Fatto condannato, i lettori: “Coraggio, vi aiutiamo noi”
Il risarcimento di 95 mila euro al padre di Renzi
■Il direttore: “Sosteneteci andando in edicola”
Le lettere sono giunte in redazione per tutta la giornata e quelle che pubblichiamo ne rappresentano una piccola parte. Dopo che il Tribunale civile di Firenze ha condannato la nostra azienda, una nostra collega e il nostro direttore per un titolo sbagliato e due aggettivi in un articolo, senza poter smentire la vericidità dei fatti, siamo sommersi da incoraggiamenti. Da segnalare anche l’intervento del sindacato dei giornalisti che pone la questione di fondo, già indicata ieri nell’editoriale del Fatto: come garantire una vera riforma della diffamazione a mezzo stampa, come battersi contro le liti temerarie, distinguere fatti falsi dagli insulti e dare valore alle rettifiche e alle smentite.
Un fondo dei lettori Facciamo una sottoscrizione per costituire “Il Fondo dei lettori liberi che vogliono un giornale libero”. Un fondo di cui il giornale darà periodicamente conto per fare fronte a questi tentativi di taglieggiamento e dimostrando che siamo più forti e più duri. Io ci sto. PAOLO FARINELLA, PRETE
La giustizia a volte latita Purtroppo credo che le sentenze dei giudici non sempre seguano i canoni della giustizia. Comincerei con un appello ai lettori per una sottoscrizione per le cause legali. ALBAROSA RAIMONDI
A voi ci teniamo Massima solidarietà. Sono sicura che in appello la sentenza sarà diversa. Per il momento, diteci come vi possiamo aiutare. Ci teniamo alla libera stampa. VALENTINA
Pronto ad aiutarvi Buongiorno, pur non essendo un abbonato sono un lettore del Fatto e in risposta al vs. editoriale di oggi "Cambiamo mestiere" vorrei sapere come posso contribuire. ANDREA ZIRONI
E io mi faccio “socio” Non è un granché, ma dopo la sentenza del Tribunale di Firenze mi sono fatto socio di Fatto per tutto l'anno. PHILIP LAROMA IEZZI
Da Antimafia 2000 Caro Marco, siamo con voi per quello che state vivendo. Il tuo editoriale ci tocca molto da vicino. In questi anni le cause che abbiamo perso (quasi sempre per cavilli giudiziari) hanno colpito pesantemente le nostre
minime risorse (...) Nonostante tutto questo, finché le forze ce lo consentiranno, continueremo comunque a fare il nostro dovere, anche sostenendo quella libera informazione che il Fatto rappresenta. LORENZO BALDO (REDAZIONE ANTIMAFIA2000)
Come con l’Unità Propongo una campagna di sottoscrizione a chi ancora crede in una stampa libera al fine di mantenere in vita un giornale oggi il Fatto , ieri l'ho fatto per l'Unità, il manifesto, domani chissa! Tenete duro A. GARDI IMOLA
Aiuti da un pensionato Piccol( issim) o pensionato
statale voglio contribuire con un piccolo bonifico bancario per alleviare la sonora condanna. RUGGIERO PIAZZOLLA
Un Renzi non ci fermerà Egr. Direttore, in merito al Suo articolo di oggi direi che da assiduo lettore non mi faccio problemi a contribuire con una quota ( seppur modesta, nelle mie piccole possibilità) a sostegno del Fatto Quotidiano. Non sarà un minuscolo Renzi a fermare la libera stampa. Con stima NICOLÒ CARLETTO
Un dossier a 5 euro Perché non attivate una raccolta fondi oppure mettete in vendita un numero spe-
ciale con l’intero dossier “il Caso Renzi” e lo vendete a prezzo politico di 5 euro? G. ARMENTO
Il Tg1 non si smentisce La solerte funzionaria del Tg1 ha dato notizia che il Fatto Quotidiano e il suo direttore Marco Travaglio sono stati condannati a pagare 90.000 a quel "gentiluomo" del padre di Renzi. Ora, dubito che avrebbero dato la notizia nel caso che fosse stato condannato a pagare Tiziano Renzi. FILIPPO GAROFALO
Cento euro a condanna Gentili Marco Travaglio e redazione tutta, non avete che da indicare Iban e sarò lieto di versare 100 euro per ogni causa perduta. Grazie di esserci MICHELE PUTIGNANO
Sempre con voi Siamo con Voi nella difesa delle idee e della libera informazione! Teneteci aggiornati e diteci come possiamo aiutarvi! Sempre al vostro fianco. ADRIANA RE E FABIANO ROSSI
Stavolta le scrivo Gentile Direttore, spesso mi son proposto di scriverLe e poi ho soprasseduto nel timore di importunarLa; questa volta non posso lasciar perdere. Vorrei aprire una sottoscrizione tra i Suoi lettori e (perché no?) tra tutti coloro che hanno a cuore la liberta di stampa. ADRIANO GENTILOMO
Cari amici, grazie di cuore. Da lunedì pomeriggio, quando si è diffusa la notizia dell'incredibile sentenza del Tribunale di Firenze che ci infligge un risarcimento di 95 mila euro per un titolo e due parole su Tiziano Renzi, siamo stati letteralmente alluvionati di telefonate, lettere, email e messaggi di solidarietà. Molti ci chiedono addirittura il codice Iban per poter contribuire con un versamento. Per fortuna, la nostra società editoriale è sana e solida, cioè in grado di far fronte anche a questo salasso, sempreché la nostra richiesta di sospensiva dell’esecutività della sentenza venga respinta. A chi domanda che cosa fare per aiutarci concretamente, rispondo anzitutto con un enorme “grazie” – a nome di tutto il Fatto Quotidiano – per la vicinanza, il calore, l’affetto e la gratitudine per il nostro lavoro (che sono la ricompensa più gradita per i nostri sforzi di informare sempre in modo attendibile, libero e imparziale). E poi raccolgo la proposta già messa in atto e rilanciata da alcuni lettori: chi acquista il Fatto saltuariamente può farlo ogni giorno; chi già lo fa ogni giorno può raddoppiare le copie e regalarne una a un amico o a un collega, oppure lasciarla in un bar, sul tram, sulla metro, su una panchina; chi non l’ha già fatto può abbonarsi, o diventare “socio di Fatto”; o ancora può donare un abbonamento ad altri. Così la nostra comunità si allargherà ancor di più e potrà resistere con sempre maggiore forza a ogni tipo di pressione. Finché ci sarete voi, ci saremo anche noi.
ADRIANO GENTILOMO
Mi son proposto di scriverle e poi ho soprasseduto nel timore di importunarla; questa volta non posso lasciar perdere