“Punito l’urlatore, ma per Berlino non cambia molto”
Tobias Piller Il corrispondente della Faz: “La scoppola a Seehofer fa piacere alla Merkel”
protesta o anti- sistema. Si tratta invece di partiti molto ben stabiliti e radicati”, osserva Monica Frassoni, co-presidente del Partito Verde europeo. Secondo Frassoni, le ra- gioni del successo riguardano sia la scelta di candidature aperte alla società civile e al suo pluralismo ( molte donne, molti stranieri nel caso del Belgio), il radicamento sul
Tobias Piller è corrispondente in Italia del quotidiano Frankfurter Allgemeine Zeitung (Faz).
Come valuta il risultato bavarese?
Il forte calo dei cristiano-sociali (Csu) è stato determinato in gran parte dell’atteggiamento del ministro degli Interni Horst Seehofer. Questo perché Seehofer ha usato la tattica di alzare la voce e tirare la corda, senza però ottenere risultati concreti. Spingendo sull’acceleratore riguardo al controllo dei confini per i migranti, ha perso il lato cattolico del partito, che resta in favore dell’accoglienza.
Solo sconfitta o vera disfatta per i cristiano-sociali?
La premessa è che la regione è stata sempre gestita con lungimiranza. Guardiamo i dati economici: 0% di deficit, debito che la Csu vuole portare a zero entro il 2030, disoccupazione al 2,5%. Ecco perché comunque, pur perdendo molto, la Csu rimane l’asse portante della politica bavarese con il 37%. Non è possibile fare una coalizione “arcobalen o” di 4 partiti più piccoli, senza la destra radicale. E 270.000 elettori che prima non votavano, sono andati a votare per salvare la Csu, che finora veniva identificata come il partito-Stato. A Monaco, si limiteranno a cambiare coalizione, da quella con i liberali del 2010-2014, a quella con un piccolo partito conservatore, i Freie Waehler( Liberi Elettori). Per il resto, sarà ordinaria amministrazione. Quali le conseguenze sul governo a Berlino? territorio, così come la sottolineatura di temi quali il cambiamento climatico e la qualità dell’aria nelle città “rispetto alle quali”, continua, “siamo risultati più credibili rispetto a Socialisti e Liberali”. Anche in Lussemburgo, gli ambientalisti risultano gli unici ad essere stati premiati all’interno della coalizione di governo, probabilmente per aver denunciato le dubbie pratiche fiscali in uso nel Granducato.
L’onda verde c’è, ma quanto sarà spendibile in termini di alleanze elettorali alle prossime europee? Frassoni è convinta: “Parafrasando Alex Langer, i Verdi non sono né di destra né di sinistra. Sono avanti”. La Grosse Koalition potrebbe entrare in fibrillazione più che altro per il crollo dell’Spd in Baviera, se la Spd cerca di guadagnare più visibilità e profilo. Invece, per la Merkel, la sconfitta di Seehofer non è una cattiva notizia, perché la sua tattica di strillare è stata valutata snervante e dannosa. Perciò dovrà starsene più tranquillo. A esempio, lasciare in pace la Cdu nella campagna elettorale in Assia (nel Landi di Francoforte si voterà tra due domeniche, ndr). Come si spiega il successo dei Gruenen?
Al contrario delle apparenze, non si tratta di un partito orientato solo a sinistra. In una regione profondamente conservatrice, i Verdi hanno interpretato con successo il desiderio di conservazione della bellezza dei territori. Li definirei conservatori dal punto di vista dei valori, non delle strutture. Inoltre, un partito post- moderno come quello dei Verdi ha intercettato il voto delle classi urbane e dei radical-chic, a discapito della Spd. Chi è arrabbiato e anti-sistema ha scelto AfD, non l’Spd che parla del salario minimo in una regione di piena occu- pazione e salari alti.
Merito anche della 33enne Katharina Schulze?
Sì, perché piena di energia e di ottimismo, non solo perché donna: anche la candidatura Spd era al femminile. In Assia i Verdi governano in coalizione con Cdu, mentre nel ricco Baden-Wuerttemberg esprimono il presidente. Non possono essere più additati dai conservatori con lo spauracchio degli estremisti che bloccano qualsiasi progetto. Manfred Weber (Csu) candidato da Merkel alla guida della Commissione di Bruxelles esce indebolito?
No, perché non è legato a dinamiche locali. Inoltre, benché molto conservatore, Weber è ben più diplomatico di Seehofer. Non strilla. E ne uscirà indenne.
IL FASCINO CHIC DEI GRÜNE
Hanno intercettato il voto di classi urbane e radical-chic, a discapito dei socialdemocratici. Chi è arrabbiato e antisistema ha scelto AfD Chi è Horst Seehofer, 69 anni, nato a Ingolstadt
La carriera Eletto leader dei cristianosociali bavaresi dopo la disfatta del 2008 (quando il partito perse il 17%) diventa anche ministro regionale. Già ministro nei governi Kohl, viene nominato ministro dell’Interno nel 4° governo Merkel e punta tutto sulla campagna anti-migranti