino, come il Paese”
Più morente che Rinascente. Un ossimoro che poco piacerà ai dirigenti del colosso dello shopping made in Italy, che festeggia il primo anniversario del romano e lussuoso “flagship store” in via del Tritone. Ma Paolo Sorrentino questo è, prendere o lasciare. E loro, il premio Oscar per La grande bellezza, l’hanno designato come “unico nome possibile” a dirigere il corto/spot celebrativo lasciandogli – naturalmente – carta bianca.
Se dunque il titolo ufficiale suona come Piccole avventure romane ne ll a realtà potrebbe chiamarsi La mia città morente, giac- ché di un inno funebre a Roma si tratta, ancorché elegante, patinato, seducente e superfashion con due top model in biancheria intima che si aggirano nottetempo fra le beltà della Città eterna. Ma ad attenderle lungo il percorso verso la Rinascente è solo decadenza e morte.
“Due anni fa, iniziando a parlare del progetto, il tono doveva essere più giocoso e scoppiettante. L’avevo pensato in una via Veneto luminosa, ma il corso degli eventi mi ha portato a queste atmosfere mortifere. D’altra parte – continua Sorrentino – quelli de La grande bellezza erano gli ultimi e disperati rantoli di felicità di questa città, di questo Paese”. Stride il paradosso, ma il marketing spinto (incoraggiato da un lauto compenso cui non è da sapersi l’entità) lo attenua: “Come facevo a non accettare di legare il mio nome all’insegna che per me da piccolo napoletano era un luogo mitico, il grande magazzino per eccellenza nonché un appuntamento con la gioia?”.