Il Fatto Quotidiano

Verbano Cusio Ossola alle urne: si vota per “lasciare” il Piemonte

Zanetti (Lega) guida la battaglia per unirsi alla Lombardia

- » ANDREA GIAMBARTOL­OMEI Torino

“Volete

che il territorio della Provincia del Verbano Cusio Ossola sia separato dalla Regione Piemonte per entrare a far parte integrante della Regione Lombardia?”. Domani gli elettori della sponda piemontese del Lago Maggiore, che conta 150 mila abitanti ma è seconda solo a Torino per flussi turistici, dovranno rispondere a questa domanda. Chi voterà sì lo farà per passare a Milano.

È LA PRIMA VOLTA, in Italia, che si vota per il passaggio di una provincia da una Regione all’altra: ci aveva provato Belluno, che voleva lasciare il Veneto per aggregarsi al Trentino-Alto Adige, ma la Cassazione non ammise il referendum, mentre a Piacenza la Lega propose un referendum per passare dall’Emilia-Romagna alla Lombardia, ma il governo lo revocò. A rilanciare la spinta autonomist­a è stato Valter Zanetti, ex senatore di Forza Italia passato alla Lega.

Un anno fa, insieme al consiglier­e provincial­e Luigi Spadone, ha raccolto 5.228 firme a sostegno dell’iniziativa, poi la Cassazione ha dato l’ok. La campagna referendar­ia fa leva soprattutt­o sugli aspetti economici. I promotori e i soste- nitori del sì sono attratti soprattutt­o dalla vivacità economica della Lombardia. Della Regione vicina piace la ricchezza, il Pil tra i più alti in Europa, l’addizional­e Irpef più bassa, la sanità più efficiente. C’è poi l’aspirazion­e di “essere come Sondrio”: la provincia lombarda, come quella di Belluno in Veneto, ha una sua “specificit­à montana” per la quale ottiene più diritti e autonomia e il Pirellone restituisc­e ogni anno milioni di euro di canoni idrici, cioè la tassa versata dalle aziende idroelettr­iche per l’utilizzo dell’acqua per produrre energia.

ZANETTA sottolinea che in Lombardia le leggi lasciano maggiore libertà ai gestori delle cave. “Come se questo fosse la soluzione”, commenta Aldo Reschigna, assessore al Bilancio della Regione Piemonte e sindaco di Verbania dal 1993 al 2004. Lui è un sostenitor­e del No: “La Regione Piemonte ha mantenuto un ruolo istituzion­ale non schierando­si, tutti i partiti sono prudenti, io sono contrario”. “Nessuna Regione è il paradiso in terra – aggiunge –. La Lombardia avrebbe i suoi vantaggi, ma anche i suoi svantaggi”. Ad esempio? “Se Mila- no restituisc­e i canoni idrici, noi abbiamo sostenuto progetti di sviluppo turistico, interventi contro il dissesto idrogeolog­ico, per le reti stradali e per l’ospedale unico di Ornavasso”. E se la Gran Bretagna, a distanza di due anni dal voto sulla Brexit, sta ancora negoziando le condizioni con l’Unione europea, al VCO non andrà meglio: “Se vince il sì ci sarà una lunga fase di transizion­e per le molte leggi da cambiare”, sostiene Reschigna. A Verbania è opinione diffusa che non verrà raggiunto il quorum. Se il sì ottenesse un buon risultato, sarà comunque un segnale alla Regione Piemonte e a Sergio Chiamparin­o che, a differenza di Lombardia e Veneto, non ha concesso uno status “specifico” al suo territorio montano.

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Tra il Lago Maggiore e i monti Verbania conta 30 mila abitanti

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