Il piano Costa anti-dissesto: “1 miliardo (vero) in 3 anni”
Il ministro dell’Ambiente oggi dà il via alla nuova strategia: sono soldi già a bilancio
L’ultimo caso è avvenuto in Calabria dieci giorni fa, ma la cronaca italiana è costellata di piccole e grandi tragedie del dissesto idrogeologico: il rischio di frane e alluvioni riguarda circa il 16% del territorio italiano e quasi 7mila Comuni secondo i dati Ispra. Per questo ogni governo, almeno negli ultimi anni, ha provato a fare qualcosa per prevenire i colpi, spesso senza risultati apprezzabili. Ultimo della lista arriva ora il ministro Sergio Costa, l’ex generale dei carabinieri che ha riportato le competenze sulla materia da Palazzo Chigi – dove la faraonica montagna di “Italia Sicura”, voluta da Matteo Renzi, aveva partorito il topolino del “Piano stralcio” – al dicastero dell’Ambiente, sua sede naturale. Per capire se resteranno solo parole serve tempo, intanto al ministero puntano sulla nuova strategia pensata proprio a partire dagli “errori” del passato.
OGGI COSTA dovrebbe portare, alla Conferenza istituzionale permanente, le prime delibere del “Programma stralcio manutenzioni”: piccole opere di prevenzione per 50 milioni l’anno che saranno gestite dalle Autorità di bacino distrettuali saltando la burocrazia locale e commissariale ( che poi vuol dire i vari governatori). Si parla, in questo caso, di interventi a basso impatto anche fi- nanziario, ma diffusi sul territorio e di cui si scopre l’importanza solo dopo le ormai famose “bombe d’a cqua”: ripulire l’alveo di fiumi e torrenti, curare lo stato di boschi e terreni, fare interventi di recupero naturalistico o manutenzione sulle vecchie opere. Per far questo servono pochi soldi, ma molta conoscenza del territorio e delle situazioni di rischio: in questo senso potrebbero essere u- tilizzati come masterplan i vari “Piani di gestione” che – originati da una norma nazionale del 2006 e da una direttiva europea del 2007 – sono stati alla fine approvati nel 2016.
IL PIANO PER IL 2018 che dovrebbe partire oggi, peraltro, è nelle intenzioni solo il primo passo di una programmazione triennale che si spera più cogente di quelle passate. Tutto, anche i grandi interventi infrastrutturali, si muoverà su base triennale e con scadenze ravvicinate in modo da poter procedere a verifiche continue “svegliando” chi s’attarda o dirottando i fondi verso i progetti più avanzati.
I Comuni e le Regioni – che sono i soggetti attuatori degli investimenti e spesso incontrano difficoltà tecnico-giuridiche nel gestire progetti, appalti e lavori – saranno affiancati anche dai tecnici del ministero o della Sogesid, società del Tesoro che dovrebbe occuparsi di bonifiche ma i cui dipendenti (oltre 500) in questi anni hanno riempito a decine le stanze del dicastero per ovviare alle ca- renze di organico (tanto più che a breve dovranno tornare alla “casa madre” perché sta per partire il concorso per assumere personale al ministero, una cosa mai successa dalla sua fondazione, nel 1986).
A questo punto bisogna parlare di soldi, che hanno comunque il loro peso se si promettono opere pubbliche. Rispetto ai fasti di Matteo Renzi che promise 9 miliardi in 7 anni contro il dissesto idrogeologico, poi diventati a settembre 2015 un “Pi ano stralcio” per le aree metropolitane da 650 milioni di euro, che – poco più di un anno fa – avevano ricevuto in tutto 110 milioni. Questo è il pregresso, l’obiettivo di Costa è più contenuto: un piano da 900 milioni ogni triennio che, con l’aggiunta della quota regionale, dovrebbe superare il miliardo. “Soldi veri – precisano dal ministero –. Soldi già a bilancio, non da chiedere, non deliberati dal Cipe e di cui poi verificare l’esistenza”. La speranza è spenderli tutti: fondi aggiuntivi, invece, oltre che per i concorsi, sono stati chiesti per le bonifiche. Miliardi in 7 anni erano i soldi promessi da Renzi per il dissesto: nell’estate 2017 alle Regioni erano arrivati 110 milioni
La strategia
I Comuni saranno aiutati da tecnici del ministero: scadenze brevi e molte verifiche per non fallire I numeri
Milioni ogni tre anni è il piano Costa più un po’ di fondi regionali: “Soldi veri, già a bilancio” Milioni i fondi annuali pianificati per le piccole manutenzioni delle Autorità di bacino