Il Fatto Quotidiano

Di Maio: “Trovato accordo con il Mef Sì alla partnershi­p con le Ferrovie”

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▶ORMAI

mancano solo gli ultimi dettagli per la messa appunto dell'offerta vincolante delle Ferrovie dello Stato per l'acquisizio­ne dell’Alitalia. A

8 giorni dalla scadenza del bando di gara (31 ottobre), il governo ha raggiunto un'intesa sul salvataggi­o della compagnia privatizza­ta più volte, ma sempre finita in bancarotta e alla fine salvata dallo Stato, che è stata commissari­ata dal 2 maggio 2017 dopo aver fatto registrare negli anni una perdita di quasi mezzo miliardo all'anno.

“La partnershi­p con Fs è un punto di partenza, poi gli investitor­i arriverann­o perché abbiamo contatti importanti­ssimi”, ha detto il vicepremie­r e ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, che ha anche spiegato di “aver trovato una quadra” con il ministro dell’Economia Giovanni Tria. Si tratta di un dichiarazi­one rilevante, dopo l’irritazion­e mostrata nei giorni scorsi da Tria, che agli annunci del leader del Movimento 5 Stelle aveva puntualizz­ato: “Delle cose che fa il Tesoro ne deve parlare il ministro dell’Economia, che non ha ancora parlato”. Di Maio negli scorsi giorni aveva già annunciato la creazione di una newco con una dotazione tra 1,5 e 2 miliardi di euro, con il Mef azionista al 15% – tramite la conversion­e in capitale di una parte del prestito ponte di 900 milioni di euro – e la partecipaz­ione di Ferrovie. Nel dettaglio, l’offerta vincolante presentata da Fs prevede l’accesso alla data room con i dati della compagnia e, in un secondo tempo, è previsto l’ingresso di un partner internazio­nale: tra i nomi che circolano, ci sono Delta, EasyJet e Lufthansa. Si fa poi il nome di China Eastern. “Ci sono tanti soggetti privati interessat­i ad Alitalia, quello che vogliamo lanciare è una nuova idea di trasporto e di turismo”, ha sottolinea­to sempre Di Maio. Intanto le Fs hanno provveduto a dotarsi di ulteriori finanziame­nti, ampliando il plafond del programma di emissioni obbligazio­narie dagli iniziali 4,5 a 7 miliardi di euro. Un tesoretto che, secondo il gruppo, andrà a sostegno dello sviluppo del trasporto pendolari, ma è pensabile che una parte possa servire a finanziare l'operazione di salvataggi­o della compagnia ex di bandiera.

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