Stile Marotta con i cronisti: “Se ne scrivete mi arrabbio”
L’inchiesta Dalle intercettazioni sulle infiltrazioni criminali nella curva Juve emergono le pressioni dell’ex dirigente su Repubblica e Gazzetta dello Sport
Dodici anni dopo. Allora le intercettazioni che sconvolsero il mondo del calcio, dando il la allo scandalo di Calciopoli, riguardavano il direttore generale (Luciano Moggi) e l’amministratore delegato (Antonio Giraudo) della Juventus; oggi riguardano solo Beppe Marotta, che nella Juventus ricopre entrambe le cariche; anzi ricopriva perché all’improvviso, dopo otto stagioni, il 29 settembre ha annunciato via Sky di essere stato messo alla porta da Andrea Agnelli, che della Juve è il presidente. Che qualcosa di strano aleggiasse attorno alla Juventus lo si era intuito; ma da ieri, dopo la pubblicazione delle intercettazioni della Questura di Torino disposte nell’ambito dell’inchiesta “Alto Piemonte” (e per l’esattezza dopo il suicidio, se di suicidio si trattò, di Raffaello Bucci, collaboratore del club di Agnelli), il quadro comincia ad apparire più chiaro.
MAROTTA alla Juve era ormai una presenza scomoda e il suo allontanamento è stato deciso all’indomani del promo di Report su questa storia. Chissà che l’intento non fosse quello di scaricare su di lui l’imbarazzante vicenda del bagarinaggio e dei contatti ravvicinati con la ’ndrangheta. E non solo. La brutta faccia del calcio (e del giornalismo) traspare dalle intercettazioni: “Oggi abbiamo un altro casino, che si è buttato un altro dal ponte”, si confida Marotta con un certo Paolo. Raffaello Bucci è infatti il secondo impiegato della Juventus a compiere quel gesto nel giro di pochi giorni. “Un nostro collaboratore che si occupava dei biglietti (…) Si è buttato da un ponte. Ha detto che va a Fossano dove si è ammazzato il figlio di Agnelli”. Marotta parla con Claudio Albanese, responsabile della comunicazione. Albanese gli dice che ha sentito Agnelli e l’avvocato Chiappero e che deve parlargli perché nell’ordinanza il suo nome viene citato due volte, per i biglietti dati a un malavitoso e un provino al figlio di uno ’ndranghetista: Repubblica sta per uscire con un articolo. Infatti è l’avvocato Chiappero a chiamare di lì a poco Marotta. Ha parlato con la giornalista di Repubblica, Martinenghi, che scriverà l’articolo: le ha detto che si è trattato di contatti casuali. Marotta però è nervoso: “Ma anche il nostro direttore li è Mario Calabresi cazzo (si accavallano le voci) chi è Martinenghi di Torino?”. Marotta chiede se l’articolo esca sul nazionale o solo su Torino: l’avvocato non lo sa.
Qualche giorno dopo Claudio Albanese richiama Marotta per parlare della Gazzetta dello Spor t. Che l’i n d omani tornerà sull’argomento, ma Albanese è già intervenuto, “scriveranno quello che ha scritto Repub blica oggi, sui biglietti famosi a Germani, che lui (Claudio, ndr) gli ha detto che i biglietti erano 2 da non confondersi per biglietti dati per bagarinaggio, mentre sul provino scriveranno quello che già lui ( Marotta) ha risposto”. “Marotta chiede quanto sarà grosso l’articolo. Claudio risponde 50/60 righe, che lo hanno ap- pena chiamato, stanno cercando di comportarsi abbastanza bene”. Marotta telefona allora alla Gazzetta e parla col giornalista Matteo Dalla Vite (che poi coinvolgerà anche il suo superiore Luca Curino).
“MATTEO dice che il titolo dell’articolo che uscirà domani sarà ‘La ’ndrangheta non so cosa sia, nessuna pressione’. Marotta ‘chiede’ alla Gazzetta di trattarlo bene altrimenti si arrabbia veramente”. “Marotta si lamenta con Matteo del fatto che lo stanno trattando come il peggior nemico, che lo stanno sputtanando (…) e che si comporterà di conseguenza”.
“Matteo Della Vite mette in vivavoce la comunicazione quindi la conversazione è tra Matteo, Luca (Curino?) e Marotta. Luca informa che è stato lui a farlo chiamare da Matteo per avvertirlo dell’articolo, visto l’ottimo rapporto che hanno (…) e che l’articolo glielo riduce al minimo senza foto. Il titolo sarà: ‘Caso biglietti, ascoltato Marotta’. Saranno dieci righe. Marotta lo ringrazia”. Viva il calcio e l’informazione.
IL QUOTIDIANO DI LARGO FOCHETTI
Dove esce il pezzo? Sul nazionale o sulle pagine di Torino? Ma anche il nostro direttore lì è Mario Calabresi cazzo L’articolo te lo riducono al minimo senza foto Il titolo sarà: “Caso biglietti, ascoltato Marotta” Saranno dieci righe LA ROSEA “DOMATA”