La Ragioneria nel 2007: “Contratto coi Benetton illegale”. Fu rifatto uguale
Nel 2007, quando il governo Prodi firmava la concessione, il ragioniere dello Stato avvisava: “Togliete le tutele in caso di revoca o risoluzione del contratto. Sono illegali”
Caduto
il ponte di Genova dai cassetti ministeriali vengono fuori brandelli di verità altrimenti destinati all’oblio su quello squilibrato sistema delle concessioni autostradali che per decenni ha legato lo Stato ai privati consentendo a questi ultimi di fare la parte del leone. Il ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli, ha reso pubblico un parere di Mario Canzio, il Ragioniere generale dello Stato nel 2007, pieno governo Prodi e anno in cui fu firmata dal ministro Antonio Di Pietro la convenzione con le Autostrade dei Benetton. La nota di Canzio (6 pagine) riguarda i contenuti della convenzione ed è molto critica sull’impostazione che il governo le stava dando. Se fosse stato ascoltato, il rapporto tra Stato e Benetton sarebbe stato indirizzato verso sbocchi meno punitivi per la parte pubblica e oggi la revoca della conces- sione ai Benetton dopo la strage di Genova sarebbe meno problematica di quanto purtroppo è. La nota dimostra che i politici del tempo non furono presi in contropiede, non firmarono quegli atti al buio per mancanza di conoscenze. Avvertiti dal Ragioniere dello Stato erano pienamente consci di ciò che stavano facendo e nonostante ciò andarono fino in fondo, consapevoli dell’enorme regalo che stavano recapitando ai signori del casello. Il Ragioniere dedica una parte della nota proprio al tema della decadenza della concessione, alla revoca e risoluzione e tocca il punto dolente: i soldi.
Nella formulazione scelta dal governo di allora e l’anno successivo tramutata in legge dal governo Berlusconi è previsto che il conceden- te, cioè lo Stato, per riprendersi la concessione anche nel caso di “fatto imputabile al concessionario” debba pagare un mare di quattrini: una decina di miliardi circa ai Benetton per il “mancato guadagno” futuro, tra il momento della revoca e la data precedentemente fissata per il termine della concessione. In pratica con il criterio del “lucro cessante” viene calcolato un indennizzo, ma non a favore dello Stato che ha subito il danno, ma del concessionario che il danno l’ha provocato. Una follia elaborata con metodo. Il Ragioniere Canzio proponeva di togliere gli articoli e i commi che introducevano il regalo sostenendo che fossero illegittimi. Non lo ascoltarono.
Effetto Genova Toninelli ha reso pubblica la relazione: i politici sapevano degli enormi vantaggi