Neanche la Juve oscura le luci a San Siro
Luci a San Siro: domani sera, Inter-Milan. Il derby che il cannibalismo della Juventus ha fatto prigioniero in Italia ma non nel mondo, come documentano i 169 Paesi tele-collegati e i maliziosi scenari. Cina contro Stati Uniti, se pensiamo ai padroni. Tango argentino, se si guarda a Icardi e Higuain. Senza trascurare la sfida tra i mister, Spalletti nato a Certaldo, il paese del Boccaccio, e Gattuso detto Ringhio, al quale Berlusconi ha inviato i messaggi che recapitava ai dipendenti (ordine tassativo, due punte): proprio lui che, a Monza, ha scoperto improvvisamente il made in Italy (da che pulpito!). Icardi è un pistolero freddo; Higuain, lo sceriffo che ha conquistato il villaggio. Dal Pipita a Messi, mercoledì in Champions, abbasso i calcoli: l’Inter ha cambiato marcia dopo la rimonta con il Tottenham. Il Milan, una partita in meno, ha perso solo a Napoli e offre un gioco più gradevole, anche se non sempre continuo. Esclusi i lussemburghesi del Dudelange, almeno un gol l’ha beccato da tutti. In questi casi, di solito prevale la squadra sfavorita, ma sono entrambi lì, Inter più efficace in difesa, Milan più concreto in attacco. Potrei ri- fugiarmi nella tripla. Mi butto: Inter, al pelo. I pit-stop delle Nazionali lasciano spesso tracce ambigue. I viaggi, gli acciacchi: tocca al campo, secondo tradizione, spazzare le nuvole.
La Juventus riparte dal Genoa di Piatek, il polacco capocannoniere con 9 gol in sette gare. Preziosi ha licenziato Ballardini e riesumato Juric. Scelta cervellotica e per questo, nel nostro calcio, quasi banale. Ci sarà Cristiano, naturalmente. Il pronostico bacia Madama così come, a Udine, accarezza il Napoli nonostante l’assenza di Insigne.