Sicurezza, Ischia e le altre spine tra Lega e M5S
Il primo nodo è il decreto caro al “capitano” in Senato, su cui pesano 81 emendamenti grillini
Il
condono penale poteva e può essere lo scoglio contro cui sbattere. Ma la partita tra Lega e Cinque Stelle si gioca anche su molto altro. Ossia su disegni di legge che in parte verranno evocati nel pre-vertice di stamattina, come possibili beni di scambio. E che sono in Parlamento, o presto ci arriveranno.
DECRETO SICUREZZA
È il primo dei problemi, in arrivo in Senato, almeno per Matteo Salvini che di quel testo ha fatto il suo provvedimento simbolo. Prevede tra l’altro l’abolizione della protezione umanitaria per i migranti e la revoca della cittadinanza per chi venga sottoposto a procedimento penale. “Perché i 5Stelle hanno presentato 81 emendamenti come se fossero all’opposizione al testo? Non è così che si fa tra alleati” si è lamentato ieri il leader del Carroccio su Facebook. E non è u- na mossa casuale, perché molti di questi emendamenti, 62, sono stati presentati da singoli senatori del M5S, senza un accordo con i vertici. Eletti vicini a Roberto Fico, quindi nettamente contrari al testo, come Paola Nugnes. O come Gregorio De Falco, ostile alla linea di Salvini sull’immigrazione. E il timore è che alcune di queste proposte possano trasformarsi in mine, in un eventuale voto segreto. “Il rischio esiste” ammetteva ieri un maggiorente del Movimento. Salvini lo sa, e chiede al M5S di intervenire. Ma Di Maio per ora gli ha detto di no: “Se ci sono degli emendamenti e non c’è un accordo politico non è per colpa del M5S”. Intanto Nugnes avverte: “Il decreto Salvini è incostituzionale”. E martedì inizia la discussione in commissione.
CONDONO PER ISCHIA
La Lega irritata ieri mattina ha giocato di contro-condono. “Il condono edilizio per Ischia, non è un bel segnale” ha graffiato Salvini dal Trentino. Ce l’aveva con la norma piazzata nel decreto Genova, che ha provocato mal di pancia anche dentro il M5S e che prevede, in sostanza, solo una definizione accelerata (6 mesi) delle domande di condono edilizio del 1985, del 1994 e del 2003 per le case danneggiate sull’isola dal terremoto dell’agosto 2017. “Quello del 2003 lo votò anche il Carroccio” ricordano piccati i 5 Stelle. La maggioranza, in ogni caso, dovrebbe inserire una correzione proprio per le richieste del 2003 (in sostanza, tutte da bocciare) per il cui sblocco sarà necessario anche il parere dell’autorità paesaggistica. Potrebbe bastare. Ma se ne riparlerà. DDL PILLON
Il testo del senatore leghista sull’affido condiviso, che impone ai figli di coppie separate, di dividersi tra le case dei genitori per la stessa quantità di tempo e abolisce l’assegno di mantenimento, è una grossa rogna. Al Movimento non piace per nulla.
“Va cambiato” hanno detto dritto 5Stelle come la vicepresidente della Camera Maria Edera Spadoni e il sottosegretario a Palazzo Chigi Vincenzo Spadafora, vicino a Di Maio. Mercoledì scorso Pillon è stato chiaro: “Non ritiro il ddl, siamo aperti al contributo di tutti”. Ma l’iter in commissione Giustizia è rallentato con decine di audizioni. PRESCRIZIONE
Il ministro della Giustizia Bonafede lo ha promesso: “La riforma della prescrizione arriverà entro fine anno”. E potrebbe essere un’altra miccia: i leghisti vorrebbero rinviarla sine die. Nel contratto di governo, dopo una trattativa sfibrante, accettarono una formula vaga: “È necessaria una efficace riforma della prescrizione dei reati”. E per Bonafede andrebbe tradotta con lo stop al suo decorrere dopo la sentenza di primo grado, per la preoccupazione del Carroccio. Una proposta di norma sul punto ancora non c’è. Ma arriverà, presto.
@lucadecarolis
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