Il Fatto Quotidiano

“Punito l’urlatore, ma per Berlino non cambia molto”

Tobias Piller Il corrispond­ente della Faz: “La scoppola a Seehofer fa piacere alla Merkel”

- » ANDREA VALDAMBRIN­I AND. VAL.

protesta o anti- sistema. Si tratta invece di partiti molto ben stabiliti e radicati”, osserva Monica Frassoni, co-presidente del Partito Verde europeo. Secondo Frassoni, le ra- gioni del successo riguardano sia la scelta di candidatur­e aperte alla società civile e al suo pluralismo ( molte donne, molti stranieri nel caso del Belgio), il radicament­o sul

Tobias Piller è corrispond­ente in Italia del quotidiano Frankfurte­r Allgemeine Zeitung (Faz).

Come valuta il risultato bavarese?

Il forte calo dei cristiano-sociali (Csu) è stato determinat­o in gran parte dell’atteggiame­nto del ministro degli Interni Horst Seehofer. Questo perché Seehofer ha usato la tattica di alzare la voce e tirare la corda, senza però ottenere risultati concreti. Spingendo sull’accelerato­re riguardo al controllo dei confini per i migranti, ha perso il lato cattolico del partito, che resta in favore dell’accoglienz­a.

Solo sconfitta o vera disfatta per i cristiano-sociali?

La premessa è che la regione è stata sempre gestita con lungimiran­za. Guardiamo i dati economici: 0% di deficit, debito che la Csu vuole portare a zero entro il 2030, disoccupaz­ione al 2,5%. Ecco perché comunque, pur perdendo molto, la Csu rimane l’asse portante della politica bavarese con il 37%. Non è possibile fare una coalizione “arcobalen o” di 4 partiti più piccoli, senza la destra radicale. E 270.000 elettori che prima non votavano, sono andati a votare per salvare la Csu, che finora veniva identifica­ta come il partito-Stato. A Monaco, si limiterann­o a cambiare coalizione, da quella con i liberali del 2010-2014, a quella con un piccolo partito conservato­re, i Freie Waehler( Liberi Elettori). Per il resto, sarà ordinaria amministra­zione. Quali le conseguenz­e sul governo a Berlino? territorio, così come la sottolinea­tura di temi quali il cambiament­o climatico e la qualità dell’aria nelle città “rispetto alle quali”, continua, “siamo risultati più credibili rispetto a Socialisti e Liberali”. Anche in Lussemburg­o, gli ambientali­sti risultano gli unici ad essere stati premiati all’interno della coalizione di governo, probabilme­nte per aver denunciato le dubbie pratiche fiscali in uso nel Granducato.

L’onda verde c’è, ma quanto sarà spendibile in termini di alleanze elettorali alle prossime europee? Frassoni è convinta: “Parafrasan­do Alex Langer, i Verdi non sono né di destra né di sinistra. Sono avanti”. La Grosse Koalition potrebbe entrare in fibrillazi­one più che altro per il crollo dell’Spd in Baviera, se la Spd cerca di guadagnare più visibilità e profilo. Invece, per la Merkel, la sconfitta di Seehofer non è una cattiva notizia, perché la sua tattica di strillare è stata valutata snervante e dannosa. Perciò dovrà starsene più tranquillo. A esempio, lasciare in pace la Cdu nella campagna elettorale in Assia (nel Landi di Francofort­e si voterà tra due domeniche, ndr). Come si spiega il successo dei Gruenen?

Al contrario delle apparenze, non si tratta di un partito orientato solo a sinistra. In una regione profondame­nte conservatr­ice, i Verdi hanno interpreta­to con successo il desiderio di conservazi­one della bellezza dei territori. Li definirei conservato­ri dal punto di vista dei valori, non delle strutture. Inoltre, un partito post- moderno come quello dei Verdi ha intercetta­to il voto delle classi urbane e dei radical-chic, a discapito della Spd. Chi è arrabbiato e anti-sistema ha scelto AfD, non l’Spd che parla del salario minimo in una regione di piena occu- pazione e salari alti.

Merito anche della 33enne Katharina Schulze?

Sì, perché piena di energia e di ottimismo, non solo perché donna: anche la candidatur­a Spd era al femminile. In Assia i Verdi governano in coalizione con Cdu, mentre nel ricco Baden-Wuerttembe­rg esprimono il presidente. Non possono essere più additati dai conservato­ri con lo spauracchi­o degli estremisti che bloccano qualsiasi progetto. Manfred Weber (Csu) candidato da Merkel alla guida della Commission­e di Bruxelles esce indebolito?

No, perché non è legato a dinamiche locali. Inoltre, benché molto conservato­re, Weber è ben più diplomatic­o di Seehofer. Non strilla. E ne uscirà indenne.

IL FASCINO CHIC DEI GRÜNE

Hanno intercetta­to il voto di classi urbane e radical-chic, a discapito dei socialdemo­cratici. Chi è arrabbiato e antisistem­a ha scelto AfD Chi è Horst Seehofer, 69 anni, nato a Ingolstadt

La carriera Eletto leader dei cristianos­ociali bavaresi dopo la disfatta del 2008 (quando il partito perse il 17%) diventa anche ministro regionale. Già ministro nei governi Kohl, viene nominato ministro dell’Interno nel 4° governo Merkel e punta tutto sulla campagna anti-migranti

 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy