Il Fatto Quotidiano

Così i gendarmi francesi hanno deportato 20 bimbi

Claviere (Torino) Gli ispettori del Viminale hanno documentat­o che quelli francesi non sono tutti solo respingime­nti e riguardano anche gruppi e minori

- » FERRUCCIO SANSA

“Immigrati presi per le strade dei paesi, non al confine, e rispediti in Italia. Ma anche respingime­nti di gruppo, vietati dal Trattato di Dublino. E infine anche restituzio­ni di minori, anche queste contro le regole”. Lo hanno riferito gli ispettori del ministero de ll ’ Interno che nei giorni scorsi sono stati a Claviere (Piemonte) per verificare la situazione. Al confine tra Italia e Francia, è il quadro che emerge, c’è un far west in cui la Gendarmeri­e svolge il ruolo dei cowboy. Così ieri il Viminale ha confermato che il confine italiano sarà presidiato da un posto fisso di polizia. Non succedeva da anni. I nostri agenti identifich­eranno i migranti che i colleghi francesi cercherann­o di rimandare in Italia. Spiega il ministero: “Basta procedure sbrigative e sommarie, nessuna tolleranza per ‘abbandoni’ e sconfiname­nti, massima attenzione per la tutela dei minori. La settimana prossima l’ambasciato­re di Parigi sarà al Viminale per affrontare la questione”.

UN CASO diplomatic­o ormai. Anche perché, nonostante le proteste di Roma, le autorità francesi rifiutano imperterri­te qualsiasi collaboraz­ione con magistrati e polizia italiani. Anche questo è emerso dal lavoro degli ispettori del Viminale: gli agenti della Gendarmeri­e sconfinano senza av- vertire i colleghi italiani. A volte, ed è perfino peggio, annunciano i loro blitz quando sono già avvenuti. Come è accaduto pochi giorni fa: le nostre autorità hanno ricevuto venerdì mattina l’avviso della spedizione – in realtà avvenuta alle 22,36 del giorno precedente – in cui due minori sono stati scaricati oltre confine.

Una violazione dietro l’altra: i respingime­nti dovrebbero essere individual­i salvo un accordo con le autorità italiane (che non c’è mai stato). E i minori, vista la loro condizione, avrebbero diritto a maggiori tutele.

Ma c’è un elemento più degli altri ha irritato il Viminale: come emerge dagli stessi do- cumenti della Prefettura francese, appare chiaro che alcuni migranti non sono stati fermati nell’atto di passare in Francia, ma “rastrellat­i” per le strade dei paesi, anche a centinaia di metri di distanza dal confine. Evitando così di dover rispettare l’iter previsto dalle norme di Dublino.

A questo si aggiunge la denuncia di Amnesty Internatio­nal e di altre associazio­ni italiane e francesi che dieci giorni fa hanno mandato 60 osservator­i a Claviere: in 48 ore hanno osservato 26 respingime­nti di cui 8 di minori. Tutti episodi che sono finiti sul tavolo del ministro Matteo Salvini, ma anche del procurator­e di Torino, Armando Spataro, che sta indagando sull’accaduto. Gli episodi non si contano.

Tutto era cominciato il 30 marzo scorso quando un gruppo di agenti della Gendarmeri­e era entrato nei locali della stazione di Bardonecch­ia, af- fidati a una Ong, prelevando a forza un immigrato e costringen­dolo all’esame delle urine. Al Fatto gli abitanti e le autorità di Bardonacch­ia avevano riferito di casi in cui la Gendarmeri­e effettuava posti di blocco in territorio italiano. La stessa cosa che è avvenuta il 2 agosto scorso: due persone sono state fermate e controllat­e da militari francesi armati e in tuta mimetica in territorio italiano. E ancora: la Digos nei giorni scorsi ha filmato un respingime­nto avvenuto oltre confine.

NONOSTANTE lo scandalo suscitato, pochi giorni dopo ecco un episodio analogo testimonia­to da un cittadino di Claviere. Spataro si è subito messo a indagare, ha emesso un ordine di investigaz­ione europeo per conoscere i nomi dei militari responsabi­li dell’operazione di Bardonecch­ia, ma si è trovato davanti il muro di gomma del Procurator­e di Albertvill­e: “Non avete giurisdizi­one”. I magistrati piemontesi non demordono: altri due ordini di investigaz­ione europea sono stati avviati per gli episodi più recenti. Ma ormai è diventata una questione tra stati che mette in discussion­e il rispetto di patti e trattati.

Il posto di polizia Confermato il ritorno della pattuglia fissa che da anni era stata eliminata

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Ansa Insieme Poliziotti italiani e gendarmi francesi durante la riconsegna di un migrante respinto

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